In evidenza: san Giuda e anziani sacerdoti

Suggerimento di lettura: Ma questo non è un paese di cattolici? su quella che i media italiani hanno chiamato la “tempesta di (san) Giuda”, con la differenza tra Judas e Jude.

Lunedì i media ci hanno annunciato che non c’è nessuna evidenza di attività di spionaggio dell’NSA sulle telefonate degli italiani, anziché nessuna prova, che è il significato di evidence in inglese ma non di evidenza in italiano, perlomeno non nel lessico comune.

Justin WelbyLa settimana scorsa ci hanno fatto sapere che a Londra il principe George è stato battezzato dall’arcivescovo di Canterbury, “il sacerdote più anziano della Gran Bretagna”. Piccolo particolare: Justin Welby ha 57 anni ed è the most senior bishop of the Church of England, cioè il sacerdote che è a capo della chiesa anglicana. Nota di pronuncia: non è *CanTERbury ma CANterbury /ˈkantəb(ə)ri/).

E a proposito di pronuncia, Edward (Snowden) diventa quasi sempre “iduard”, forse un ipercorrettismo perché in inglese si dice /ˈɛdwəd/. Il cosiddetto Datagate ha un’insolita pronuncia ibrida “dataghèit” ma se si trattasse davvero di una parola inglese dovrebbe essere approssimata in “déitagheit” /ˈdeɪtəgeɪt/, invece così diventa lo “scandalo della data”.

7 commenti su “In evidenza: san Giuda e anziani sacerdoti”

  1. Stefano:

    Per una volta non mi trovo proprio perfettamente allineato. Beccare la sottigliezza Judas-Jude era un po’ troppo, onestamente; credo che il lettore medio che si fosse trovato esposto ai due nomi non sarebbe stato in grado di capire perché da Jude si arrivasse a Taddeo e, prima di fare qualunque ricerca, avrebbe detto “Questi giornalisti sono le solite frane” – e aver ragione facendo parte della minoranza informata non è quanto di solito fa il pavido giornalista medio.
    Sulla pronuncia di Canterbury hai ragione in principio, ma la consuetudine ha il suo peso e non si può semplicemente liquidarla con un “è sbagliato”. Persino al mio orecchio, che dovrebbe a questo punto essere esercitato, “Cànterbri” suona cacofonico quando inserito in una frase in italiano.
    Sul datagate pronunciato “déitagheit” /ˈdeɪtəgeɪt/: innanzitutto, detto così non sarebbe lo scandalo della data (che sarebbe “deitgheit”); e comunque, anche se io di solito istintivamente pronuncio “déita”, sento molti madrelinqua dira “data” (con una prima a leggermente tendente a e), che non renderebbe la pronuncia italiana così scandalosa

  2. Licia:

    @Stefano, hai ragione, per la pronuncia di Canterbury avrei dovuto specificare che è quella da usare quando si parla in inglese. Per “datagheit” intendevo dire che pronunciato in questo modo suona come un composto ibrido di cui il primo elemento è la parola italiana data.
    Invece a proposito di Judas / Jude, secondo me l’osservazione chiave di Mara è “Il problema quindi non è la correttezza terminologica, ma la connotazione negativa del “solo” Giuda. Giuda è l’Iscariota. Se rendi lo storm Jude, con la tempesta Giuda dai al testo una connotazione negativa che la frase originale non ha”. Tra l’altro in inglese hanno sottolineato che St. Jude è il santo patrono dei casi disperati e a nessuno è venuto in mente il Giuda che invece in italiano ha connotazioni solo sgradevoli. Avrebbero potuto dire “Giuda Taddeo”, segnalando in questo modo che non era “Giuda Iscariota”.

  3. Stefano:

    Si poteva disambiguare durante un articolo – già meno durante il parlato di un servizio televisivo – ma non credo in un titolo: diventava poco gestibile. Comunque, fatta la doverosa premessa che io non ho una visione completamente negativa di Giuda iscariota (mi piace l’interpretazione che ne danno in Jesus Christ Superstar, la trovo verosimile – non essendo religioso, forse mi è più facile giudicarlo generosamente), credo che il pubblico non si sia scandalizzato per il nome Giuda visto che era associato a un evento distruttivo 🙂 Comunque, ho imparato qualcosa da questo post: non avevo mai fatto caso alla dicotomia Judas-Jude e ora so tutta la storia!

  4. Licia:

    …oppure avrebbero dovuto lasciare il nome originale, dopotutto Hurricane Sandy non era diventato l’uragano Sandrina, e la canzone Hey Jude la conoscono tutti. 😉

  5. Marco:

    @Licia, infatti, questo San Giuda non si può proprio vedere né sentire, avrebbero dovuto lasciaro invariato!
    Anche se “uragano Sandrina” mi fa impazzire 😉
    Per il resto, tutti i giornalisti di questo paese, con poche eccezioni, dovrebbero andare a nascondersi…

  6. Mara:

    Ciao Licia,

    superate le palpitazioni per una tua menzione :), mi accodo ai commenti.

    Il mio post era soprattutto ironico nei confronti del nostro paese, dichiaratamente cattolico, ma nei fatti con una conoscenza della dottrina (e non solo) piuttosto scarsa. 🙂 (Mi includo fra i colpevoli!)

    Dal punto di vista professionale la traduzione non ha per me molto senso e mi ha fatto ridere perché:
    1) appunto la connotazione è diversa,
    2) in genere non si traducono più i nomi (almeno dai tempi del ventennio….). Quando leggete un romanzo trovate Charlie o Carletto?

    A Stefano, fan di Giuda, consiglio il vangelo apocrifo di Giuda. Non so se esiste in traduzione italiana, ma in inglese è stato pubblicato qualche anno fa (se non ricordo male il suo ritrovamento è relativamente recente). È interessante 🙂

    Buon lavoro a tutti
    M

  7. Licia:

    @Mara, piuttosto ironico anche che di solito ci sia l’inflazione delle parole inglesi e una volta tanto che sarebbe stato il caso di mantenere il nome tale e quale, è stato tradotto, probabilmente da qualcuno che ha pensato “faccio vedere che so l’inglese e riconosco il riferimento a Giuda”, e poi tutti si sono adeguati. E questo è forse l’aspetto che mi colpisce di più dei media italiani: quasi tutti seguono a ruota, senza porsi troppi problemi di correttezza…

I commenti sono chiusi.