Stanno facendo il giro della rete i numerosi esempi di Teabonics, gli errori di ortografia e grammatica inglesi sui cartelli di chi protesta contro le politiche del presidente Obama (il cosiddetto Tea Party).
Pensavo che svarioni del genere su cartelli scritti a mano, quindi senza il beneficio del dubbio degli errori di battitura, fossero una prerogativa di altre lingue, meno facili da scrivere dell’italiano, invece anche da noi c’è chi riesce a sbagliare persino il nome dei giorni: