Titan: sottomarino o sommergibile?

Titoli della stessa notizia: 1 Titanic, disperso un SOTTOMARINO di turisti in visita al relitto, restano 70-96 ore d’ossigeno; 2 Un SOMMERGIBILE che porta turisti sul relitto del Titanic è scomparso nell’Atlantico; 3 La maledizione del Titanic, sparito batiscafo di turisti nell’Atlantico

Le parole sottomarino, sommergibile e batiscafo sono usate interscambiabilmente nelle notizie italiane su Titan, un mezzo navale con 5 persone a bordo disperso al largo del relitto del Titanic. Nelle notizie in inglese vengono usati sia submarine che submersible (meno comune submergible) ma OceanGate, la società che opera Titan, lo descrive unicamente come submersible, abbreviato anche in sub

È un ambito a me sconosciuto ma so che la sinonimia perfetta è rarissima e quindi ho cercato di capire quali siano le differenze tra i nomi usati. Ho scoperto così che le caratteristiche distintive di parole che nelle due lingue appaiono corrispondenti in realtà non coincidono.

Sommergibile vs sottomarino

In italiano, per il Vocabolario Zingarelli ciò che distingue sommergibile e sottomarino è dove e come avviene la navigazione:

Testo: “si chiama sommergibile un'imbarcazione in grado di navigare sia in superficie sia in profondità. Sottomarino è invece un'unità navale militare che naviga esclusivamente in profondità”

Stessa distinzione anche per Enciclopedia Treccani e Vocabolario Treccani, che alla voce sottomarino (“tipo di naviglio atto a navigare e ad agire esclusivamente sott’acqua; in partic., moderna nave subacquea militare di varia grandezza”) sottolinea che “nell’uso comune il termine è spesso, ma impropriamente, usato anche come sinonimo di sommergibile, che indica invece un naviglio capace di operare sia in immersione sia in superficie”.

Submersible vs submarine

In inglese le definizioni dei dizionari indicano che nell’uso comune le due parole sono usate come sinonimi, ma rilevano che i submersible sono progettati per rimanere in profondità per periodi limitati di tempo.

Fonti più specialistiche, come l’agenzia governativa americana NOAA, concordano invece nella differenza descritta da OceanGate, che identifica come caratteristica distintiva l’autonomia: un submersible necessita di una nave di appoggio che lo lanci e lo recuperi e ha un’autonomia e riserve di aria limitate, mentre un submarine è autonomo in tutte le sue operazioni di propulsione e ricambio d’aria, e porta a termine ogni missione senza interventi esterni. 

Testo dal sito OceanGate: What is the difference between submersibles vs submarines? A SUBMERSIBLE is supported by a surface vessel, platform, shore team or sometimes a larger submarine. There are many types of submersibles, including both crewed and uncrewed craft, otherwise known as remotely operated vehicles or ROVs. A SUBMARINE is a fully autonomous craft, capable of renewing its own power and breathing air.

In base a queste caratteristiche, il Titan è un submersible: non è in grado di lasciare e raggiungere autonomamente un porto e ha riserve d’aria per 5 persone per un massimo di 96 ore da inizio missione.

Batiscafo

In italiano la parola batiscafo viene solitamente descritta come “piccolo mezzo sommergibile” che ha la peculiarità di essere costruito in modo da resistere a pressioni maggiori e quindi di poter scendere a maggiore profondità (cfr. Enciclopedia Treccani). È una caratteristica distintiva diversa da quelle appena identificate, evidenziata anche dall’etimologia: l’elemento formativo di origine greca bati– indica profondità / profondo.

Si tratta di una parola d’autore di origine francese: bathyscaphe è stata coniata nel 1946 dal fisico ed esploratore svizzero Auguste Piccard e poi adottata in altre lingue.

La parola corrispondente inglese però è inusuale al di fuori degli ambiti specialistici, probabilmente anche perché ha una grafia ostica: si può scrivere bathyscaphe, bathyscaph e bathyscape, e la seconda parte non è trasparente come invece scafo in italiano.

Il Titan può raggiungere i 4000 m di profondità e in base a questa caratteristica presumo possa essere descritto anche come batiscafo.

foto del Titan
Fonte: What we know about the search for the Oceangate submersible


Immergibile

Una curiosità: nell’edizione del 1936 dell’Enciclopedia Treccani la distinzione era tra sottomarino, sommergibile e immergibile, parola ora desueta. Le caratteristiche distintive però erano completamente diverse da quelle rilevate sopra: riserva di spinta e grandezza.

Testo: Questo nome comprende tutto il naviglio subacqueo militare e mercantile, cioè: sottomarini, sommergibili propriamente detti, e immergibili, distinti fra loro da una diversa "riserva di spinta" (differenza relativa tra i loro dislocamenti in superficie e in immersione), minima nei sottomarini e massima negli immergibili; e per una certa diversità, non ben definita, della grandezza assoluta, minima per i sottomarini (per es., fino a 150 tonn.), maggiore per gl'immergibili (p. es., sopra le 2000 tonn.).

Questo esempio ci ricorda che i concetti si evolvono nel tempo e con loro anche i nomi che li denotano. Inoltre, gli stessi nomi non sempre identificano gli stessi concetti e le differenze possono essere ancora più marcate tra lingue diverse.


La parola immergibile mi fa pensare a tutt’altro tipo di mezzo, il dirigibile, e alla terminologia del sistema concettuale degli aerostati, che ho descritto in Trump, blimp e altri palloni gonfiati.


4 commenti su “Titan: sottomarino o sommergibile?”

  1. Anna:

    Grazie. Ti scrivo dalla Spagna. Perdona il mio pessimo italiano. Lo chiedevo principalmente perché il nome Titan in realtà non è originariamente inglese, ma deriva dal personaggio mitologico greco, e forse quest’altra pronuncia (/titán/) è più popolare, così come in molte lingue romanze si dice /titánik/. Nelle notizie si pronuncia Titanic si pronuncia anche Titan. Almeno nelle lingue intorno a me (spagnolo, francese, catalano…). Cosa ne pensi?

  2. Licia:

    @Anna in italiano la figura mitologica è Titano, con vocale finale, quindi credo che Titan venga avvertito come nome proprio di un veicolo del mondo anglofono e per questo venga considerata solo la pronuncia “inglese” (perlomeno nei notiziari che ho sentito io). Diversa la storia del Titanic: nel 1912 le notizie erano diffuse prevalentemente in forma scritta e c’era un diverso approccio verso i nomi stranieri che tendevano a essere italianizzati anche nella pronuncia*, per cui si leggeva come era scritto, e solo con l’uscita del film di Cameron hanno iniziato a circolare entrambe le pronunce, “italiana” e “inglese”.

    * tendenza durata a lungo: fino alla fine del secolo scorso si diceva “puzzle”, come è scritto, e ci sono vari prodotti commerciali con nome inglese tuttora pubblicizzati con nome “all’italiana”, come Colgate e Carefree, e con la sensibilità contemporanea fanno un effetto strano. In Spagna probabilmente c’è maggiore tendenza ad adattare le pronunce, ad es. ricordo che quando lavoravo in Microsoft come italiana mi faceva abbastanza sorridere che gli ispanofoni dicessero “microsóft”.

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