disturbing ≠ disturbante

dettaglio dal manifesto del fim dell’orrore BABADOOKIn inglese i film dell’orrore sono spesso descritti come disturbing e cioè inquietanti, allarmanti, che causano ansia, in particolare per le loro immagini.

In italiano invece disturbante vuol dire “che disturba” e quindi che dà noia o fastidio, che intralcia, oppure che interrompe la quiete pubblica o privata, ma non significa “angosciante” (cfr. disturbare e turbare).

Disturbante è un falso amico, tipico del doppiaggese. Ormai però è un errore così diffuso che l’espressione profondamente disturbante si trova non solo come traduzione letterale di deeply disturbing ma anche in libri di autori italiani.

Vedi anche: Esilaranti falsi amici (un altro esempio da film dell’orrore)

7 commenti su “disturbing ≠ disturbante”

  1. Marco Rossi:

    Non c’entra col post, volevo segnalarti un articolo divertente su The Times di oggi, “Italians resist an English invasion” che cita the sober and suited experts of the Accademia della Crusca tra cui Claudio Marazzini

  2. dioniso:

    A proposito di falsi amici e simili ho notato che un giochino (https://en.wikipedia.org/wiki/Trivia_Crack) nella sua versione italiana usa “incorretto” al posto di “scorretto”. Allora mi sono chiesto se sia incorretto, ops, scorretto usare “incorretto” invece di “scorretto” 😉
    Scherzi a parte, ho visto che il Treccani definisce così incorretto: “Non corretto, che non ha avuto le debite correzioni: rimandò le bozze incorrette. Raro con gli altri sign. di scorretto, che implica comunque un giudizio più negativo.” Potrebbe quindi essere una contaminazione dall’inglese oppure anche dallo spagnolo?

  3. Licia:

    @dioniso nel software localizzato non è raro trovare incorretto al posto di scorretto, non corretto o errato, e anch’io penso che sia un calco dell’inglese: incorrect name / format / password / code / version / usage ecc. A differenza dei falsi amici però non crea problemi di comprensione, anche perché rispetta le regole di formazione delle parole italiane, quindi non lo classificherei come un vero e proprio errore ma come esempio di traduzione affrettata e superficiale.

  4. Luigi Muzii:

    Anche perché “incorretto” è largamente presente nei prodotti Microsoft fin dall’inizio, come “fare clic”.

I commenti sono chiusi.