Canzoni, soramimi, buffalaxing e animutation

In inglese ci sono alcune parole davvero curiose per descrivere le interpretazioni “creative” dei versi delle canzoni.

Ho già parlato di mondegreen, il fraintendimento involontario di alcuni versi di canzoni che vengono interpretati con parole foneticamente simili ma con un significato spesso meno plausibile dell’originale.

Un tipo particolare di mondegreen è il soramimi, parola giapponese che descrive i versi di una canzone in lingua straniera percepiti come se fossero cantati nella propria lingua, con risultati spesso assurdi.

C’è poi chi prende video di canzoni in altre lingue e li sottotitola con frasi inglesi vagamente omofone, con significato volutamente strampalato, per creare un effetto comico. Questo fenomeno è noto gergalmente come buffalaxing e prende il nome da Buffalax, pseudonimo di un noto autore di questo genere (uno dei suoi video più famosi è Benny Lava, reinterpretazione “inglese” di una canzone indiana stile Bollywood). In Language Log era stato suggerito di chiamare questo tipo di giochi linguistici Autour-du-mondegreens ma non sembra che il termine abbia avuto molto successo.

Se invece all’interpretazione creativa di una canzone vengono associate immagini in tema con le nuove parole, si parla di animutation, come in questa variazione di O Fortuna da Carmina Burana di Orff:

L’idea per questo post mi è venuta leggendo Prisencolinensinainciusol – Olrait!, dove ci sono dei video “buffalaxed” della famosa canzone di Celentano che, come già accennato, recentemente ha goduto di qualche notorietà negli Stati Uniti: ne hanno parlato tra gli altri The New Yorker, Language Log e Boing Boing.


A proposito di canzoni e motivetti martellanti, vedi anche Earworm, Ohrwurm e “Strüdel”.

8 commenti su “Canzoni, soramimi, buffalaxing e animutation”

  1. a George:

    “Precipitevolissimevolmente” mi sembra che Celentano ha soltanto continuato la tradizione (l’origine da Mina, ca. 1961, forse con Ennio Moricone). Lo so, lo so – Google dice Caterina Valente invece di Mina. Chi lo sa? 50 anni fa!

  2. Claudia:

    quand’ero piccola cantavamo ‘another one bites the dust’ dei queen con parole italo-marchigiane, tipo ‘preparame ‘mpar de tost e ‘n’aranciata’ e anche i bauhaus di ‘in the flat field’ dove ‘i get bored, i do get bored’ diventava ‘ma che vòi, ma tu che vòi’…

  3. Licia:

    Grazie a tutti per i commenti. @Claudia, grazie per il link al tuo blog con i podcast del tuo programma radio. Ne ho ascoltato qualcuno e credo proprio che diventerà una piacevole abitudine!

  4. Licia:

    @Francesco: non saprei proprio, è uno strano ibrido!!!
    So che in inglese si dice parody lyrics per descrivere le parodie del testi delle canzoni, tipo quelle recenti di Elio e le storie tese. Qui però c’è il video originale della canzone con l’audio modificato (il contrario dell’animutation), quindi non è neanche soramimi, e poi andrebbe sottolineato l’elemento “inglese volutamente maccheronico”…

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