14 commenti su “Risoluzione dei problemi (localizzata)”

  1. Mauro:

    Di sicuro la rappresentazione della Germania è assolutamente uno stereotipo senza nessun legame con la realtà.
    Lasciatelo dire da chi in Germania ci vive 😉
    Saluti,
    Mauro.

  2. Francesco:

    Illustrazione geniale! 🙂

    Per spiegare lo stereotipo italiano io avrei fatto un percorso più tortuoso x10 (cit.) di quello francese, ma devo ammettere che la soluzione “it’s his fault” ad libitum sfumando mi piace ancor di più!

    Anyway…what about “it’s her fault?” Eheh… 😀

  3. Licia:

    Grazie a tutti per i commenti. Aggiungo la parte italiana subito segnalata da Alice che, chissà perché, mancava dalla “infografica” che circolava ieri. Anch’io la trovo molto efficace:

    In alternativa si potrebbe mettere un orologio stilizzato che segna le 11:59, spostato verso destra molto vicino alla soluzione, con una linea tratteggiata dal problema all’orologio e continua dall’orologio alla soluzione, per simboleggiare che in Italia tendiamo a risolvere tutto all’ultimo momento, oppure, su suggerimento di Giulia (e indirettamente di Francesco ;-)), in mezzo una figurina stilizzata di uomo al telefono, con un fumetto che dice “MAMMA?”

  4. Anna Laura:

    😀

    Ho preparato “Italian bamboccione’s problem solving technique” e te l’ho mandato via mail perché non so come si fa ad allegare immagini a un commento.

  5. Stefano:

    Personalmente, quella che ho visto più frequentemente associata all’italia è quella associata alla Francia nella versione che hai pubblicato tu. Ho l’impressione che sia il modo che chiunque sceglierebbe per descrivere la situazione della propria nazione.

  6. Alice:

    Anna Laura, è splendido!
    A me ha incuriosito lo scambio delle bandiere di Francia e Argentina, ma non sono riuscita a spiegarmelo.

  7. maxxfi:

    La catena “It’s his fault” mi sembra troppo lineare per essere italiana 🙂
    Io opto per un “Wait: the REAL problem is X!” che punta da quache parte al problema X la cui risoluzione è ovviamente “Wait: the REAL problem is Y!” e via cosí fino ad esaurimento delle lettere dell’alfabeto ed alla formazione di un denso gomitolo di ‘real problems’ da cui esce una freccina che punta alla soluzione.
    Di cosa, non si sa 🙂

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