Non si sarebbe dovuto chiamare mouse

Post pubblicato il primo dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Un articolo in The Observer, Humble mouse turns 40 and loses its touch, ripercorre la storia del mouse e fa alcune previsioni sul suo futuro (poco roseo).

www.cerncourier.comLo spunto è un anniversario: il mouse compie 40 anni ed è stato presentato al pubblico per la prima volta il 9 dicembre 1968.

Sappiamo tutti che il mouse si chiama così perché la forma ricorda quella di un topo, anche se guardando il primo modello, in legno e piuttosto ingombrante, l’unico particolare che può far pensare all’animale è il cavo, una “coda” che inizialmente non era era posizionata davanti ma dietro (passava sotto il polso quando si operava il dispositivo).

prototipo di mouse

L’inventore del mouse Doug Engelbart ha dichiarato più volte che il nome è una scelta fortuita, come spesso succede in informatica*, e nessuno pensava avrebbe preso piede: mouse era un nomignolo provvisorio e i ricercatori si aspettavano che, una volta uscito dal laboratorio, il dispositivo avrebbe ricevuto un nome più decoroso:

The name was never meant to stick. When Doug Engelbart and his team at the Stanford Research Institute in California designed a computer controller encased in a carved-out wooden block, with wheels mounted on the underbelly, one researcher nicknamed it a ‘mouse’. ‘We thought that when it had escaped out to the world it would have a more dignified name,’ Engelbart recalled later. ‘But it didn’t.’ 

È anche la conferma che chi ritiene mouse un acronimo di Manually Operated User Selection Equipment o di Machine Operator’s Unique Spotting Equipment (Wikipedia) ha invece a che fare con un cosiddetto backronym, ovvero un termine che in origine non è un acronimo ma che viene interpretato come tale per potergli associare una nuova etimologia, inventata ma plausibile.

Si può anche notare che nel tempo c’è stata un’evoluzione del concetto: nel brevetto originale il mouse era chiamato  X-Y position indicator for a display system, un indicatore di posizione sullo schermo, mentre in seguito lo si è descritto come pointing device, dispositivo di puntamento.


Vedi anche: Dove il mouse è quasi sempre un topo (l’italiano non è l’unica lingua che non chiama il dispositivo con il nome dell’animale) e Indicatore di posizione murino… o mouse (nuovo post con la prima demo di Engelbart).


* Sulle analogie imperfette e l’arbitrarietà di alcuni termini informatici, cfr. Metafore e terminologia informatica 1 (nuovo post)