Da Leicester a Gloucester passando per Derby…

Leicester City fan

Il calcio non mi interessa per nulla però pure io so che il Leicester City ha vinto il campionato di calcio inglese 2015-2016. Se ne parla da settimane eppure anche ieri a un giornale radio ho sentito storpiare il nome in “lister”, che si aggiunge a “leicester”, “laister” e altre variazioni. La pronuncia corretta è /ˈlɛstə/, all’incirca “lesta”, senza r finale perché l’accento inglese standard è non-rhotic (in genere la r non viene pronunciata se non è seguita da vocale).

Ci sono parecchi altri toponimi inglesi difficili da pronunciare correttamente, come Glyndebourne /ˈɡlʌɪndbɔːn/, sede di un noto festival operistico. Ho raccolto quelli che noi italiani sbagliamo spesso e per ciascuno ho indicato la pronuncia considerata standard.

Da castrum a –cester e –chester

WORCESTERSimili a Leicester sono Worcester /ˈwʊstə/ e Gloucester /ˈɡlɒstə/. Nella maggior parte dei casi l’elemento cester, dal latino castrum, accampamento, perde la prima sillaba e si pronuncia /stə/. Diverso comportamento per la variante chester che invece mantiene tutte le consonanti, cfr. Winchester /ˈwɪntʃɪstə/, Manchester /ˈmantʃɪstə/ e Rochester /ˈrɒtʃɪstə/, tutte con l’accento sulla prima sillaba. Chester invece si dice /ˈtʃɛstə/.

Shire e –shire per le contee

YORKSHIREChester è nel Cheshire, che si dice /ˈtʃɛʃə/ o /ˈtʃɛʃɪə/, più o meno “cèscia”. Sono simili Yorkshire /ˈjɔːkʃ(ɪ)ə/,  Leicestershire /ˈlɛstəʃ(ɪ)ə/, Berkshire /ˈbɑːkʃ(ɪ)ə/ e vari altri nomi con l’elemento shire, che indica una contea e prevede due varianti di pronuncia, /ˈʃər/ e /ˈʃɪər/. In Italia invece tendiamo a pronunciarlo sempre “sciair”, sul modello del sostantivo corrispondente shire /ˈʃʌɪə/, aggiungendo quindi una “a” che invece in inglese appare solo in alcuni nomi.

borough, burgh e –bury

SALISBURYNel Leicestershire c’è Loughborough /ˈlʌfb(ə)rə/ che in italiano si può approssimare in “làfbra”, cfr. anche Scarborough /ˈskɑːbərə/. Per la capitale della Scozia usiamo il nome italiano Edimburgo e quindi non c’è il rischio di fare errori. In inglese invece Edinburgh si si scrive con la g ma si pronuncia senza, /ˈɛdɪnbərə/. L’etimo è riconoscibile: il germanico burg da cui deriva anche il nostro borgo. È all’origine anche dell’elemento –bury di Salisbury /ˈsɔːlzb(ə)ri/ e Glastonbury /ˈɡlastənb(ə)ri/, anche questi con l’accento sulla prima sillaba. 

W muta in wick e wich

GREENWICHGli elementi wick e wich si fanno risalire al latino vicus, borgo o villaggio, e la w non si pronuncia. Esempi: Warwick /ˈwɒrɪk/, Norwich /ˈnɒrɪdʒ/ e Greenwich /ˈɡrɛnɪtʃ/, più o meno “grènic” e non “grinuic” come si dice in italiano (in inglese ci sono anche pronunce alternative come /ˈɡrɪnɪdʒ/ ma in nessun caso c’è anche una “u”).

È muta anche la w di un’altra zona di Londra, Southwark /ˈsʌðək/.

H muta in ham

TOTTENHAMNon si pronuncia neanche la h di ham, da hám, villaggio, con la stessa origine di home. Esempi: Birmingham /ˈbəːmɪŋəm/, Buckingham /ˈbʌkɪŋəm/, Tottenham /ˈtɒtnəm/, Durham /ˈdərəm/, Altrincham /ˈɒltrɪŋəm/.

Un’altra h che non ha alcuna funzione è quella nel nome inglese del Tamigi, Thames, che si pronuncia /tɛmz/. 

mouth

BOURNEMOUTHL’elemento –mouth indica la foce di un fiume ma la pronuncia non corrisponde a quella di mouth, la bocca. Esempi: Plymouth /ˈplɪməθ/, Portsmouth /ˈpɔːtsməθ/ Bournemouth /ˈbɔːnməθ/.

Vocali inaspettate

READINGAnche nei nomi propri geografici alcune vocali sono pronunciate in modo diverso da quello che suggerisce la grafia. Alcuni esempi: Derby /ˈdɑːbi/, Reading /ˈrɛdɪŋ/ (“reding”), Cambridge /ˈkmbrɪdʒ/.

Luton /ˈluːtn/ non ha nessuna “i”, aggiunta invece spesso dagli italiani.

Nomi irlandesi

DUN LAOGHAIREConcludo con qualche nome irlandese che so pronunciare solo perché ho vissuto in Irlanda: Dún Laoghaire /dʌn ˈlɪəri/ (“dan liri”), Drogheda /ˈdrɒhədə/, Laois /liːʃ/, Omagh /əʊˈmɑː/, Donegal  /ˌdɒnɪˈɡɔːl/ (“donigòl”), Cobh /kəʊv/. La zona dove si parla irlandese è detta Gaeltacht  /ˈɡeɪltəxt/.  
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Vedi anche: Pronuncia di nomi propri stranieri, con esempi quali Ralph, Saoirse, Bowie.


Le trascrizioni fonetiche sono tratte da Oxford Dictionaries; una guida ai simboli fonetici usati si trova in Key to pronunciations.


Luglio 2018 – Aggiungo un tweet che ironizza sulle peculiarità di alcuni toponimi britannici:

Wroxsteadheatheicesterboroughham... is pronounced Gorp

Novembre 2018 – Una canzoncina in tema, via @FrancescoPonzin:

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Shibboleth /ˈʃɪbəˌlɛθ/ – in linguistica, “parola che contiene un suono difficile da pronunciare per un parlante di altra lingua, attraverso la quale può essere riconosciuto un individuo non appartenente al proprio gruppo etnico o linguistico”. Fonte: Vocabolario Zingarelli.

Marzo 2019 – È stata molto ridicolizzata la pronuncia “uestmaister” per Westminster di un onorevole italiano. In inglese il nome del quartiere sede del Parlamento britannico si pronuncia /ˈwɛs(t)mɪnstə/, con l’accento sulla prima sillaba. Nella pronuncia italiana adattata invece l’accento è spostato sulla seconda sillaba, “uestmìnster”. Lo stesso fenomeno si può osservare per Canterbury /ˈkantəb(ə)ri/ ed è descritto nei commenti qui sotto.

7 commenti su “Da Leicester a Gloucester passando per Derby…”

  1. .mau.:

    Però la canzone _Winchester Cathedral_ ha un accento quasi doppio, direi: WIN-CE-ster ca-THI-dral…

  2. Ivo Silvestro:

    Capisco che gli esonimi siano passati di moda e, a parte quelli entrati nell’uso come Londra, non abbiano più senso. Ma una pronuncia “all’italiana”, utilizzata ovviamente parlando con altri italofoni, la dobbiamo considerare accettabile o un errore?

  3. Licia:

    @.mau. licenza poetica? 😉 Più seriamente, molti di questi nomi hanno un accento primario (primary stress) e un accento secondario (secondary stress) che come sai nelle trascrizioni con l’alfabeto fonetico internazionale (API) sono dei minuscoli trattini verticali prima della sillaba accentata, in alto per accento primario e in basso per quello secondario. Nelle trascrizioni di Oxford Dictionary che ho usato qui l’accento secondario non è indicato ma in altre lo trovi, ad es. Winchester /ˈwɪnˌtʃɪstə/ e Manchester /ˈmanˌtʃɪstə/. Ho vissuto due anni dalle parti di Manchester (per questo ho incluso Altrincham tra gli esempi) e c’erano molte persone locali che lo dicevano in un modo che per il mio orecchio italiano poco raffinato suonava come “manster”. 

    Tra gli elementi suffissali che derivano dal latino castrum, e più precisamente dalla forma plurale castra, avrei dovuto aggiungere –caster, come ad esempio in Lancaster /ˈlaŋkastə/, anche in questo caso con l’accento sulla prima sillaba.

    @mario 🙂

    @Ivo, dagli esempi ho volutamente lasciato fuori Canterbury, che in inglese si pronuncia /ˈkantəb(ə)ri/, anche questo con l’accento sulla prima sillaba, ma che in italiano chiamiamo “cantèrburi”. Era stato commentato anni fa in un post qui e ci siamo trovati d’accordo che in un contesto italiano va preferita la pronuncia “italiana” perché è quella riconosciuta e condivisa da tutti i parlanti. Mi pare però che a parte Greenwich e Canterbury (e derby in senso calcistico) per gli altri toponimi non ci sia una pronuncia italiana di riferimento e quindi cercherei di imitare la pronuncia standard inglese, con solite italianizzazioni delle vocali come facciamo ad esempio per mouse, hardware e smartphone che in italiano diventano /mauz/  /ˈardwer/ e /ˈzmartfon/ mentre in inglese si dice /maʊs/  /ˈhɑːdwɛː/ e /ˈsmɑːtfəʊn/. Vedi anche Parla come  mangi.

    @Andrea infatti molti di questi nomi sono ostici anche per gli americani! Efficace l’idea di associare parole simili, come jester e zester.

  4. Alex Rotatori:

    Alcune osservazioni:

    1) per “Manchester” vedi questo mio post:

    http://alex-ateachersthoughts.blogspot.it/2011/12/horsmonden-nativity-play.html

    2) il suffisso “-shire” è pronunciato solitamente /-ʃaɪə(r)/ per le contee scozzesi;

    3) il suffisso “-ham” si pronuncia /-(ˌ)hæm/ in GA (= General American);

    4) la pronuncia /ˈɡriːnwɪʧ/ è a volte utilizzata per la città di Greenwich in Connecticut;

    5) il suffisso “-mouth” si pronuncia /-maʊθ/ in alcuni toponimi, come per esempio “Eyemouth”. In “Cockermouth” invece sono possibili sia /-maʊθ/ che /-məθ/;

    6) in GA “Derby” si pronuncia solitamente con una vocale più vicina all’ortografia, ovvero /ˈdɝːbi/. Questa corrisponde alla pronuncia dello standard britannico di alcuni secoli fa.

  5. Licia:

    @Alex, grazie per la spiegazione su Manchester, era un dubbio che avevo da anni.
    Interessanti anche le altre osservazioni ma, come ho specificato nel post, ho deciso di includere solo nomi di toponimi noti, quelli che si sbagliano più spesso, e ho riportato la pronuncia inglese “standard” indicata da Oxford Dictionaries – le eccezioni negli accenti locali o per specifici paesini credo sia meglio impararle sul posto. 😉

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