I fuochi della volpe

Ho passato un fine settimana indimenticabile a Tromsø, in Norvegia, a caccia di aurore boreali. Siamo stati fortunati: nonostante il maltempo diffuso, grazie a Enrico siamo riusciti a trovare squarci di sereno e vederne alcune davvero spettacolari, che a tratti danzavano nel cielo e cambiavano colore, passando dal verde fluorescente a sfumature rossicce.

È un fenomeno affascinante, che chissà che emozioni poteva suscitare in chi non sapeva spiegarlo, e mi stupisce che nel lessico comune norvegese, come in inglese, le aurore boreali siano descritte semplicemente come “luci del nord” (nordlyset e Northern lights) e non abbiano un nome più suggestivo o associato a qualche saga o mito. In finlandese, invece, si chiamano revontulet, “i fuochi della volpe”, grazie alla leggenda di una volpe artica gigante che mentre si sposta colpisce la neve con la coda, provocando scintille che danno vita alle aurore.

aurora boreale 13 gennaio 2013 Norvegia

C’è chi ritiene che revontulet significhi invece “luci magiche” e che il riferimento alla volpe sia un esempio di etimologia popolare. Ma ora che ho visto le aurore boreali, apprezzo ancora di più la leggenda (grazie Leena!).


Per saperne di più, il bellissimo libro per iPad Aurora Polare del fotografo Mirco Villa.

9 commenti su “I fuochi della volpe”

  1. Licia:

    @Silvia, la foto non è mia ma di Elio, uno dei miei compagni di viaggio attrezzati con treppiedi e fotocamere professionali (altre foto in Aurora Boreale a Tromsø: missione compiuta!), perché altrimenti credo sia difficilissimo fotografare l’aurora. Io con la mia macchinetta compatta non ci ho neanche provato, mi sono semplicemente goduta lo spettacolo!

    Ho invece provato a fare alcune foto durante la parte centrale della giornata, quando c’era qualche ora di crepuscolo e una luce grigia azzurrina molto particolare (Tromsø è a nord del Circolo Polare Artico e da fine novembre al 21 gennaio il sole rimane sotto l’orizzonte).

    Questa foto è stata fatta sull’isola di Kvaløya, non molto distante dal 70° parallelo, alle 13; un’ora più tardi era già buio.

    Kvaløya

  2. Suom(I)taly:

    Splendida foto. Non ho ancora avuto modo di ammirare l’aurora boreale dal vivo.
    Una curiosità sul nome finlandese revontulet. Potresti indicarmi la fonte (o le fonti) che fa riferimento ad una presunta etimologia popolare?
    Ho raccolto qualche appunto sui fuochi della volpe in questo post.

  3. Licia:

    @Suom(I)taly, grazie per il link al tuo bel post. Spero riuscirai a vedere un’aurora boreale prima o poi, è davvero un’esperienza emozionante. Da tenere presente che tutti i filmati sono fatti in time lapse, quindi molto velocizzati, e che dal vivo l’occhio umano tende a “spegnere” il verde, che appare come nella foto qui sopra ma non così carico come in altre foto rielaborate.

    La mia fonte su revontulet è una mia amica finlandese guida turistica, che ha passato parecchio tempo a Rovaniemi e che con il suo occhio allenato qualche anno fa è riuscita a riconoscere un’aurora boreale anche nel cielo di Milano! Le chiederò se ha qualche informazione in più sull’etimologia. Anche lei mi aveva spiegato che la parola che significa volpe in revontulet non è la stessa usata nel lessico comune finlandese per l’animale, kettu, ma non trovavo più l’appunto preso durante una chiacchierata a cena quando le avevo raccontato del viaggio in programma… Avrei potuto guardare se ne avevi già parlato anche tu! 🙂

  4. Nautilus:

    Accidenti Licia, questo è un super colpo basso, ma sono contento per te, davvero!

    Qualche anno fa ero stato ad Alta, un po’ più a nord di Tromsø, ma con le aurore boreali non ho avuto fortuna, sicché mi sono dovuto accontentare delle famose incisioni rupestri.

    Se solo avessi parlato delle tue intenzioni di viaggio sul blog ti avrei consigliato un posto splendido e scarsamente conosciuto chiamato “la valle dei troll pietrificati” (si trova nel Finnmark); è talmente sconosciuto che per arrivarci bisogna entrare nella proprietà di un allevatore della zona e camminare per qualche centinaio di metri.

  5. Licia:

    @Nautilus, è stata una vera e propria “toccata e fuga”: siamo arrivati venerdì sera e ripartiti ieri mattina, e fino all’ultimo non sapevo se sarei potuta partire.
    Come accennavo qui sopra, se siamo riusciti a vedere le aurore davvero spettacolari di domenica è grazie a Enrico, esperto di meteo, che aveva scelto il periodo per il viaggio (ora siamo in un periodo di massimo di attività solare) e mentre eravamo lì si è studiato carte ed evoluzione del meteo in dettaglio e in tempo reale, selezionando un posto a circa 130 km da Tromsø dove potevamo sperare in qualche schiarita. Così è stato: ci siamo messi per strada sotto una nevicata, con un cielo che durante tutto il viaggio non prometteva nulla di buono, ma pochi minuti dopo essere arrivati è apparso qualche buco tra le nuvole ed è iniziato lo spettacolo.

  6. Rose:

    Lieta che abbia trascorso una bella vacanza e vissuto questa esperienza. Ti invidio un po’. Non ho mai visto un’aurora boreale, se non alla TV.

  7. Licia:

    @Rose, erano anni che avevo il desiderio di vedere le aurore boreali, è stata davvero un’emozione unica e un viaggio che consiglio: Tromsø si raggiunge facilmente (ci sono molti voli, anche low cost con Norwegian; da Malpensa a Tromsø, cambiando a Oslo, ci abbiamo messo 6 ore sia all’andata che al ritorno) e anche se non si noleggia un’auto ci sono vari servizi di Northern Lights hunting che portano nei posti dove ci sono più probabilità di avere il cielo poco coperto.

  8. Fiorenzo Pasquali:

    Bellissimooooo i “Fuochi della volpe”, sono contento che tu sia riuscita a vederli, non è da tuttti, molte persone vanno al Nord per vedere questi fenomeni, ma tornano senza averli visti.
    La tua amica Finlandese ti ha consigliato proprio bene!

    Ciao,

    FIO

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