Veganuary, reducetarian e altri neologismi

@terminologia le ho comprate solo per twittartele... #kale #veganuary

[Gennaio 2016] Mi ha divertita il tweet di @WordLo che si è ricordata degli spuntini di kale descritti in Specialità americane.

Condividiamo un debole per le parole insolite che fanno riflettere sui meccanismi di formazione di neologismi, sia in italiano che in inglese. Un esempio è Veganuary, il mese di gennaio (January) in cui si è incoraggiati a seguire una dieta vegan(a).

Le giornate e gli anni internazionali sono ormai inflazionati e così c’è chi ha inventato i mesi destinati a un particolare evento, caratterizzati da nomi che privilegiano le parole macedonia.

C’è ad esempio Movember, da mo (“baffi” nell’inglese informale australiano, da moustache) e November, mese in cui gli uomini si fanno crescere i baffi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cancro alla prostata. In ottobre invece c’è Stoptober, il mese per smettere di fumare e un’alternativa per gennaio è Dryuary (Dry January), un mese da astemi (dry in inglese americano).

Aggiornamento: rivolti alle donne ci sono anche Decembrow, il dicembre in cui non ci si depila le sopracciglia (in inglese eyebrows e unibrow se non c’è una separazione sopra il naso) e Januhairy, il gennaio in cui non ci si depila (da hairy, peloso).

Neologismi dell’alimentazione: climatarian e reducetarian

Tornando al cibo, in inglese ultimamente è in voga il neologismo climatarian, chi mangia solo alimenti che non contribuiscono a cambiamenti del clima (climate), quindi a impatto zero perché non fanno aumentare la produzione di CO2 (ad es. va evitata la carne bovina perché gli allevamenti causano una grande produzione di metano). È un approccio per certi aspetti simile a quello del locavore, in italiano locavoro, chi mangia solo cibo prodotto localmente, a km zero.

Un altro neologismo recente è reducetarian, chi riduce gradualmente il quantitativo di carne nella propria dieta. C’è anche il flexitarian, il vegetariano che occasionalmente mangia anche carne e pesce (un approccio flessibile!). In entrambi i casi si tratta di semi-vegetarian, chi segue una dieta semivegetariana.

Sono invece in uso già da tempo rawtarian, in italiano crudista, chi mangia solo cibo crudo (raw*) o cotto a temperature inferiori a 45°C, e fruitarian, chi mangia solo frutti, con ulteriori classificazioni, ad es. in italiano c’è chi distingue tra fruttaliano (frutta e verdura, crude e cotte) e fruttariano (frutta cruda, per alcuni solo se caduta spontaneamente dalla pianta) – dettagli ed esempi in Fruttarismo.

L’elenco è vasto: liquidarian (o anche juicearian) è chi non assume cibi solidi ma beve solo succhi e spremute, sproutarian è chi mangia solo semi appena germogliati (sprout), breatharian chi pensa si possa vivere solo respirando, senza cibo, e si potrebbe continuare.

Mi fermo qui, ricordando anche i corrispondenti nomi astratti creati aggiungendo il suffisso –ism, come climatarianism, reducetarianism, flexitarianism, raw foodism (più raro rawtarianism), fruitarianism…


Vedi anche: Da vegetariano a veg (in italiano, concetti in evoluzione) e Carne o pollo? (alcune differenze in inglese e italiano). Nuovo post: Da vegan a veggan (e la rianalisi di egotarian).


* avete notato il nome del produttore dello snack nella foto? Rawlicious Food Co., con altri usi creativi della lingua (ad es. the most tastiest – doppio superlativo!).  

vignetta di The Western Nostril, conversazione tra due persone: “I’M GIVING UP EATING MEAT” “COLD TURKEY?” “YES, ALL OF THEM”

L’espressione cold turkey è nata nell’inglese americano all’inizio del secolo scorso e ha come significato originale quello generico di “di colpo”, come nella vignetta, e deriva dall’analogia con la carne fredda di tacchino, cibo che si consuma senza che sia necessaria alcuna preparazione. Ha poi assunto il significato più specifico di smettere improvvisamente di assumere droghe pesanti e quindi, per metonimia, anche la crisi di astinenza.  [Online Etymology Dictionary]
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