Se gli ospedali sono “sold out”…

Titolo di Repubblica, 1 agosto 2022: “Napoli, SOS ospedale Cardarelli: reparti sold out, chiude il pronto soccorso”

Non mi stanco di ripetere che l’abuso di anglicismi è inversamente proporzionale all’effettiva conoscenza dell’inglese e questo titolo apparso in uno dei principali quotidiani italiani ne è una conferma.

Probabilmente chi usa sold out con il significato generico di esaurito non si rende conto che in inglese sold è il participio passato del verbo sell, “vendere”, e che sold out implica una transazione commerciale che non si può concludere perché non c’è più alcuna disponibilità del prodotto (merci o biglietti per spettacoli, eventi sportivi ecc.).

Non ha alcun senso dire che i posti letto di un ospedale pubblico sono sold out perché non sono mai stati in vendita. Eppure è un errore che fanno vari giornalisti e titolisti, tanto che nelle notizie apparse durante i picchi della pandemia si trovano parecchi esempi:

Titoli: 1 Covid. “Gli ospedali sono già sold out. Posti letto di area medica esauriti nella maggior parte degli ospedali”. L’analisi della Fadoi; 2 Ospedali, reparti Covid di nuovo verso il collasso nel Salernitano: Polla sold out; 3 Sicilia, terapia intensiva sold out e reparti in sofferenza Cercansi spazi anti Covid; 4 Catanzaro, il Covid minaccia l’occupazione dei posti in terapia intensiva: al policlinico è già sold out; 5 Reparti Covid sold out a Torrette, scatta il blocco delle ferie per infermieri e Oss 

Posso capire che ai titolisti piaccia usare anglicismi brevi che consentono di risparmiare lettere e attirano l’attenzione, però in questi esempi l’aggettivo pieno è più corto e non crea alcuna confusione!

Conferire agli anglicismi accezioni inesistenti in inglese è una caratteristica tipica dell’itanglese, a cui spesso ricorre chi ha una scarsa padronanza non solo dell’inglese ma anche dell’italiano, o comunque si ha l’impressione che abbia un lessico così limitato da non essere in grado di trovare alternative agli anglicismi più in voga.

Anche in questo caso valgono i criteri di condotta di Francesco Sabatini per decidere se un anglicismo è utile o se invece è superfluo e si riflette negativamente su chi lo usa:

1 Sei veramente padrone del significato di quel termine?  2 Lo sai pronunciare correttamente?  3 Lo sai anche scrivere correttamente?  4 Sei sicuro che il tuo interlocutore lo comprende?

Sell out

In italiano l’anglicismo sold out è riconducibile al’uso che se ne fa in inglese come aggettivo (ad es. sold-out concert, sold-out stadium, the match is completely sold out…).

All’origine c’è il verbo sell out, che ha la particolarità di consentire costruzioni con entrambi i verbi ausiliari  be e have e di richiedere la preposizione of per specificare cosa è stato esaurito:

Definizione ed esempi da Oxford Dictionaries per “sell out (of something) | be sold out (of something): ​to have sold all the available items, tickets, etc  1 “I'm sorry, we've sold out of bread” 2 "We are already sold out for what should be a fantastic game”

Il sostantivo sell-out descrive un evento che ha fatto il tutto esaurito ed è usato spesso con funzione aggettivale, ad es. a sell-out tour.

Il verbo sell out ha anche altre accezioni. Riferito a persone è connotato negativamente e vuol dire “(s)vendersi” nel senso di tradire o venire meno ai propri principi, valori ecc. per tornaconto od opportunità. È un comportamento che si riscontra spesso nei politici e non a caso il sostantivo sell-out che ne deriva ha tra le principali collocazioni political sell-out

2 commenti su “Se gli ospedali sono “sold out”…”

  1. Ciro:

    Francamente, non capisco cosa passi nella testa di chi scrive certi titoli, vedasi certi articoli. Ma mi chiedo: il lettore medio è realmente attirato da certe accozzaglie lessicali? secondo i titolisti, questo fare funziona? E in ultimo: di questo sfoggio ‘d’ignoranza’, chi scrive ne è almeno consapevole?
    Dal canto mio, un testo del genere mi sta gridando “non leggermi, sono privo di sostanza, e cerco di dissimularlo con un po’di inglese farlocco”.
    Anch’io ho dei ‘criteri di condotta’, sul modello di quelli di Sabatini; ma nella scelta di cosa leggere o no a partire dal titolo, quando questo è infarcito di anglicismi:
    – il forestierismo è un termine acclimatato in italiano?
    – il suo uso è pertinente?
    – il termine è ben utilizzato?
    – l’italiano manca di un traducente adeguato?

    Se almeno uno dei criteri non è rispettato, scarto l’articolo e passo ad altro.

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