Giochi inagibili

Passando davanti a dei giardinetti di un paese, frequentati anche da bambini delle elementari senza supervisione dei genitori, ho notato questo cartello:

GIOCO INAGIBILE

La terminologia è ineccepibile: riferito a locali o impianti, inagibile significa “che non può essere utilizzato perché privo dei requisiti di sicurezza richiesti dalla legge”. Per un genitore il messaggio è chiaro ma mi domando se lo sia altrettanto anche per i bambini non accompagnati, ed eventualmente cosa potrebbe essere più efficace per quel tipo di utente (non credo gioco pericoloso perché invoglierebbe molti maschi a provarlo solo per quello!).
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Vedi anche: Affinità con i piccoli utenti


A proposito del linguaggio con cui rivolgersi a bambini e ragazzi, c’è un aggiornamento al post di ieri, Quiz: gli anni delle facezie grossolane, con data di pubblicazione e altri dettagli.

8 commenti su “Giochi inagibili”

  1. Luigi Muzii:

    E perché mai dovrebbero essere i maschi a voler provare un gioco pericoloso? Non c’è niente da fare: sono le mamme a fare dei figli maschi dei bamboccioni maschilisti…

  2. Mauro:

    Io credo che non ci siano sinonimi o analoghi utilizzabili.
    Per un bambino piccolo credo l’unica cosa comprensibile sia “Vietato giocare” in queste situazioni.

  3. Massimo:

    Concordo con Mauro, non esistono sinonimi più adatti. In fondo, un genitore qualsiasi lo comprende sicuramente il significato di “inagibile”. Per un/a bambino/a non accompagnato, non c’è cartello che tenga: lui ci giocherebbe comunque!

  4. Barbara:

    Per Massimo: ci sono molti giardinetti dove una buona percentuale delle mamme sono straniere e parlano a malapena italiano.

  5. Donatella:

    Io una volta ho visto un cartello su un altalena con scritto:
    “Altalena rotta”

    Nessuno dei bimbi si avvicinò. Se il gioco è rotto, è rotto.
    Non incuriosisce come “pericoloso”, o come un divieto generico. È rotto, fine della festa.
    Quella volta mi sembrò appropriato.

  6. Licia:

    Grazie a tutti, aggiungo anche un commento che mi è stato fatto a voce: probabilmente viene usata la formula inagibile per questioni burocratiche o legali, nel caso succedesse un incidente. Mi piacciono sia l’idea del “divieto visivo”, un tipo di comunicazione che i bambini conoscono bene, che quella di scrivere ROTTO, sicuramente efficace; entrambe le soluzioni sono comprensibili anche a chi eventualmente parla poco italiano e potrebbero affiancare la dicitura ufficiale gioco inagibile. A questo proposito, un cartello che ho visto qualche ora fa sulla porta di un ascensore in una stazione; mi ha colpita proprio perché viene ripetuto lo stesso messaggio, ma con due registri diversi:

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