Carpooling

Nelle grandi città degli Stati Uniti è molto diffuso il carpooling, la modalità di trasporto di un gruppo di due o più persone che abitualmente si recano assieme al lavoro o altrove in un’unica auto privata.

A Seattle, dove sono stata più volte per lavoro, avevo imparato anche un senso figurato della parola carpool, una “formula magica” che alcuni colleghi americani usavano per essere esonerati dalle riunioni che iniziavano presto la mattina o si protraevano verso sera, proprio come in questa striscia di Dilbert:  

Dilbert_carpool
(la parola hero mi ha fatto venire in mente un altro dettaglio “americano”: ne accenno più sotto)

Carpooling in Italia e in italiano

La modalità di trasporto identificata in inglese da carpooling, un sistema per ridurre traffico, inquinamento e costi, si sta diffondendo anche in Italia. Per descriverla, si è ormai affermato il prestito car pooling ma si trovano anche tentativi di equivalenti italiani che rivelano qualche fraintendimento del significato della parola inglese.

Relazioni tra concetti

Si ha l’impressione che chi cerca soluzioni italiane non abbia capito che nell’espressione carpooling la testa del composto, l’elemento chiave o determinato, è pooling (“mettersi insieme”, “mettere in comune delle risorse”; pool è l’insieme delle risorse), e che carpooling è il nome di un tipo di ride / lift sharing, la condivisione di un passaggio su un mezzo di trasporto, che può essere di vari tipi, non solo per pendolari ma anche occasionale e su lunghe distanze.

carpoolingNel mini sistema concettuale qui raffigurato, ride sharing è l’iperonimo (concetto sovraordinato) e carpooling e vanpooling sono due coiponimi (concetti coordinati). Le caratteristiche distintive che consentono di distinguere i due coiponimi da tipi simili di condivisione di passaggi sono il numero di persone che costituiscono il pool e il mezzo usato:

1 Carpooling è la modalità di trasporto di un gruppo di due o più persone che abitualmente si recano assieme al lavoro o altrove in un’auto privata; viene usata alternativamente l’auto di ciascun guidatore (l’insieme dei guidatori e delle loro auto è un "pool"). È un concetto diverso da car sharing, un servizio che consente ai singoli iscritti di noleggiare un’auto per periodi molto brevi di tempo, ad es. alcune ore.
2 Vanpooling è la modalità di trasporto di un gruppo di almeno cinque persone che abitualmente si recano assieme al lavoro o altrove in un pullmino che può essere fornito da un ente locale, dal datore di lavoro o preso a noleggio e guidato da un’unica persona o da più persone, a turno, su tragitti non brevi.

Esistono inoltre altre modalità di condivisione, ad es. alcuni siti americani di ride sharing includono il servizio per trovare persone con cui fare assieme la strada in bicicletta.

Terminologia italiana?

Anche se ormai si è affermato ed è difficilmente sostituibile, c’è chi rifiuta l’anglicismo carpooling e propone alternative come auto collettiva o auto di gruppo, forse dovute a scarsa familiarità con il concetto ma anche a un’interpretazione errata del composto inglese, la cui testa non è car ma pooling: si tratta di un gruppo di auto, usate a rotazione. Nella voce poco affidabile di Wikipedia si trovano anche altri nomi poco plausibili e di bassissima frequenza come covetturaggio, vetturaggio con autista e addirittura un implausibile concarreggio.

Sono soluzioni poco convincenti perché troppo generiche, connotate o poco trasparenti, e rivelano un problema ricorrente da parte di chi non ha competenze terminologiche: si concentra sulle singole parole della lingua di partenza, in questo caso car, o sulle soluzioni scelte da altre lingue (ad es. il francese covoiturage), e cerca un “traducente”, spesso letterale, senza invece analizzare le caratteristiche essenziali e distintive del concetto, descritte sopra.

Per dettagli sulle considerazioni necessarie nella denominazione di nuovi concetti: Brainstorming e formazione dei termini in L2 (nuovo post)


Carpool lane – pista riservata

Nelle superstrade (freeway) americane, in determinate fasce orarie una o più corsie sono riservate ai carpool. Sono segnalate da un rombo (diamond) e denominate HOV lane (High Occupancy Vehicle lane) o carpool lane. Anche Autostrade per l’Italia le ha attivate sulla A8-A9 e le ha chiamate piste riservate / piste Car Pooling.

Il programma HERO

heroLa striscia di Dilbert mi ha fatto tornare in mente che dalle parti di Seattle non ho mai visto singoli automobilisti nella carpool lane, probabilmente anche grazie al programma HERO, che fornisce un numero di telefono facilmente memorizzabile, del tipo americano con una combinazione di numeri e lettere, per denunciare gli eventuali trasgressori: i delatori sono degli eroi! Ve lo immaginate un programma simile in Italia?

9 commenti su “Carpooling”

  1. Drivebook.com:

    E’ vero, sempre più persone scelgono il car pooling e la condivisione dell’auto, forse complice anche l’aumento del prezzo della benzina.
    L’importante è che si inizi ad utilizzare questa modalità di trasporto anche nelle nostre città. Si risparmia, si inquina meno, si decongestiona il traffico e (perchè no?) si socializza!
    Il cambiamento parte sempre dal basso, dalla condivisione dalle nostre abitudini quotidiane. Se vuoi condividere il tuo passaggio in auto fai un salto su http://www.drivebook.com. Ti aspettiamo a bordo! 😉

  2. Monmartre:

    Buon giorno,
    personalmente non sono convincenti neanche i termini inglesi: nel carsharing l’auto è fornita da terzi, nel carpooling l’auto è privata (gestione a turni), nel vanpooling il pulmino è fornito da terzi. Non dovrebbe essere solo vansharing? Il vanpooling dovrebbe esistere nel momento in cui almeno 5 persone che posseggono un pulmino usano a turno il proprio.
    Non vedo quale sia il problema, quindi, se i traducenti italiani non coprano esattamente tutte le casistiche inglesi.

    Saluti

    Monmartre

  3. Licia:

    @Monmartre, grazie per il commento. Quello che ho cercato di sottolineare è che in inglese l’elemento chiave è pool (pooling), parola che può fare riferimento a svariati tipi di risorse e di modalità di condivisione. Rappresentando graficamente il sistema concettuale di tipo gerarchico dove “x è un tipo di ride/lift sharing” (e non vehicle sharing), ho cercato di chiarire che qui abbiamo due concetti, uno che prende il nome di carpooling e l’altro di vanpooling, ma potrebbero essercene anche altri. In questo specifico caso il numero di persone, il tipo di mezzo e anche (ma non solo!) la sua proprietà sono le caratteristiche che differenziano i due concetti coordinati “carpooling” e “vanpooling”. Credo sia utile pensare ai termini come a delle etichette e mi sembra che in inglese le due “etichette” carpooling e vanpooling siano usate coerentemente all’interno del sistema concettuale (ovviamente però sarebbe utile sentire il parere di una persona di madrelingua).

  4. Marta:

    Segnalo anche un altro sito che permette di far incontrare guidatori e passeggeri disposti a condividere un viaggio: il termine usato è car pooling poiché si tratta di un’auto privata (non un pullmino) di proprietà di uno degli occupanti – http://www.carpooling.it si propone come un portale gratuito per promuovere la pratica dell’AUTO DI GRUPPO in tutta Italia!

  5. Rose:

    Per il programma “Hero”, in certi ambienti direbbero che qui “uomini di panza” siamo! 🙁 Bella roba!

  6. Silvia Pareschi:

    Per fortuna nelle traduzioni letterarie c’è spesso la possibilità di cavarsela con qualche giro di parole, come nel caso del racconto che sto traducendo proprio adesso, dove “the Chevy Nova in which they carpooled” diventa “la Chevy Nova che usavano per andare al lavoro tutti insieme”.

  7. Licia:

    @Silvia, e infatti funziona benissimo. Però se tu volessi seguire le indicazioni di una discussione di puristi vista recentemente, dovresti dire “la Chevy Nova in cui covetturavano“!! :-S

  8. valeria:

    Io un po’ di tempo fa ho scoperto questa cosa del carpooling grazie al sito http://www.avacar.it
    Davvero carina come iniziativa, considerato anche che si presenta come social network!
    Lo consiglio a chi, come me, è sempre in viaggio…il risparmio è notevole (e magari riuscite anche a non dormire in auto mentre state guidando!)

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