Errori sulla strada chiara per il recupero

Breve notizia del 3 ottobre 2020 sulla salute di Donald Trump:

WASHINGTON (Reuters) - President Donald Trump is not yet on a clear path to recovery from COVID-19 and some of his vital signs over the last 24 hours were very concerning, a person familiar with the situation told reporters on Saturday.

Traduzione italiana apparsa nei principali media, riciclata da un testo di agenzia:

Una fonte ha riferito ai media americani che «le funzioni vitali

Sono evidenti alcuni errori di interpretazione del testo originale.

Clear ≠ chiaro

In inglese l’aggettivo clear ha varie accezioni (chiaro, limpido, nitido, trasparente…), determinate anche dalle collocazioni in cui appare. Associato a road, path e altri tipi di percorso vuol dire libero, sgombro o senza ostacoli, soprattutto in senso figurato.

Recovery ≠ recupero

In riferimento a una malattia recovery è più propriamente la guarigione, come si può vedere anche nelle statistiche italiane sulla diffusione del COVID-19 che indicano il numero di guariti. Questa traduzione però è un’imprecisione e non un errore clamoroso come quello descritto in Coronavirus: conteggi errati di “ricoverati”.

Vital signs ≠ funzioni vitali

La locuzione vital signs ha un equivalente italiano in parametri vitali (o anche segni vitali). Si tratta di misurazioni che forniscono indicazioni sullo stato normale o alterato delle funzioni vitali dell’organismo di una persona.

Generalmente con vital signs si intendono quattro parametri: temperatura corporea, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e pressione arteriosa. Nel contagio da COVID-19 sicuramente è inclusa anche la pulsossimetria (saturazione di ossigeno nel sangue).

C’è quindi una notevole differenza tra some vital signs (forse temperatura e saturazione?) e le funzioni vitali.
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Vedi anche:
Trump, USA “un buon posto” per il coronavirus?
Ammissioni ospedaliere (in inglese britannico e americano)


Condoglianze dagli altri capi di stato?

In un videomessaggio dall’ospedale dove è ricoverato, Trump ha dichiarato I also want to thank the leaders of the world for their condolences, suscitando parecchie perplessità. La  maggior parte dei parlanti anglofoni attribuisce infatti alla parola formale condolences lo stesso significato del nostro condoglianze, quindi partecipazione al lutto altrui.

Come spiega il dizionario americano Merriam-Webster, la parola condolences può però essere usata non solo in caso di morte ma anche per esprimere un sentimento di comprensione e di partecipazione al dolore o alle sventure altrui:

condoleces can also be used of anything perceived of as a misfortune

Nel caso di Trump è anche probabile l’ipotesi che abbia semplicemente usato la parola sbagliata: condolences  /kənˈdəʊlənsɪz/ è una parola complessa, atipica in un idioletto caratterizzato da parole molto brevi. Può darsi che Trump non ne conosca il significato preciso o come si usa: nel 2017 era stato molto criticato per avere twittato warmest condolences dopo il massacro di Las Vegas, cfr. “Thoughts and prayers” dei politici americani.

In inglese è più comune esprimere le condoglianze ricorrendo alla parola sympathy, un famigerato falso amico. Dettagli in JK Rowling: né simpatia né bigottismo.