Classi pollaio

Nelle discussioni sulla scuola è ricorrente l’espressione classi pollaio, brutale ma alquanto efficace per descrivere le classi numerose.

immagine di allevamento polliLa trovo particolare perché in questo caso la parola pollaio non è usata in senso letterale né prevale uno dei significati figurati che di solito le vengono attribuiti (luogo sporco e disordinato o dove c’è chiasso e confusione), ma evoca invece l’immagine di un impianto che ha un nome diverso, l’allevamento di polli di tipo intensivo, con gli animali stipati uno accanto all’altro.

Non sono riuscita a scoprire come e quando sia nata l’espressione, usata soprattutto al plurale, ma dovrebbe risalire alla fine del decennio scorso.

Frequenza d’uso

grafico con le occorrenze di “classi pollaio” in rete per il periodo gennaio 2010 - maggio 2015La mia impressione che l’uso di classi pollaio è in aumento pare confermata da una ricerca* online: nel 2015, in poco più di 4 mesi, si riscontrano già più occorrenze che nei 4 anni precedenti.

Nei siti dei principali quotidiani si contano centinaia di occorrenze, era ricorrente nella consultazione pubblica sul disegno di legge “La Buona Scuola” e appare appariva anche in alcuni comunicati stampa del MIUR. Alla diffusione hanno sicuramente contribuito anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, che l’hanno usata più volte.

Numero di alunni per classe

Per descrivere il concetto “classe pollaio” in modo più preciso si può quantificare il numero massimo di alunni consentiti. Un decreto del 1975 sulla prevenzione degli incendi specifica il rapporto tra numero degli alunni e dimensioni dell’aula (1,96 m2 per alunno per le superiori, 1,80 m2 per le altre scuole, quindi 25 alunni per un’aula di almeno 50 m2 per le superiori, 45 m2 per le altre). Nel 2009 il MIUR ha stabilito invece i parametri “pedagogici”: 29 bambini nella scuola dell’infanzia, 27 alle primarie (elementari), 28 alle medie e 30 alle superiori (numeri inferiori soltanto se ci sono alunni disabili), ma sono consentite deroghe per numeri maggiori. Fonte: Classi pollaio e sicurezza a scuola.

Classe bestiame

Dubito ci sia alcun collegamento, ma classe pollaio mi fa comunque pensare all’inglese cattle class, espressione colloquiale che descrive la classe economica negli aerei.
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Vedi anche: Polli (e altri metaforici volatili)


* Le ricerche per intervallo di date con Google non sono del tutto affidabili, ma danno comunque indicazioni delle tendenze d’uso e possono aiutare a operare scelte terminologiche: ne ho accennato in Radiografia delle parole.

6 commenti su “Classi pollaio”

  1. Massimo S.:

    A mio parere l’uso odierno dell’espressione “classe pollaio” è proprio figlio del diffondersi della coscienza degli allevamenti intensivi, spesso insalubri, di polli in Italia e in Europa e della progressiva rarefazione dei pollai rustici indotta dallo spopolamento delle campagne con cui l’italiano medio è sempre meno in contatto.

    Non esiste più la fattoria disneyana dove la gallinella saggia razzola all’aperto coi suoi pulcini e bisticcia con Meo Porcello e Paperino che vogliono sottrarsi alle fatiche della fattoria,
    https://www.youtube.com/watch?v=jdRMpmZxGQw
    oppure, tenendo presente che siamo in un blog poliglotta,;-)
    https://www.youtube.com/watch?v=SZ3R6mGltUM
    ma ci sono solo tetri capannoni dove i pennuti sono detenuti in condizioni disastrose.

    Anche negli allevamenti a norma, c’è l’impressione di una condizione innaturale di affollamento e di conseguente sofferenza degli animali.
    https://www.youtube.com/watch?v=cZVWtaq7t9g

    Nella scuola il problema non è tanto la consistenza della popolazione scolastica, in diminuzione, quanto lo spazio inadeguato a disposizione di scolaresche che di per sé non sarebbero numerose. E le complessive condizioni di questi spazi (spesso insalubri e pericolanti quanto alcuni dei ricordati capannoni di allevamento.

  2. Raffaella:

    Vorrei sapere se i politici e i burocrati per i quali 27 bambini è un numero “pedagogicamente corretto” anche per la prima elementare hanno MAI messo piede in una scuola, da adulti? E’ palese che non hanno NESSUNA ESPERIENZA diretta di cosa vuol dire insegnare al giorno d’oggi.

  3. Alesatoredivirgole:

    Classi pollaio è perfetto, infatti:
    – ti allevano,
    – ti prendono l’uovo che, con fatica, produci ogni giorno dicendoti che lo conserveranno per quando sarai più … grande.
    – ti spennano,
    – ti tirano il collo,
    – ti servono in tavola con il tuo uovo.

    E non voglio scomodare Trilussa con la sua media del pollo … 😉

  4. Licia:

    @Massimo S. grazie per i video. Credo ci siano due problemi: uno pedagogico sottinteso da @Raffaella (impossibile garantire insegnamento di qualità con troppi alunni in classe) e l’altro “fisico”, perché in parecchie scuole abbastanza recenti le aule erano state progettate per contenere al massimo 25 studenti.

    @Elio, @Alesatoredivirgole 😀

    Aggiungo un’altra occorrenza dell’espressione in una comunicazione del MIUR:

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