like a girl  ≠  come una ragazza

Anche i media italiani hanno dato rilievo ad Always #LikeAGirl, il video di una campagna pubblicitaria americana di prodotti per l’igiene intima diventato virale nei giorni scorsi.

In italiano “like a girl” è stato tradotto con “come una ragazza” ma non è stato chiarito che girl e ragazza sono due parole solo in apparenza equivalenti.

In inglese girl è una parola neutra se identifica una bambina o una ragazzina, come quelle nel video per le quali “like a girl” è essere se stesse, ma dall’adolescenza in poi può avere connotazioni negative o non politicamente corrette che invece non sono associabili alla parola italiana ragazza (nell’inglese contemporaneo young woman).

Non mi pare che in italiano come una ragazza possa risultare genericamente dispregiativo e neppure che sia una collocazione, come invece like a girl in inglese (e come una femminuccia in italiano), e credo che nel presentare il video queste differenze avrebbero dovuto essere evidenziate.

In Fanciulle del XXI secolo altri dettagli sull’uso di girl, young woman e ragazza.

7 commenti su “like a girl  ≠  come una ragazza”

  1. Stefano:

    Interessante come, dalla prospettiva italiana, l’inglese sia schizofrenico rispetto all’età. In certi contesti, come rilevi, una ragazza è una “young woman”. Ma, se tu parli di qualunque soggetto umano sotto i diciott’anni, è un “child” (tanto che il pediatra li copre fino a quell’età).

  2. Licia:

    @Stefano, come i “bambini sotto i 18 anni” che tanto indispettisce gli adolescenti italiani. 😉

    In inglese mi incuriosisce molto lo slittamento di significato subito da girl (basti pensare anche all’aggettivo girlie / girly, spesso usato in modo dispregiativo) e il tentativo più recente di recupero dell’accezione originale neutra.
    In italiano invece ragazza mi pare proprio non connotato, ad esempio immagino che in un contesto sportivo si criticherebbero le prestazioni di un atleta, anche se adolescente, dicendo che fa qualcosa come una donna e non come una ragazza (ma non frequento palestre o campi sportivi e quindi aspetto conferme o smentite).

  3. Riccardo:

    “come i “bambini sotto i 18 anni” che tanto indispettisce gli adolescenti italiani.”

    E hanno ragione ad essere indispettiti.

    “Children” in senso legale (come in “children under 18 years”) normalmente dovrebbe essere tradotto con “minori” (“L’acquisto di bevande alcoliche non è permesso ai minori di 18 anni”, e non “…ai bambini sotto i 18 anni”). I colleghi che traducono “children” con “bambini” in questi contesti sono troppo influenzati dall’inglese.

    Stesso dicasi per le traduzioni dei certificati di nascita, dove “Child” invece che con “bambino” è meglio tradotto con “neonato”.

  4. Stefano:

    Forse è una novità recente, ma “girly” lo vedo molto usato in connotazione positiva (almeno nell’intenzione di chi lo usa) in associazione a qualche cosa di caratterizzato in maniera molto, estremamente, quasi esageratamente femminile. Non c’è intenzione offensiva, tutt’altro: viene usato per vendere, e viene anche attribuito a se stesse. D’altronde, vivo nel paese delle principesse rosa…

  5. Licia:

    @Riccardo, tra l’altro la soluzione italiana (minori o minorenni) per una volta tanto è anche molto più breve dell’inglese.

    @Stefano, a proposito dello sdoganamento di girly, hai già visto questo? 😉

  6. Riccardo:

    Sempre a proposito di “like a girl”: qualche anno fa a mia moglie è capitato di tradurre in spagnolo i sottotitoli di un breve documentario, “Kick Like A Girl” (vedi http://www.kicklikeagirlmovie.com/ ).

    è la storia di quello che succede quando “The Mighty Cheetahs”, squadra di calcio femminile di terza elementare imbattuta nella divisione femminile, decide di competere contro le squadre maschili (e quello che succede è che continuano a vincere anche contro i maschietti).

  7. Licia:

    @Riccardo, bell’esempio, grazie! Alla fine una bambina dice che non è una girly girl e un’altra che quando sente dire you kick like a girl le viene da rispondere I am a girl!


    Vecchio post: Calcio, football, soccer… e bambine. Ora che la squadra degli Stati Uniti ha avuto un certo successo ai mondiali, il calcio smetterà di essere uno sport soprattutto “da femmine”? 😉

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