Beverini e beveroni

foto con beverino per gatti, beverino per uccelli e beverino per cani

Beverino

Non ho animali e ho scoperto solo recentemente l’esistenza della parola beverino, che mi è subito piaciuta molto. È in uso dal XIX secolo e in origine indicava solo il contenitore per l’acqua che si mette nelle gabbie degli uccelli per farli bere, mentre ora si usa anche per altri tipi di abbeveratoi per animali domestici.

Ha origine dal verbo ora arcaico bevere (da cui derivano le forme regolari del verbo bere) con il suffisso alterativo ino che in questo caso non è un diminutivo ma ha una funzione strumentale: viene usato per identificare piccoli arnesi o attrezzi o parti di essi, come già descritto in Alternative al siberino. Si riconosce anche in un’altra accezione di beverino: la rete da caccia tesa sull’acqua per catturare gli uccelli che vanno a bere.

Beverone

Trovo molto efficace anche beverone, un’altra parola che ha origine dal verbo bevere ma che è ancora più antica: risale al XIV secolo e in origine era una bevanda per le bestie fatta con acqua e farina o crusca.  

immagine di uomo che storce il naso davanti a enorme tazza che tiene in mano

È più divertente il significato contemporaneo di bibita abbondante e insipida oppure di bevanda che vorrebbe essere medicamentosa (come i beveroni dimagranti). In questo caso avvertiamo il suffisso alterativo –one come un accrescitivo che intensifica i sostantivi con valore qualitativo peggiorativo ma anche ironico.

La parola beverone funziona perfettamente anche se non riconosciamo come base di partenza un ipotetico sostantivo *bevero, un’apparente anomalia che però non è rara: altri esempi in Lo spiegone su spiegone!


Vedi anche: Slimmatevi con un beverone slimmante! (altri meccanismi di formazione di parole)


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