Ebola: interferenze dell’inglese

Le interferenze dell’inglese nell’italiano non riguardano solo il lessico, con prestiti, calchi e falsi amici, ma a volte anche la sintassi.

L’italiano comune richiede l’articolo determinativo davanti ai nomi di morbi e patologie usati in funzione di soggetto o complemento oggetto, anche nel caso di acronimi e di eponimi in forma abbreviata: si dice l’otite, la salmonella, la dengue, l’AIDS, la SLA, la SARS, il Parkinson, l’Alzheimer ecc.

In inglese invece non si usa nessun articolo: cure for / have / get / catch / cause tonsillitis, AIDS, ALS, Alzheimer’s ecc.

titolo Come si prende ebolaNelle notizie tradotte in italiano sul virus (di) Ebola e relativa infezione, per metonimia nota come ebola, si notano molte occorrenze senza articolo, una palese interferenza dell’inglese.

Provate a sostituire ebola con il nome di altre patologie in questi esempi dai media e vedrete che non funzionano: la paura di ebola si diffonde; il cameraman ha contratto ebola in Liberia; l’uomo aveva ebola in fase acuta; il primo paziente americano guarito da ebola.


Aggiornamento novembre 2014 – Nel sito del Ministero della Salute le denominazioni usate sono virus Ebola e malattia da virus Ebola, abbreviata in EVD o MEV (Ebola Virus Disease o Malattia da Ebola Virus); nei comunicati e nei bollettini medici dell’Istituto Spallanzani di Roma, che ha in cura un paziente italiano, si nota l’uso dell’articolo quando la parola ebola viene usata individualmente (senza specificare virus o malattia). Nei commenti qui sotto altri dettagli e riferimenti, ad es. una possibile personificazione del virus.

Nuovo post: Personificazione: Zika come Ebola?


Vedi anche: Terminologia medica inglese e italiana (altre differenze d’uso)

12 commenti su “Ebola: interferenze dell’inglese”

  1. m.fisk:

    Potrebbe essere che l’inizio per “E” abbia dissuaso dall’uso dell’articolo in quanto “lebola” risulterebbe vagamente cacofonico?

  2. Licia:

    @m.fisk, viene usato anche con l’articolo, ad es. l’ebola, dell’ebola (cfr. l’epatite, l’emicrania), ma ho notato che la forma senza articolo è molto comune nelle notizie tradotte o comunque con fonte in inglese. Probabilmente l’incongruenza non è così evidente perché ci sono alcune locuzioni in cui invece non si usa l’articolo neanche in italiano, ad es. soffrire di.

  3. Dorotea:

    L’inglese potrebbe avere un suo ruolo, ma non credo sia l’unico fattore.
    C’è una generale tendenza (almeno al nord) a eliminare elementi percepiti come superflui anche se non lo sono, come l’articolo in “ci vediamo settimana prossima” o la preposizione in “inerente l’ebola”. In questo caso la spinta potrebbe venire da una forma di ipercorrettismo (chi nella sua mente sa che “a me mi > mi, l’ho detto alla Licia > l’ho detto a Licia” forse può pensare che “la settimana prossima> settimana prossima”).
    Credo poi che molti possano sentire “ebola” come nome proprio (non a caso spesso è scritto con la maiuscola) e di conseguenza trattarlo come tale (tipo il morbo di Parkinson > il virus di Ebola). È lo stesso processo per cui lo gnomo mago di un libro che avevo io negli anni ottanta è diventato, nell’edizione che ho comprato per mio figlio, Gnomo Mago (io però non ce la faccio proprio a leggere ad alta voce “chiesero a Gnomo Mago di aiutarli” e reinserisco l’articolo).
    Sempre a proposito di nome proprio / nome comune. I virus a volte un nome ce l’hanno e va senza articolo e senza preposizione: il virus H5N1 è il virus dell’influenza aviaria (a differenza di ebola, influenza è talmente comune che a nessuno verrebbe in mente di trattarlo come nome proprio).
    Riassumendo: è una faccenda complicata:-)
    Un saluto
    Dorotea

  4. Dorotea:

    Di ritorno dalla lettura di un giornale in tedesco: so schnell verbreitet sich Ebola. Anche in questo caso se si fosse trattato di una malattia conosciuta come l’influenza o la peste avremmo avuto l’articolo “so schnell verbreitet sich die Grippe/die Pest”.
    Ma in inglese com’è?

  5. Dorotea:

    Sono ancora io, scusa, riformulo la domanda: come è trattato ebola in inglese (partendo dal presupposto che non sia né un acronimo né un eponimo)? È un caso particolare?
    Dorotea

  6. Licia:

    @Giovanna e @Dorotea, grazie per il contributo. Ho aggiornato l’articolo con alcuni esempi in inglese paragonabili agli equivalenti italiani, in modo da mostrare l’uso senza articolo con i nomi di patologie. Aggiungo qui alcuni esempi specifici per l’ebola da The Guardian di oggi: a conference on Ebola, what’s it like to survive Ebola?, a child suspected of having Ebola, the fight against Ebola. 

    Tornando all’italiano, si notano molte incongruenze nell’uso dell’iniziale quando si intende la malattia. L’iniziale maiuscola e quindi la percezione di nome proprio (forse anche una specie di personificazione, che aiuta a rendere più paurosa questa minaccia) può influenzare l’uso dell’articolo, ma non riesco a pensare a un altro nome di malattia scritto con l’iniziale maiuscola che venga comunemente usato senza articolo: si dice ha il Parkinson, gli hanno diagnosticato l’Alzheimer. E si nota comunque l’assenza di articolo anche quando ebola è scritto con iniziale minuscola, come qualsiasi altra malattia: varie occorrenze, ad esempio, in Ebola, come si prende (da Il Post, che usa fonti in inglese per la maggior parte degli articoli).

    Non c’è coerenza neanche nel nome del virus, ad esempio nelle risorse Treccani online si trova  virus Ebola nel Dizionario di Medicina e virus di Ebola nell’Enciclopedia: Ebola è il nome del fiume presso il quale il virus è stato isolato per la prima volta e immagino che conoscere o meno questa informazione possa influenzare l’uso.

  7. Marco:

    Una mia amica dottoressa mi aveva spiegato che con “ebola” s’intende il virus, con “l’ebola” la malattia, e che era una regola piuttosto ferrea nei libri di testo su cui aveva studiato, non così ferrea nel linguaggio comune (mi aveva anche detto che, a sua memoria, “ebola” è l’unico caso in cui virus e malattia hanno lo stesso nome, ma questo sarebbe un altro discorso).

  8. Licia:

    @Marco, grazie, informazione molto utile.

    Aggiungo una nota sulla scelta del nome, da un’intervista a uno dei ricercatori che avevano identificato il virus nel 1976, ‘In 1976 I discovered Ebola – now I fear an unimaginable tragedy’ (The Guardian)

    You were also the one who gave the virus its name. Why Ebola?

    On that day our team sat together late into the night – we had also had a couple of drinks – discussing the question. We definitely didn’t want to name the new pathogen "Yambuku virus", because that would have stigmatised the place forever. There was a map hanging on the wall and our American team leader suggested looking for the nearest river and giving the virus its name. It was the Ebola river. So by around three or four in the morning we had found a name. But the map was small and inexact. We only learned later that the nearest river was actually a different one. But Ebola is a nice name, isn’t it?

  9. Elena:

    Perdonate l’intervento poco pertinente con il tema, ma mi è sorto un dubbio in merito al termine “dengue”. Quale tra le due forme è la più corretta: “la dengue” o “il dengue”? Personalmente ho sempre impiegato l’articolo maschile come avviene per la lingua spagnola (el dengue).

    “La profilassi consiste nel difendersi dalle punture delle zanzare, senza di che il dengue può propagarsi in breve a quasi tutta la popolazione d’un centro abitato.” (fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/dengue_(Enciclopedia-Italiana)/)

  10. Licia:

    @Elena, ho verificato e tutti i principali dizionari italiani riportano solo il genere femminile (lo Zingarelli si può consultare facendo doppio clic sulla parola dengue). La voce dell’Enciclopedia Treccani che hai citato risale al 1931 e immagino che allora l’uso non fosse ancora assestato, ma nel Vocabolario è femminile. Anche il corpus di libri italiani di Google Books conferma la prevalenza del femminile (mentre un secolo fa effettivamente era più comune il maschile).

  11. Licia:

    Ho confrontato alcuni bollettini medici dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive L. Spallanzani (dove è ricoverato un paziente italiano contagiato dal virus) con la notizia riportata dai media. Si può notare che gli esperti usano l’articolo se parlano di ebola senza specificare virus o malattia, ma le loro parole vengono riportate senza articolo dai media (lo tolgono deliberatamente?). Esempi di oggi:

    Bollettino medico INMI: Il paziente sta per iniziare un ulteriore trattamento con un farmaco sperimentale appena arrivato dall’estero. Anche questo farmaco è stato ottenuto grazie ad una catena di supporto (in Italia dal ministero della salute, inclusa la rete degli USMAF) e di solidarietà istituzionale con l’aiuto del coordinamento internazionale per la gestione dell’Ebola dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

    ANSA (stesso testo usato poi da vari media italiani): Anche questo nuovo farmaco sperimentale, hanno spiegato i medici, è stato ottenuto grazie ad una catena di supporto, in Italia costituita dal ministero della Salute, inclusa la rete degli uffici di sanità di frontiera Us (Usmaf) e di solidarietà istituzionale, con l’aiuto del coordinamento internazionale per la gestione di Ebola dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. 

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