Punto stampa: presidenti a confronto

Dal sito del Governo Italiano, un comunicato che ha avuto parecchia visibilità perché evidenzia questioni di genere grammaticale di cui si discute da tempo:

Immagine del comunicato del 3 novembre 2022 dal sito del Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri. Titolo: “Il Presidente Meloni incontra i vertici delle Istituzioni europee a Bruxelles”. Testo: “Il Presidente Giorgia Meloni ha incontrato a Bruxelles la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Al termine ha tenuto un punto stampa.”
(evidenziazioni mie)

Com’è stato ampiamente riportato, Giorgia Meloni ha dato indicazioni anche ufficiali per essere chiamata il Presidente del Consiglio, al maschile, una scelta connotata ideologicamente che viene motivata affermando che si tratta del nome del ruolo istituzionale e non di un riferimento alla singola persona.

Probabilmente non ne ha tenuto conto chi ha redatto il comunicato e ha scelto di usare genericamente il Presidente, senza ulteriori specificazioni e in contrasto con gli appellativi delle altre persone citate, perché così viene a cadere la principale giustificazione per l’uso del maschile per una donna.

Punto stampa

Nel comunicato si nota anche un dettaglio lessicale di tutt’altro tipo, la locuzione punto stampa. È un uso istituzionale che precede l’insediamento di questo governo e mi colpisce perché senza contesto farebbe pensare a un luogo, ad es. un esercizio commerciale di servizi di stampa oppure una postazione per giornalisti.

In questo caso invece punto stampa credo vada interpretato come una conferenza stampa di formato ridotto o più informale, presumibilmente perché viene fatto il punto della situazione per la stampa.


[nel video si può sentire che Meloni stessa usa la presidente per Metsola e von der Leyen (0:48)]

Interferenze dell’inglese

Nel video si può anche notare che Meloni ricorre impropriamente alla parola narrativa, che in italiano indica un genere letterario:

“…parlare direttamente con le persone può aiutare a smontare una narrativa che è stata fatta sulla sottoscritta spesso e sul governo italiano. Non siamo dei marziani ma delle persone in carne e ossa…” (3:32)

È un falso amico molto diffuso, calco dell’inglese narrative. Andrebbe invece usata la parola narrazione, nell’accezione di modalità di comunicazione che crea un’identità riconoscibile, come descritto in Narrativa, narrazione e storytelling (cfr. in particolare narrazione negativa).

Un’altra interferenza dell’inglese si può vedere nel testo del comunicato: in italiano i nomi dei mesi si scrivono con l’iniziale minuscola. Anche il riferimento generico a istituzioni europee non richiede la maiuscola. L’Abuso delle Maiuscole è un fenomeno molto americano!

A proposito di inglese, sono curiosa di vedere se con questo governo tornerà in auge la tutela della lingua italiana dalla presunta minaccia degli anglicismi, già tentata in passato con proposte di legge da Meloni e altri esponenti del suo partito, però con motivazioni poco informate. Dettagli in Davvero fra 80 anni non si parlerà più italiano?


Aggiornamento 8/11/2022: il Vicepresidente della Camera ha fatto discutere per avere scelto dispenser come parola da contrastare nella “battaglia sull’utilizzo della nostra lingua al posto dell’inglese”.