Samsung Galaxy S, R, W, M o Y?

Mi ha sempre incuriosita la scelta dei nomi dei prodotti (o, come dicono nel marketing, il naming) e ho trovato interessante un articolo sulle nuove convenzioni adottate da Nokia e Samsung per denominare i propri modelli di smartphone in previsione di Natale 2011.

Nokia è tornata a un sistema di soli numeri dopo avere adottato combinazioni di lettere e numeri. Ogni nuovo dispositivo avrà un numero di tre cifre compreso tra 100 e 900; maggiore è il numero, maggiori sono le funzionalità e il prezzo.
Aggiornamento settembre 2011 – Nel mercato americano gli smartphone con Windows Phone avranno anche un nome: Si vota per il nome del nuovo Nokia.
Aggiornamento dicembre 2011 – Il nome scelto da Nokia e ora usato globalmente è Lumia (da non confondersi con Lumea, un sistema di epilazione di Philips, ma pronuncia e target sono alquanto diversi)..
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Samsung invece differenzierà i propri modelli Galaxy con una lettera. 
Il top della gamma continuerà a essere identificato con la lettera S (Super Smart) e vengono introdotte R (Royal / Refined), W (Wonder), M (Magical) e Y (Young), a loro volta seguite da eventuali abbreviazioni o sigle: Pro (tastiera QWERTY), Plus (modello aggiornato) e LTE (ottimizzazione per l’omonimo standard).    
Samsung_naming

Non sono questi i dettagli che fanno vendere un prodotto, comunque si nota subito che le convenzioni scelte da Nokia sono facilmente comprensibili in qualsiasi mercato, mentre quelle di Samsung mi sembrano poco trasparenti anche se si conoscono le parole inglesi corrispondenti (ad esempio, basandosi solo sul nome, chi saprebbe dire se è più completo un telefono di classe Magical o uno di classe Wonder?). 

La mia impressione è che Samsung, azienda coreana, possa avere scelto prima le lettere e poi avere trovato un nome inglese rappresentativo.

Mi sembra infatti insolito che ci siano due possibili interpretazioni per la lettera R, Royal e Refined, ma soprattutto ho notato che le lettere scelte, S, R, W, M e Y, non sono facilmente confondibili tra loro perché sono parecchio diverse sia nell’aspetto che nella pronuncia.

La distinzione non sarebbe stata così netta per altre maiuscole: T e D, ad esempio, visivamente non hanno nulla in comune ma i nomi possono suonare simili; per chi non usa abitualmente l’alfabeto latino, la differenza grafica tra D e O forse non è così palese, mentre S e Z potrebbero addirittura assomigliarsi molto sia per pronuncia che per aspetto*

Non so nulla di lingue asiatiche, ma ho conosciuto abbastanza coreani per sapere che, alle prese con una lingua occidentale, possono avere problemi a distinguere tra consonanti occlusive sonore e sorde, come /d/ e /t/ oppure /b/ e /p/, e fanno fatica a pronunciare le fricative labiodentali /v/ e /f/ e altri suoni che non esistono nella loro lingua.

Mi azzardo quindi a ipotizzare che nelle valutazioni dei nomi degli smartphone Samsung siano state fatte anche considerazioni grafiche e fonetiche, sia locali che globali, per scartare le lettere non adatte e per verificare l’efficacia di riconoscimento di quelle scelte.  
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* In Language Log, le sfortunate conseguenze di lettere non riconosciute correttamente:
* Pwimming poot e Cemel Dosce.


Vedi anche: Globalizzazione e pronuncia di nomi di prodotti (un aspetto a volte sottovalutato delle analisi linguistiche e culturali), Marchionimi e terminologia (nomi commerciali ed efficacia di riconoscimento), “Alphabet Song” e alcune differenze culturali (nome e pronuncia delle lettere in inglese) e L’improbabile iPhone Math (coerenza nel naming).

Nuovo post (2017): Bixby, questioni di pronuncia?, sul nome scelto da Samsung per il proprio assistente vocale

1 commento su “Samsung Galaxy S, R, W, M o Y?”

  1. Giovanni Teneste:

    Complimenti per il blog, gli argomenti sono sempre vari e interessanti.

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