Metafore politiche: da ghigliottina a tagliola

Titolo del 29 gennaio 2014:

Non si riesce ad abolire l'IMU?

L’articolo spiega che la cosiddetta “tagliola” o “ghigliottina” è la possibilità che il presidente della camera interrompa la discussione parlamentare prima del tempo per arrivare al voto, in questo caso per bloccare l’ostruzionismo messo in atto dal Movimento 5 Stelle che impedirebbe l’approvazione di un decreto legge.

Mi ha colpita molto perché per lo stesso concetto vengono usate due metafore diverse: funzionamento, finalità e valore figurato di ghigliottina e tagliola non sono equivalenti e suggeriscono interpretazioni politiche diverse.

La metafora della ghigliottina

La “ghigliottina” nel diritto parlamentare descrive gli aspetti tecnici della ghigliottina come meccanismo parlamentare. È uno provvedimento pensato per avere un forte potenziale deterrente e infatti finora non è mai stato usato. La metafora è chiara: decapitazione come “taglio netto”, “pena capitale” e “privazione di una parte importante”:  non c’è scampo e l’effetto è immediato e irreversibile.

La metafora della tagliola

tagliola

La tagliola invece è uno strumento che serve a catturare e la metafora suggerisce innanzitutto l’idea di una trappola (cfr. l’espressione restar preso alla tagliola, “cadere in un tranello”); quando si predispone una tagliola non si può sapere se funzionerà: l’effetto non è né assicurato né immediato.

Metafore davvero equivalenti?

Il nuovo nome tagliola per lo strumento parlamentare dovrebbe essere stato introdotto recentemente dal M5S, ma non ho approfondito e quindi non mi è chiaro se la sostituzione di metafora sia voluta, per trasmettere il messaggio di “tranello”, oppure se sia stata scelta una parola che etimologicamente comunichi “taglio” nel senso di  “interruzione” o “soppressione”, quindi un significato meno figurato di quello che si potrebbe pensare.

Mi pare che la metafora della tagliola sia caratterizzata da indeterminatezza e non sia del tutto trasparente, o perlomeno questa è l’impressione che ho ricavato da una rapida occhiata ai verbi associati a tagliola in Twitter: iniziare la tagliola, applicare la tagliola, mettere la tagliola, “pensa con la tagliola a tagliare le lingue agli oppositori”; pare anche che alcuni interpretino tagliola come una specie di museruola.

Ghigliottina e tagliola nei media

I media però presentano i nomi tagliola e ghigliottina come se fossero sinonimi e non mi sembra che abbiano evidenziato che le due metafore non sono equivalenti. Da notare anche che in una dichiarazione, molto pubblicizzata, la presidente della camera descrive il meccanismo parlamentare a sua disposizione usando esclusivamente la nuova metafora:

Sul decreto legge #Imu ho fatto di tutto per evitare di mettere la cosiddetta #tagliola, di ridurre il dibattito in aula o limitare le opposizioni. Nelle prossime ore, continuerò ad adoperarmi per non utilizzarla. […] 
Solo così domani si potrà scongiurare il ricorso alla tagliola.
Molti di voi, probabilmente, si chiedono cosa si intenda con questa parola: è uno strumento che consente al presidente della Camera di porre un termine per il voto finale sui decreti-legge (che, come è noto, devono essere approvati entro 60 giorni). Insomma, serve ad evitare che l’ostruzionismo finisca per fare decadere il provvedimento senza che l’assemblea abbia potuto votarlo.”

Peccato che le parole non vengano usate con maggiore precisione, però l’aspetto positivo è che una volta tanto non si tratta di anglicismi superflui!


Aggiornamento: nei commenti altri esempi che fanno pensare a una risemantizzazione “letterale” della parola tagliola come “strumento per tagliare”.

Vedi anche: Ghigliottine, (pan) brioche e torte

6 commenti su “Metafore politiche: da ghigliottina a tagliola”

  1. Mauro:

    Cara Licia,
    sfrutto questo spazio per un’osservazione che non c’entra col tema di quest’articolo.
    Su questo blog hai già parlato sia di acronimi che di loghi… che ne dici del nuovo logo della Fiat Chrysler Automobiles? 😉
    Saluti,
    Mauro.

  2. Licia:

    @Mauro, non l’avevo visto. Mi aspettavo un simbolo, e invece sono le tre lettere FCA. In questo caso è utile distinguere tra sigla e acronimo: FCA è una sigla (le lettere si pronunciano individualmente, “effe, ci, a”) mentre FIAT è un acronimo o inizialismo (si legge come una parola, “fiat”). In pratica però la parola acronimo viene usata per descrivere anche le sigle.

  3. Carla Crivello:

    @Mauro e @Licia: Come sigla ha già scatenato in rete frizzi e lazzi e poi non è neppure originale (Wikipedia “FCA” disambiguazione nelle varie lingue). C’è anche chi ricorda come (altra?) infelice scelta quella di “Ritmo” per un modello di auto FIAT nei paesi anglosassoni.

  4. Licia:

    @Elio (1), vero, però da quello che si è letto e sentito ieri e oggi pare che non tutti sappiano come sia fatta e soprattutto come funzioni una tagliola!
    Qualche esempio da conversazioni su Twitter:
    […] che usando la tagliola decapita l’opposizione
    […] uno come te dovrebbe sapere cosa significa avere una tagliola sulla testa
    […] che con la “tagliola” taglia teste ad opposizione

    Nei media, quindi scrittura più controllata di Twitter, ho notato qualche altro dettaglio che rafforza l’ipotesi di risemantizzazione della parola tagliola non direttamente legata al funzionamento dello strumento ma all’etimologia, per comunicare l’idea di “taglio” ma con connotazioni negative, ad es. ho visto tagliola definita come norma “taglia dibattito” anche se, come fai notare, una tagliola non taglia.

    Molto comune anche la costruzione mettere la tagliola su (decreto, opposizioni ecc.), che implica si possa applicare direttamente e a colpo sicuro, e in questo si differenzia ulteriormente dalla tagliola non metaforica. E c’è chi suggerisce una possibile influenza di mettere la taglia:

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