C’è un bombo ed è silente

Bombus terrestris su fiore di Monarda didyma

Il nome bombo è di origine onomatopeica: come la parola bomba, di cui è allotropo, deriva dal latino bombus, “ronzio, rombo, rimbombo”, a sua volta dal greco βόμβος,

Chi ha osservato i bombi in azione sa che si spostano rapidamente da un fiore all’altro con una certa frenesia, e con un ronzio continuo. Fa effetto vederli invece immobili e silenziosi mentre dormono sui fiori, come il bombo della foto che è abbracciato ai petali di una Monarda didyma.

Un bombo letterario erroneamente silenzioso

Mentre guardavo l’insetto addormentato mi è venuto in mente un personaggio dei romanzi di Harry Potter che in inglese si chiama bombo: è il preside della scuola, Albus Dumbledore.

Dumbledore è una parola arcaica di origine dialettale – nell’inglese contemporaneo il bombo si chiama bumblebee e J. K. Rowling l’aveva scelta perché immaginava il preside sempre in movimento e perché “one of his passions is music and I imagined him walking around humming to himself”. Il verbo hum vuol dire sia ronzare, come fanno le api e altri insetti simili, che canticchiare con la bocca chiusa.

Sorprende quindi che nella versione italiana della saga Albus Dumbledore sia stato chiamato Albus Silente, l’opposto di quanto comunica il nome inglese. Nella nota alla traduzione italiana è spiegato che agli insegnanti erano stati dati nomi che rispecchiassero il carattere dei personaggi: “l’aura di superiore saggezza di Albus Dumbledore si è risolta nel cognome Silente che ci è sembrato più autorevole di tutte le variazioni possibili suggerite dall’originale”. 

Chi ha tradotto, come riferito da J.K. Rowling che se ne è lamentata, ha frainteso il nome Dumbledore come se fosse una variazione della parola dumb, “muto”, da cui Silente. Questa interpretazione errata è un esempio di rianalisi che non considera l’etimologia di dumbledore, parola formata da dumble, di probabile origine onomatopeica (come bumble di bumblebee), e dore, un’altra parola arcaica che significava “insetto che ronza”.

Altri esempi di nomi di personaggi tradotti erroneamente che però ormai sarebbe impossibile cambiare perché fanno parte della cultura popolare sono Grande fratello per Big Brother e Grande cocomero per Great Pumpkin, descritti in Dubbi sul Grande cocomero.


Aggiornamento: nei commenti qui sotto altri dettagli sulla revisione della traduzione dell’intera saga di Harry Potter, con la decisione del curatore e del comitato editoriale di cambiare il nome di alcuni personaggi ma non di Albus Silente.


A proposito di insetti, vedi anche:
Dai fuchi ai droni
Storie di scarrafoni
Bug, insetti e cavallette
Crickets, grilli silenziosi!
Coccinella beneaugurante
Rianalisi: l’amantide religiosa
Se la zanzara lascia il segno…
“Zitto e mosca!” spiegato al volo
Le api hanno le ginocchia, ma solo in inglese
Cicale linguistiche”, una metafora americana 

bombo su echinacea

4 commenti su “C’è un bombo ed è silente”

  1. Flavia:

    Credo che nella didattica del canto “canticchiare con la bocca chiusa” venga definito ‘muto’, gli “esercizi in muto”. In ogni caso: come si potrebbe tradurre il cognome di Albus? Mugolante, Mormorante, Ronzante, Borbottante… bisogna anche tener conto di come vanno pronunciati assieme, i due nomi. A me Silente non dispiace. 🙂

  2. Andrea:

    La traduzione dei romanzi di Harry Potter è stata molto complessa e problematica.
    Al termine della pubblicazione della saga l’editore ha deciso di rivedere completamente tutta la traduzione affidandola a Stefano Bartezzaghi.
    È stata così ristampata l’intera saga con una diversa traduzione più ponderata, molto interessanti le note relative alle nuove scelte.

    https://www.salani.it/harry-potter/traduzione-italiana

    P.S.
    ‘Silente’ era ormai immodificabile, ma Bartezzaghi ha dichiarato anche: “Eppure, la storia dimostrerà che proprio i silenzi di Albus hanno avuto un ruolo determinante, e anche negativo, nelle avventure di Harry Potter e nella lotta contro la Magia Oscura.”
    E anche l’Albus dei film è più ‘Silente’ che ‘Borbottante’

  3. Anna B.:

    Cara Licia,
    grazie del post, come sempre molto interessante. Vorrei spezzare una lancia a favore della soluzione italiana per il nome del preside di Hogwarts: personalmente ho sempre trovato molto riuscita la resa dei nomi nella traduzione italiana di Harry Potter (che ho letto anche in originale). Le traduttrici italiane hanno colto per ogni personaggio un aspetto saliente della personalità, che poi hanno usato per trovare un equivalente ai nomi inglesi. È una transcreazione e non una traduzione. Se per Dumbledore si è arrivati a Silente pensando all’autorevolezza, è una scelta legittima. Bisogna inoltre tenere conto del fatto che, solo con l’enorme successo del libro, sono stati pubblicati una serie di materiali (interviste, glossari sui nomi e quant’altro), un “apparato critico” che fornisce maggiori indicazioni sul testo e sulle intenzioni dell’autrice nella scelta di certi “nomi parlanti”. Ma all’inizio tutto ciò non era a disposizione di chi traduceva …
    Ricordo inoltre che scelte del genere sono anche scelte editoriali e non dei soli traduttori o traduttrici.
    Mi ha colpito un particolare nell’articolo di cui fornisci il link: per la traduzione italiana si dice “he” a proposito di chi ha tradotto, ma a me risulta che si tratti di donne …

    Certo, la maggiore aderenza possibile all’originale è sempre auspicabile, anche in traduzioni creative. Forse tra vent’anni ci sarà l’edizione critica di Harry Potter e avremo una soluzione che rispecchia di più l’originale :).

  4. Licia:

    @Flavia, Albus Silente è un personaggio così rilevante nell’immaginario legato a Harry Potter che sarebbe impensabile cambiare un nome a cui ormai sono già abituati tutti i lettori e gli spettatori italiani! Con il senno di poi (vedi sotto) si sarebbero potute considerare anche soluzioni alternative, tra cui mantenere il nome originale, come nella maggior parte delle altre lingue europee (cfr. List of characters in translations of Harry Potter). In ogni caso, sarebbe stato comunque molto difficile trovare una soluzione alternativa che riuscisse a riprodurre tutti gli aspetti caratterizzanti del nome originale, alcuni dei quali non ancora palesi quando è stato tradotto il primo libro.
    In generale, in questi casi di solito si analizza il nome per identificarne tutte le caratteristiche distintive e quindi si decide quali privilegiare per il nuovo nome (un processo che alcuni autori descrivono come chunking, cfr. Traduzione di nomi propri: Maxwell House). La motivazione che ha portato alla scelta di Silente è sicuramente valida, a parte l’errore di interpretazione di dumb-, ma si sarebbero potute considerare anche altre opzioni, come ad esempio:  
      un nome descrittivo che comunichi la costante attività industriosa del personaggio, che suoni autorevole e che abbia connotazioni positive (non mi pare però che le abbiano Mugolante, Mormorante, Ronzante, Borbottante che fanno pensare a un vecchio burbero);
      un nome insolito di insetto, ad es. un nome dialettale poco conosciuto o un nome scientifico come potrebbe essere il nome latino o una sua italianizzazione, ma anche in questo caso è necessario assicurarsi che il nome “suoni” sufficientemente solenne in combinazione con Albus e che l’insetto scelto non sia dannoso o nocivo. Un nome come Cerambice (Cerambyx ), ad esempio, è altisonante e potrebbe funzionare, ma è un parassita e quindi inadatto.
    In ogni caso, qualsiasi eventuale soluzione alternativa deve essere coerente con le scelte fate per i nomi degli altri personaggi.

     

    @Andrea, grazie per il riferimento. Davvero va sottolineato che deve essere stata una traduzione molto complessa. Importante anche ricordare che quando è stato tradotto il primo libro non si sapeva ancora nulla dell’evoluzione della storia e dei suoi personaggi!
    Riporto anche qui le osservazioni sul nome Albus Silente che hai segnalato, da Traduzione italiana nel sito dell’editore Salani: 

    Rileggendo Harry Potter con il senno di poi, il senno di chi sa dove si annoderà, alla fine, ognuno dei fili che J.K. Rowling ha incominciato a tessere dalla prima pagina del primo volume, il comitato si è trovato di fronte, come nelle fiabe e nei labirinti, tre vie: mantenere la scelta fatta nel tradurre nomi di luoghi e personaggi; ritornare al nome originale o percorrere una terza via scegliendo un nome del tutto nuovo. Alcuni esempi:
    Nel caso di Albus Silente è parso subito chiaro che a priori nessuna delle tre strade era di per sé quella giusta. Al momento di scegliere il cognome italiano, che era parso adeguato per un mago bizzarro ma anche solenne e capace di tenere in soggezione i suoi nemici, non si sapeva quello che J.K. Rowling avrebbe poi dichiarato: «Lo immaginavo come un mago benevolo, sempre in movimento, che mormora continuamente tra sé e sé»; dumbledore, in inglese, è il nome arcaico di bumblebee, il calabrone. Altro che ‘Silente’! Eppure, la storia dimostrerà che proprio i silenzi di Albus hanno avuto un ruolo determinante, e anche negativo, nelle avventure di Harry Potter e nella lotta contro la Magia Oscura.

    (una precisazione: bumblebee è il bombo, il calabrone è hornet)

    A proposito di Bartezzaghi, in Naming: tradurre nomi aveva giocato con la potenziale traduzione in inglese di nomi di persone italiane esistite o esistenti.

     

    @Anna grazie anche a te per avere ricordato che quando è uscito il primo libro (1997!) non esisteva ancora l’“apparato critico” uscito poi. Era anche molto più difficile fare ricerche perché non era disponibile la mole di informazioni online di cui disponiamo ora, come ad es. fonti che riportano i nomi arcaici degli insetti e la loro etimologia, e questo probabilmente spiega la rianalisi di dumbledore con la segmentazione anomala dumb+ledore.
    Ammetto di non sapere molto altro della traduzione italiana perché ho letto Harry Potter solo in inglese, però Albus Silente è un nome comunque molto noto e aveva attirato la mia attenzione (va anche detto che sono affascinata dai bombi e quindi sapevo di dumbledore).
    Di certo non è semplice “tradurre” nomi che sono anche funzionali alla storia, un tema che mi è familiare perché era stato uno degli argomenti della mia tesi di laurea, La traduzione di un successo umoristico “culture-bound”: The Growing Pains of Adrian Mole di Sue Townsend. Un esempio in un vecchio post, Traduzione di nomi propri: Maxwell House.

     

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