Font, typeface, famiglie e tipi di carattere – 1

Torno a parlare del post di Mara, Font maschile o femminile: richiesta di un lettore, sulla differenza tra font e typeface e su quale possa essere la terminologia che meglio renda typeface in italiano, perché un’analisi anche molto limitata dei due termini, in un ambito informatico ristretto, evidenzia problemi familiari a chi si occupa di localizzazione.

Per identificare i concetti in questione, consentitemi innanzitutto un’analogia molto rudimentale: consideriamo un’ipotetica famiglia Rossi, i suoi singoli componenti (Mario Rossi, Anna Rossi, Carlo Rossi) e i loro diversi modi di presentarsi (Anna con o senza occhiali, Mario svestito, in giacca e cravatta oppure con la stessa giacca ma i jeans ecc.). Le singole persone sono sempre le stesse ma a seconda dei casi sono considerate collettivamente, come membri di un gruppo oppure individualmente.

Ritornando ora all’aspetto del testo in un documento, soffermiamoci su questi concetti:

1 una raccolta di set di caratteri che hanno caratteristiche simili e sono stati disegnati per essere usati assieme, ad es. quelli denominati Arial o quelli denominati Lucida
2 all’interno della raccolta, un set di caratteri con caratteristiche comuni, ad es. Arial Narrow e Arial Black 
3 tutti i caratteri di un set contraddistinti da una specifica combinazione di varianti, ad es. la dimensione in punti e lo stile, come 10 point Arial Narrow bold e
12 point Arial Black italic

alcuni esempi relativi ai tre concetti descritti sopra

Credo che i tre concetti siano sufficientemente chiari. Il problema, come dicevo qui, è che a concetti facilmente identificabili non sempre corrispondono segni linguistici univoci:  basta dare un’occhiata ai termini usati da due dei principali produttori di software per notare palesi differenze terminologiche.

Nella documentazione di Adobe InDesign si trova questa terminologia (definizioni al passaggio del mouse):

1 Typeface (anche type family e font family), in italiano tipo di carattere (anche famiglia di caratteri o famiglia di font) 
2 [Member of a font family, individual font; in italiano singolo font]     
3 Font, in italiano font (maschile)    

(in altri contesti Adobe typeface è reso in italiano con font e in altri con carattere tipografico)

Nel database terminologico Microsoft troviamo invece:

1 Font family, in italiano: famiglia di caratteri
2 Typeface, in italiano carattere tipografico
3 Font, in italiano tipo di carattere

Fonts, typefaces, point sizes, and attributes (MSDN) sottolinea inoltre che typeface e font identificano due concetti diversi (2 e 3) ma che in ambiti non tecnici si tende a usare font per entrambi (infatti chi adopera software non specialistico in inglese è abituato a scegliere da un elenco denominato Font e non Typeface!).

Il caso di font e typeface è quindi simile a quello descritto in Tasti di scelta (rapida) ed evidenzia l’arbitrarietà del segno linguistico: non solo sono state assegnate "etichette" diverse (i termini) a uno stesso concetto ma la stessa “etichetta” viene anche usata per identificare concetti diversi, come segnalato anche dal lettore di Mara.

Se si estende la ricerca terminologica ad altri produttori di software si notano altre differenze e la confusione aumenta ancor più nel passaggio da una lingua all’altra o confrontando diversi ambiti d’uso, ad es. la composizione tipografica tradizionale e il desktop publishing.

Senza ulteriori informazioni sul contesto e sugli altri concetti correlati che vi appaiono diventa quindi difficile dare una risposta al lettore di Mara. Vorrei comunque usare questo esempio per condividere alcune considerazioni pratiche con chi si occupa di localizzazione ma, vista la lunghezza già raggiunta da questo post, le rimando a un prossimo intervento, Font, typeface, famiglie e tipi di carattere – 2 [link aggiunto]. 

PS Ne approfitto per segnalare un glossarietto che mi è sempre piaciuto molto, A disagreeably facetious type glossary for the amusement & edification of people beginning a love affair with fonts. Descrive alcuni termini usati in ambito tipografico con informazioni spesso curiose, ad es. spiega perché in inglese maiuscole e minuscole si chiamano uppercase e lowercase.