Il cognome delle donne, una questione di sicurezza

Il cognome delle donne sposate

fotoLeggendo qualche articolo sui premi Oscar 2011 ho notato che la moglie italiana* di Colin Firth, miglior attore protagonista, tende a essere chiamata Livia Firth negli articoli in inglese e Livia Giuggioli in quelli in italiano.

In questo caso ci saranno sicuramente motivi d’immagine, però il fatto che in alcuni paesi come l’Italia e la Spagna le donne sposate mantengano sempre il loro cognome può ancora suscitare qualche stupore in interlocutori inglesi e soprattutto americani: è una differenza culturale a cui non sono abituati. 

Il cognome delle madri (domande di sicurezza)

In particolare ricordo che anni fa, quando erano apparsi i primi servizi online che prevedevano una domanda di sicurezza (security question) per poter recuperare la password nel caso venisse dimenticata, la domanda predefinita in inglese riguardava sempre il cognome da nubile della propria madre, what is your mother’s maiden name?

A quanto pare era una consuetudine in uso già da tempo nel sistema bancario americano e proprio per questo poteva risultare difficile spiegare agli sviluppatori americani che in alcuni mercati, come quello italiano, non aveva molto senso.

Sono convinta che ora vengano privilegiate altre domande non tanto per esigenze di internazionalizzazione (o perché il cognome della madre è un’informazione facilmente recuperabile e quindi poco sicura), quanto per un altro fattore a cui gli americani sono particolarmente sensibili: si devono essere resi conto che non è politically correct fare questa domanda, visto che non tutte le madri sono (state) sposate. 


* Livia Giuggioli / Firth ha fatto notizia per l’abito “ecologico” (in inglese eco-dress) indossato alla cerimonia, ricavato riciclando undici diversi vestiti del periodo in cui è ambientato il film Il discorso del re.

È un esempio di upcycling, il processo di “riciclo creativo” di materiali usati o già riciclati che dà al prodotto ottenuto maggior valore dei componenti originali, un concetto trasparente ma difficile da rendere in italiano in maniera efficace, come ha sottolineato Ilaria Dal Brun.

1 commento su “Il cognome delle donne, una questione di sicurezza”

  1. Ilaria:

    L’altro ieri in biblioteca ho visto una simpatica borsa tipo “sporta della spesa” fatta con ritagli di confezioni del caffè cuciti assieme. Se sapessi far funzionare una macchina da cucire, ci avrei fatto un pensierino. 🙂

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