Singolarità

Dilbert – Robot wants to code

Dilbert teaches robot to code
(le strisce continuano qui e poi qui e qui)

Queste due strisce di Dilbert di novembre 2015 sono un ulteriore esempio che in inglese i verbi code e program sono spesso equivalenti, ma il dettaglio che voglio evidenziare è il riferimento a the singularity.

The singularity, in italiano singolarità tecnologica, indica il momento ipotetico in cui la tecnologia e in particolare l’intelligenza artificiale diventano così avanzate che possono evolversi e migliorarsi da sole con modalità imprevedibili e incomprensibili per gli umani che non sono più in grado di controllarle. Si raggiunge così un punto di non ritorno.

La singolarità di the singularity

È un concetto attribuito al matematico ungherese John von Neumann, naturalizzato americano in età adulta. Forse l’inglese seconda lingua spiega una particolarità (singolarità!) nell’uso della parola singularity: in questa accezione viene usata con l’articolo determinativo anche se è un nome astratto, ad esempio The singularity is almost here.

In inglese di solito i nomi astratti non sono numerabili, quindi si usano senza articolo (solo se sono seguiti dalla preposizione of si usa the). Si comporta così anche singularity nel senso di unicità o individualità, come ad es. in una nota frase di Arthur Conan Doyle: Singularity is almost invariably a clue.

Singularity is almost invariably a clue. The more featureless and commonplace a crime is, the more difficult is it to bring it home. “La singolarità è quasi sempre un indizio. Più un crimine è anonimo e banale, più è difficile scoprire il colpevole.”

Wikiquote

È invece numerabile singularity inteso come peculiarità, caratteristica insolita o stranezza, ad es. the singularities of life. Il registro d’uso è formale e con questo significato sono più comuni i sostantivi numerabili peculiarity, quirk e il falso amico idiosyncrasy.  

Singularity è anche un termine usato in fisica e matematica, ed è numerabile.