Poco poetico: sleep in one’s eyes

“Danze primaverili”  (con l'omino del sonno e la fatina della febbre da fieno) – Rhymes with Orange 
The spring rounds – Vignetta di Rhymes with Orange

In primavera chi soffre di congiuntivite* allergica spesso si sveglia con gli occhi appiccicosi. In inglese ci sono vari modi per descrivere le secrezioni oculari: eye discharge, eye mucus, rheum (letterario), geosinonimi più informali come ad es. [eye] gunk, gunge, goo, goop, gloop e, se si tratta di normali cispe, sleep, sleepy dust, sand ecc.

Nel folklore le cispe sono le tracce lasciate dal passaggio di the sandman, l’omino del sonno che fa addormentare i bambini spargendo sabbia magica sui loro occhi. The sandman può anche essere un sinonimo scherzoso di sleep (“sonno”), come Morfeo in italiano.

Tornando al significato meno noto di sleep, “cispa”, usato in particolare in espressioni come have sleep in one’s eyes e rub the sleep from one’s eyes, ho notato che a volte non viene riconosciuto correttamente da chi traduce. Esempio in italiano e nell’originale inglese: 

”Hai un po’ di sonno negli occhi, mia cara” dico in un tono basso di voce e con un dito le stacco la crosticina dalle ciglia.   ”You’ve got a little sleep in your eyes, my dear”, I say in a fake deep voice. With my finger I flick the crust from her eyelashes.

Per un lettore italiano l’espressione sonno negli occhi è una metafora per descrivere una persona che non sembra ancora del tutto sveglia o che sta per addormentarsi, ma nei testi tradotti è probabile che la frase originale preveda invece un’interpretazione più prosaica: occhi cisposi.

 
In inglese la congiuntivite, conjunctivitis, è comunemente nota come pink eye.


Nella vignetta appare una “fatina del raffreddore da fieno” (hay fever fairy); in un commento a Difficile da tradurre: plumber’s cleavage c’è un altro esempio di fairy che trovo divertente.