Il Corriere della Sera evidenzia un problema per chi gira a piedi a Milano: Le 40 strade più sporche per colpa dei cani. Nelle cittadine romagnole, invece, si può camminare molto più tranquilli, tanto che l’unica indicazione che mi è capitata di vedere potrebbe dare l’impressione di essere “ad canem”, specifica per un singolo cane:
![PER CORTESIA NON FERMARE IL CANE PER I SUOI BISOGNI [cartello e post dedicati al povero Povero Cane e all’incauto figuro che lo portava dal veterinario] non_fermare_il_cane](https://www.terminologiaetc.it/wp-content/uploads/2012/01/non_fermare_il_cane.jpg)
In altri cartelli con obiettivo simile il messaggio e il tono sono completamente diversi:


In tema “cani e i loro bisogni”, messaggio quadrilingue con aggiunta in latino:
In Brianza invece messaggio esclusivamente in inglese, no dog poop (probabilmente rivolto a milanesi maniaci dell’itanglese):

Ancora in Brianza, pulizia dietro al cane obbligatoria, davanti e ai lati facoltativa:

A Bolzano non è un cartello ma una sagoma metallica alta circa 40 cm posizionata sul marciapiede: sarà rivolta al cane o al padrone?

Anche la minuscola avvertenza “vietato l’ingresso ai cani” vista in Sardegna sulla superficie verticale di uno scalino pare essere rivolta ai cani anziché ai padroni, probabilmente intenti ad ammirare invece il panorama:
Questo cartello, descritto in Detenzione di strumenti per eventuali escrementi, colpisce invece per il contrasto tra la vignetta scherzosa e il testo in perfetto burocratese:

Nuovo esempio, descritto in deiezioni (cagate) • minzioni (pisciate):

Vedi anche:
🐶 Dove cani e burocrati si incontrano
🐶 Google Translate e l’accesso ai cani

