Se i numeri sono un’opinione…

Uno scambio di commenti con Marina sulle differenze di punteggiatura tra lingue diverse mi ha fatto pensare alle differenze di scrittura e a come, spesso, si può riconoscere il paese di origine dalla calligrafia di una persona (o perlomeno si poteva, nell’era pre-computer!). Molti spagnoli, ad esempio, aggiungono un trattino alla gamba della q e alcuni tedeschi scrivono la n come una u con sopra un trattino orizzontale e il numero 1 con due tratti che lo fanno assomigliare a un triangolo senza base.

In particolare, l’incontro con un’amica dell’università mi ha ricordato gli esami di traduzione italiano-inglese di una famigerata professoressa che toglieva mezzo punto al voto finale per ogni occorrenza di numeri “all’italiana” in un testo in inglese, specialmente il 7 con il numeri italianitaglietto e il 4 “aperto”, come negli esempi a sinistra. Ovviamente i testi degli esami contenevano sempre cifre o date e non sono l’unica che, quella volta,numeri non italiani ha preso l’abitudine di scrivere i numeri come si vede nell’esempio qui a destra. 

Discorso diverso per gli americani, perlomeno per il numero 4 che scrivono aperto ma in un modo ancora diverso da quello italiano.


Aggiornamenti

Vignetta americana in cui si vede il diverso modo di scrivere il numero 4 e le operazioni in colonna, descritte in Paese che vai, divisioni che trovi:

vignetta americana con bambino davanti alla lavagna con varie operazioni in colonna. Si rivolge così alla maestra: “This is why no one likes math; it’s a branding issue. Everything’s a problem”

La parola math fa capire che la vignetta è americana: nell’inglese britannico infatti si dice maths.

Vedi anche: Flash card e tabelline per un esempio del diverso modo di scrivere le moltiplicazioni in colonna e di recitare le tabelline.

2 commenti su “Se i numeri sono un’opinione…”

  1. Carlotta:
    Finalmente ho capito perché il mio albionico marito, che già ha delle difficoltà a decifrare la mia calligrafia, è sempre scandalizzato da come scrivo i numeri. Non avevo mai riflettuto su questa ulteriore differenza culturale. D’ora in avanti cercherò di scrivere i numeri “come si deve”, almeno quando faccio la lista della spesa!
    Grazie per i post che leggo sempre con grande interesse.
    Carlotta

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