Pinocchio americano

vignetta Rhymes with Orange_20120201

Questa vignetta con protagonista Pinocchio che si avvicina alla tana di un castoro (beaver lodge) evidenzia alcune differenze culturali: per gli americani Pinocchio è quello del film Disney, con tanto di piuma sul cappello, salopette e vistoso fiocco al collo e naso relativamente corto e arrotondato; per noi italiani invece è il burattino con copricapo conico, vestito a fiori e naso lungo e appuntito, tipico delle illustrazioni del libro di Collodi.

Altri dettagli nei commenti, con questa vignetta di Bruno Bozzetto.

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Risente dell’influenza Disney anche l’emoji denominata Lying face, con il naso lungo ma non appuntito? Ne ho accennato in Curiosando tra le nuove emoji di Unicode 9.0 (2016)

Emoji della faccina che mente di Apple, Google, Microsoft, Twitter, WhatsApp e Facebook

In Pinocchio e la balena (2018) un’altra differenza dovuta a Disney che ora fa parte anche dell’immaginario italiano: nel libro di Collodi l’antagonista di Pinocchio non è un cetaceo ma il terribile Pesce-cane, un enorme squalo.

In Crickets, grilli silenziosi! (2020) c’è il dettaglio che in inglese il Grillo parlante di Pinocchio si chiama Talking Cricket nelle traduzioni “tradizionali” ma nel film di animazione Disney il personaggio ha caratteristiche diverse ed è stato rinominato Jiminy Cricket (jiminy era una vecchia esclamazione di sorpresa, forma eufemistica per Jesus Christ).

5 commenti su “Pinocchio americano”

  1. Luigi Muzii:

    “Per noi” di quale generazione? Temo che i più giovani non solo abbiano avuto maestre che abbiano fatto loro leggere il libro di Carlo Lorenzini Collodi, ma non abbiano visto nemmeno il film di Benigni (tanto brutto quanto filologico) e siano fermi solo al Pinocchio di Disney, del quale, peraltro, adoro Jiminy Cricket.

  2. Nautilus:

    Durante il mio “periodo estone” ho notato che, nel linguaggio comune, a “Pinocchio” veniva quasi sempre preferito “Burattino”. Anche gli spettacoli teatrali per bambini erano chiamati in quel modo.

  3. Silvia Pareschi:

    Con i miei studenti di italiano (adulti) una volta ho letto Pinocchio, e loro sono rimasti comprensibilmente allibiti dalla differenza, ma tutto sommato non hanno reagito male. E’ andata molto peggio quando ho mostrato loro qualche spezzone dello sceneggiato di Comencini. Avevo un bell’insistere che si trattava di un capolavoro, lo trovavano noioso e deprimente. 🙁

  4. Martina:

    Ciao Licia, com’è piccolo il mondo, dopo vent’anni e vari lavori sono tornata a occuparmi di lingue e linguaggi e trovo per caso questo interessantissimo blog che ora leggerò di continuo. Un saluto, non so se ti ricordi di me… Dublino…
    😉
    Martina

  5. Licia:

    @Luigi Muzii, proverò a indagare se l’età influisce.

    @Nautilus, grazie del dettaglio.

    @Silvia, e diventa poi difficile capire riferimenti come il naso lungo, il gatto e la volpe e tutto il resto…

    @Martina, che piacere ritrovarti. Appena torno dalla vacanza ti scrivo.


    Aggiornamento 27 giugno: ho pubblicato alcuni disegni di bambini che sembrano smentire l’ipotesi di americanizzazione. Li trovate in I bambini e Pinocchio.

    Aggiungo anche una vignetta di Bruno Bozzetto (fonte: Pinocchio? è tirolese!):

    .


    Aggiornamento ottobre 2012

    I mondiali di ciclismo su strada 2013 si terranno in Toscana e in questi giorni è stata presentata la mascotte dell’evento, un Pinocchio in tenuta da ciclista.

    Nel sito ufficiale la descrizione della mascotte sottolinea la differenza con il Pinocchio “americano”: E’ un burattino privo di ciuffi di capelli (che sono invece disegnati sul legno) e di vestitini elaborati, come avviene invece nel Pinocchio della Disney.

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