Numeri ordinali al MIUR: 18mo, 21mo…

Dalle slide di presentazione del Piano per la formazione dei docenti 2016-2019 pubblicate ieri dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:

COMPETENZE PER IL 21MO SECOLO

Avevo già notato l’insolita scrittura 21mo secolo in La “via italiana” alla Scuola Digitale ma pensavo si trattasse di un caso isolato. Mi sbagliavo.

Numeri ordinali al MIUR

Nel sito del MIUR sono ricorrenti vari esempi non solo di 21mo (secolo) ma anche di altri numeri ordinali come 15mo, 18mo, 20mo (relativi a giorni, anniversari, posti, percentili e altro), 12ma e 20ma (posizioni, edizioni) ecc. Non è chiaro come vadano letti: forse ventunimo, quindicimo, diciottimo…?

In una tabella appaiono anche 20mi 40mi e 100mi ma è stata fatta confusione tra numeri ordinali e numeri frazionari (e il suffisso è indicato con pedici anziché apici, come se fosse una specie di notazione scientifica):

Valutazione Titoli in 20mi, 40mi e 100mi

Ho consultato diverse guide di stile e grammatiche ma nessuna ammette la scrittura dei numeri ordinali con il suffisso –mo, eventualmente flesso, come nell’uso del MIUR.

Regole per la scrittura in cifre dei numeri ordinali

Riporto le indicazioni del Dizionario di stile e scrittura per scrivere i numeri ordinali in cifre.

Numeri arabi – Si aggiunge la vocale finale in posizione di esponente per indicare la desinenza di genere e di numero, ad es. il 3o atto, la 100a replica. Se non è possibile usare apici si può usare il circolino alto °, ad es. il 3° atto, la 100° replica.

Numeri romani –  La numerazione romana si usa per nomi propri di re e papi, ad es. Giovanni XXIII, per i secoli, ad es. XXI secolo, per la numerazione di volumi, tomi e parti di opere letterarie e teatrali, ad es. atto I, scena II. Con la numerazione romana non vanno mai aggiunti simboli o lettere in posizione di esponente: XVIII° secolo è un errore.

Forma mista – In contesti non formali, per ordinali superiori a decimo si può aggiungere il suffisso –esimo opportunamente flesso, ad es. 25esime.

Interferenze dell’inglese

È poco chiaro perché al MIUR preferiscano 21mo secolo a XXI secolo o 18mo anno a 18° anno, oltretutto forme più lunghe di quelle standard. Temo che il suffisso di due lettere –mo sia un’interferenza dell’inglese, lingua in cui i numeri ordinali sono indicati proprio con un suffisso di due lettere: 1st, 2nd, 3rd e per gli altri –th, 4th… 9th.

Non è certo la prima volta che al MIUR vengono privilegiate convenzioni inglesi a scapito di quelle italiane. Altri esempi:

♦  Le domande di sicurezza del MIUR
♦  La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni.
♦  #hackschool, hackathon e H-ACK per il MIUR
♦  MIUR: lunga vita all’inglese farlocco?
♦  La “via italiana” alla Scuola Digitale
♦  Anglicismi governativi: STEM
♦  Ortografia ministeriale [nuovo]

6 commenti su “Numeri ordinali al MIUR: 18mo, 21mo…”

  1. dasmi:

    Vabbè, ma qui mancano proprio le competenze linguistiche di base. Se è una scelta, non capisco quale possa essere il motivo che porta a usare una notazione non immediata per il lettore. Se non è una scelta, mi chiedo quale sia il percorso di formazione seguito dagli autori di queste “perle”.
    Perché in nessuna scuola della Repubblica credo che si insegni a scrivere 21mo secolo, dai…

  2. Luca:

    Concordo con dasmi: inizialmente ho fatto veramente fatica a capire che si parlava di ventesimi, quarantesimi.
    Ma in questo caso, dato che non si tratta di veri e propri ordinali, ma di frazionari, quale sarebbe la forma “giusta”?
    “Prova orale (in /40)”?

  3. Licia:

    @dasmi ho provato a chiedere spiegazioni al MIUR su Twitter, se rispondono aggiornerò i commenti – vedi sotto.

    @Luca se avessero messo su 40, su 20 e su 100 credo sarebbe stato più comprensibile e sicuramente più leggibile. 

  4. Alpha T:

    Nasce dal mondo dei videogiochi. Dovendo tradurre 1st, 2nd, 3rd, 4th, e per la ragione cruciale di dover usare lo stesso numero di caratteri per la grafica rigida dei primi giochi a 8 bit, hanno cominciato a scrivere 1mo, 2do, 3zo, 4to…

  5. Licia:

    @Alpha T, non sapevo che nei primi videogiochi ci fosse questa restrizione (per fortuna mai riscontrata nella localizzazione di software per PC), grazie per il dettaglio!
    Che dire? Se al Miur si fanno influenzare dai videogiochi, allora l’errore ministeriale diventa ancora più eclatante…

  6. Licia:

    La risposta del capo ufficio stampa di @MiurSocial:

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