È silly season anche al Washington Post, che dedica un articoletto ai capelli della first lady del Camerun:
Chantal Biya has single-handedly made mullet the new magnificent. […] Somehow her hair manages to be short and long, rebellious yet elegant, unruly but controlled.
L’ho letto incuriosita da una traduzione italiana:
Chantal Biya ha ridefinito il concetto di “magnifico”. […]
I suoi capelli sono insieme corti e lunghi, ribelli ed eleganti, spettinati ma controllati.
Mullet non è un pesce (muggine o cefalo) ma la pettinatura, tipica degli anni ‘80, con i capelli corti davanti e lunghi dietro (cfr. il nome tedesco Vokuhila: vorne kurz, hinten lang).
Nel testo originale la chioma è descritta come magnificent, che in questo contesto non vuol dire magnifico ("che suscita ammirazione o approvazione incondizionata") ma imponente, maestoso, molto elaborato: collocazioni tipiche di questa accezione sono luoghi naturali, edifici o architetture particolarmente spettacolari. In altri contesti magnificent può anche voler dire ottimo, di grande bravura, ad es. magnificent achievement.
.
Vedi anche: Più cattiva Maleficent o Malefica? (un riferimento all’aggettivo magnificent).
BEP:
A proposito del mullet/vokuhila*, c’è questo spot pubblicitario di una cassa malati** svizzera che trovo molto divertente:
* E anche oggi ho imparato nuove parole grazie a Licia.
**Suppongo questo termine sia uno svizzerismo.
Licia:
@BEP 😀
Chissà come mai questa acconciatura ha riscosso così tanto successo tra i germanofoni.