Propaganders, ereditiers, chilavisters, angelers…

Schermata della trasmissione Propaganda Live e tweet: 1 Thank God it’s Friday! Ben ritrovati #propaganders; 2 Oh che bello il venerd+ con @welikeduel! Siete pronti #propaganders?; 3 Non perdi mai una puntata di #propagandalive? Beh, se anche tu sei un #propagander unisciti al fan club! Daje!; 4 Buonanotte #propaganders. Buonanotte ciurma

Trovo divertente e creativo un uso particolare del suffisso inglese er, aggiunto a nomi propri di personaggi del mondo dello spettacolo oppure di programmi televisivi per denominare scherzosamente chi li segue. I nomi ibridi che ne risultano sono palesi pseudoanglicismi, spesso usati nella forma pluraleers non solo per l’insieme dei fan ma anche per la singola persona.

Uno dei primi esempi è stato leosiners, dal nome della giornalista Franca Leosini, conduttrice del programma Storie Maledette da cui poi è nato anche maledetters. Un dettaglio curioso è che i programmi su reati, misteri, delitti e persone scomparse inizialmente erano tra i più produttivi per questo tipo di nomi. Esempi:  

Amore Criminale ➝ criminalers
Quarto Grado ➝ quartograders
Un giorno in pretura ➝ preturers
Chi l’ha visto ➝ chilhavisters o chilavisters

Altri esempi da programmi televisivi:
Festival di Sanremo ➝ sanremers
Propaganda Live propaganders
L’Eredità ➝ ereditiers (e dal gioco triello ➝ triellers)
Techetechete’ ➝ techetechetechers
Linea notte ➝ lineanotters

Esempi dal mondo della musica:
Måneskin ➝ maneskiners
K-pop (pop coreano) ➝ kpoppers, un falso amico: in inglese popper è una droga

Nomi di fan di personaggi famosi:
Fiorello ➝ fiorellers
Orietta Berti ➝ orietters
Alberto Angela ➝ angelers
Maria De Filippi ➝ defilippers
Pippo Baudo ➝ pippobauders

Questi nomi sono spesso creati dai fan stessi, che li usano come hashtag per ritrovarsi sui social e commentare programmi e beniamini, oppure da altri per descriverli scherzosamente.

A volte invece i nomi nascono con altri intenti e sono connotati negativamente, come ad es. burioners, appellativo dato a chi segue fedelmente gli interventi del virologo Roberto Burioni.

Molti nomi creati in questo modo rimangono occasionalismi ma sono comunque subito comprensibili perché è facile riconoscere il nome che fa da base e a cui viene tolta solo la vocale finale se diversa da e.

Ma lo sai che io sono un Lettizzetters ma soprattutto un Fabiofaziers - chetempoche fa

Non occorre inoltre avere grandi conoscenze di inglese per interpretare correttamente il suffisso –er(s), familiare da parole come rapper, blogger, provider, designer, killer, hacker ecc., e che può richiamare i suffissi nominali italiani ore e iere che indicano chi compie un’azione.


In Prenoting: inglese farlocco (rappresentativo!) ho descritto nomi di prodotti ideati usando come base una parola italiana a cui sono aggiunti i suffissi inglesi  ing, –er  e –y.


Aggiungete eventuali altri nomi di questo tipo nei commenti!

3 commenti su “Propaganders, ereditiers, chilavisters, angelers…”

  1. Beatrice:

    Ci sono i “divulger(s)”, i divulgatori e divulgatrici di scienza come Dario Bressanini, Beatrice Mautino, Stefano Bertacchi, Roberta Villa eccetera. Termine che mi piace molto: ha una connotazione più simpatica e un significato più ampio di “debunker” (visto che fanno informazione, non si limitano a sbufalare), e richiama “Avengers” ammiccando alla cultura nerd.

    https://lagazzettadelpubblicitario.it/approfondimenti/divulger/

  2. Beatrice:

    P.S. Forse ho commentato a sproposito, dato che in questo caso il nome indica i personaggi stessi e non chi li segue. Mi sembra un ibrido creato sullo stesso modello, ma attendo conferma. 🙂

  3. Licia:

    @Beatrice, grazie per l’esempio di divulgers! Sicuramente il meccanismo è lo stesso, forse però non tutti in questo caso capiscono che si tratta di inglese volutamente farlocco, come per chilavister e simili. Temo infatti che chi non ha conoscenze di inglese adeguate potrebbe pensare che sia un vero anglicismo, come influencer, dal verbo divulge che però in questo caso sarebbe un falso amico perché non significa rendere accessibili in maniera semplice informazioni tecniche o scientifiche.

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