È davvero un mondo cyber?

pagina 55 di IL: cyberlifeHo sfogliato il numero di marzo 2013 di IL, il mensile del Sole 24 Ore. Tutti gli articoli e le parole chiave sulla storia di copertina, La vita indiretta. L’amore, il sesso, la fede e la guerra al tempo degli algoritmi, iniziano con cyber, ad es. in cyberlife si trova cyberreputazione, cybertruffa, cyberpunizioni e cyberbullismo.

Il prologo, cybertutto, cita la definizione di cibernetica dell’Enciclopedia Treccani per spiegare che “viviamo già nel futuro popolato di macchine automatiche che sostituiscono l’uomo nella funzione di controllore di altre macchine” e quindi “il mondo è diventato inevitabilmente cyber” e “tutta la vita è cyber e dobbiamo accettarne le conseguenze”.

Ho trovato insolito l’uso dell’elemento formativo cyber come aggettivo (pronuncia italiana o inglese?) ma mi hanno colpita anche altri aspetti linguistici.

Aspetto semantico: non mi sembra che negli articoli venga attribuito all’elemento cyber il significato specifico della definizione enciclopedica usato nel prologo ma piuttosto quello determinologizzato di “relativo alla realtà virtuale e a Internet”:

voce cyber nel dizionario Devoto-Oli: primo elemento (ingl.) di composti che alludono ad una interazione più o meno avanzata e futuribile tra uomo e computer, usato part. (benché impropriamente) in riferimento alla realtà virtuale e Internet.

Aspetto diacronico: mi ha incuriosita la scelta di cyber da parte di chi immagino molto attento alle nuove tendenze (“…in cui il nuovo sta perlopiù nel prefisso cyber”) perché la mia impressione è che l’elemento cyber / ciber avesse invece perso rilevanza, come in inglese, dove è stato molto produttivo nel secolo scorso mentre ora le metafore con “cyber” appaiono scontate e poco efficaci (ne parlano ad esempio Stop pretending cyberspace exists e [nuovo] Surfing the Information Superhighway: the changing face of Internet language).

cybersex in italiano: picco d'uso negli anni '90

Alternative a cyber- nel suo significato non specializzato? Mi sembra che al momento in italiano continuino a essere molto produttivi gli aggettivi virtuale e digitale e, come in inglese, viene usato anche l’elemento modificatore 2.0. È invece sempre meno attuale il prefisso e- mentre i non mi sembra abbia mai avuto molta rilevanza, se non in usi specifici.

Aggiornamento luglio 2013 – In inglese il prefisso cyber sta avendo nuova vita in ambito militare e di sicurezza nazionale: dettagli in Cyber, nuovo sostantivo americano.

Aggiornamento novembre 2015 – Come già in inglese ora anche in italiano cyber ha assunto una nuova accezione relativa alla sicurezza nazionale: dettagli in Anglicismi governativi: cyber security.

Aggiornamento maggio 2016 – Si discute molto di cyberbullismo e si nota che prevale nettamente la pronuncia “saiber”, anche se in combinazione a bullismo quella italiana “ciber” sarebbe più agevole.

2 commenti su “È davvero un mondo cyber?”

  1. Licia:

    @.mau., hai ragione, avrei dovuto aggiungerlo nel testo (ora lo faccio). Cyber– e ciber– sono equivalenti ma il primo sembra avere una netta prevalenza in italiano, nonostante cibernetica, tanto che nei principali dizionari le voci che iniziano con ciber rimandano all’equivalente con cyber. Una verifica veloce si può fare paragonando i risultati di ricerca per cyberbullismo e ciberbullismo: di gran lunga superiore il primo. Presumo che venga preferito cyber perché la y conferisce una connotazione più “tecnica” e moderna perché viene ancora percepita come lettera estranea all’alfabeto italiano, cfr. X e Z nei nomi dei medicinali.

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