Chi fa applicare… non si applica!

Conoscete già questo uso improprio del verbo applicare?

Esempi: 1 “Avete ancora fino a domani per applicare” Un’occasione unica per poter partecipare a questa fantastica esperienza!” 2 “Startup digitali cercasi! C’è tempo fino al 16 marzo per applicare!” 3 “…Hai tempo fino al 15 gennaio per applicare. Scopri di più”

È un calco del verbo inglese apply, “fare domanda” o “fare richiesta”, e ho scoperto che è piuttosto diffuso: questi esempi non sono traduzioni ma tweet che riguardano attività e contesti italiani e che quindi non hanno subito un’interferenza diretta dell’inglese.

Il verbo applicare

Se trovate questo falso amico più fastidioso di altri, il motivo c’è: risulta anomalo non solo il significato ma anche la costruzione. Per il verbo transitivo applicare ci si aspetta infatti almeno un argomento (elemento linguistico necessario in aggiunta al soggetto). Se manca, la costruzione è agrammaticale.

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Emoji nel dizionario: non sono parole!

Il sito americano Dictionary.com ha una nuova sezione dedicata alle emoji. Per ora conta una ventina di voci, scelte tra le emoji non solo più usate ma anche che si prestano a più interpretazioni. Si distingue da altri progetti per l’approccio lessicografico che ricava informazioni molto dettagliate da analisi dei contesti d’uso nell’inglese americano.

esempio per face without mouth emoji

Non sempre le descrizioni valgono anche per l’italiano ma si ricavano comunque indicazioni utili su un aspetto della comunicazione ancora piuttosto nuovo. Se vi interessa l’argomento, vi suggerisco di ascoltare l’intervista alla lessicografa Jane Solomon, esperta di emoji che cura il progetto e fa anche parte del sottocomitato di Unicode che approva nuove emoji.

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Nevicate eccezionali: parole per la neve ❄❄❄

Titolo dai media italiani: BIG SNOW: MEZZA ITALIA IMBIANCATA.  Tweet di linguista americano @TheFallow in risposta a uno di @terminologia con parole inglesi per la neve: «I’m jealous. Why can’t *we* have a phrase as beautiful as “nevicate eccezionali”?!?»

Effetto itanglese (o “erba del vicino”): anglicismi e pseudoanglicismi come il ridicolo, martellante Big Snow possono sembrare la soluzione più efficace ed evocativa per chi non conosce bene l’inglese e ignora che l’italiano ha un’enorme ricchezza lessicale che ci consente di esprimere adeguatamente qualsiasi idea e sfumatura di significato, quindi anche i fenomeni atmosferici di questi giorni.

Parole italiane per la neve

Possiamo trovare molti spunti nel Dizionario Analogico della Lingua Italiana alla voce neve:

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Risorse: Le parole per dirlo in italiano

immagine dell’articoloVi suggerisco di leggere Le parole per dirlo in italiano. Dove e come cercarle in rete di Giuseppe Palumbo per la rivista Tradurre.

La prima parte contiene riflessioni sull’evoluzione dei dizionari, non solo per quel che riguarda le caratteristiche ma anche il ruolo che ricoprono.

Nella seconda parte c’è una rassegna commentata di risorse per l’italiano che include dizionari di vario tipo: monolingui, specializzati, delle collocazioni, etimologici…

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Tecnologia per analogia: Sideways dictionary

Sideways dictionary è un nuovo progetto in lingua inglese molto interessante: un dizionario collaborativo che non usa definizioni ma spiega la tecnologia digitale con analogie, in modo che tutti possano capirla.

L’idea di fondo è che i termini tecnici risultano spesso oscuri e incomprensibili e la mancata comprensione dei concetti che rappresentano può portare a scelte inadeguate. Il progetto è descritto in un video (con sottotitoli) che fa l’esempio di encryption, la crittografia:  

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

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Le 7500 parole del lessico di base dell’italiano

Tullio De Mauro ha pubblicato il Nuovo vocabolario di base della lingua italiana, un aggiornamento all’opera del 1980. È un elenco di circa 7500 parole selezionate per uso, frequenza e disponibilità e suddivise in tre categorie:

Vocabolario di base De Mauro 2016

1 – lessico fondamentale (FO, circa 2000 parole ad altissima frequenza usate nell’86% dei discorsi e dei testi; nell’elenco sono formattate in grassetto);

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La censura petalosa di Facebook

vignetta Andrea NicolucciLa storia di petaloso ha avuto anche risvolti sgradevoli: fraintendimenti, pregiudizi e commenti negativi di ogni genere, come spesso succede sui social network.

Torno sull’argomento perché Facebook ha censurato* l’analisi postata da Vera Gheno, la sociolinguista che cura il profilo Twitter dell’Accademia della Crusca.

Una vicenda assurda raccontata da Michele Cortelazzo in Le bufale su petaloso, dove trovate anche il testo oscurato. Vi consiglio di leggerlo perché è molto arguto, anche se è sconsolante constatare tali livelli di ignoranza e incapacità di comprendere correttamente un testo, unite a maleducazione, animosità e smania di apparire a tutti i costi.

Ricorre ad esempio una convinzione distorta sulle finalità dei vocabolari moderni, che non legittimano l’uso delle parole perché non sono prescrittivi ma descrittivi. È un equivoco in cui è caduto anche il ministro Alfano qualche tempo fa, cfr. Polemiche di ferragosto: vu cumprà e vocabolari.

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Primo ottobre

Festa dei remigini

I millennial probabilmente non sanno che per i loro genitori una frase come si avvicina il primo ottobre era sufficiente per evocare la fine delle vacanze estive e il ritorno a scuola, che ogni anno iniziava per tutti il primo ottobre, e che gli alunni di prima elementare si chiamavano remigini.

Sono conoscenze enciclopediche che mi danno lo spunto per ricordare un dizionario molto divertente da sfogliare, Parole per ricordare – Dizionario della memoria collettiva, di Massimo Castoldi e Ugo Salvi, sottotitolato Usi evocativi, allusivi, metonimici e antonomastici della lingua italiana. C’è anche la voce remigino:

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Polemiche di ferragosto: vu cumprà e vocabolari

Sintesi del comunicato stampa del Ministero dell’Interno che annunciava la presentazione di una direttiva per la prevenzione e il contrasto dell’abusivismo commerciale:

Alfano: Al via operazione ‘Spiagge sicure’. I turisti, i nostri cittadini, potranno tranquillamente trascorrere le loro giornate in spiaggia, senza la processione dei vu’ cumpra’ – comunicato stampa Ministero Interno 10 agosto 2014

Durante la presentazione e su Twitter il ministro Alfano ha ripetutamente usato l’espressione vu cumprà, quindi ha reagito alle prevedibili critiche affermando che la sua scelta lessicale era giustificata perché vu cumprà “c’è anche sulla Treccani”.

L’Enciclopedia Treccani ha subito precisato che l’espressione vu cumprà è registrata nel vocabolario “a scopo di documentazione, senza volerne in alcun modo legittimare l’uso”, e che nel proprio portale viene evidenziato il registro d’uso spregiativo (esempi qui e qui).

Il giornale del Nuovo Centrodestra non ha gradito la puntualizzazione e ha risposto con Colpi di sole. Vu cumprà: comica risposta della Treccani, ma forse è un fake, notevole per la disinformazione sulle finalità dei dizionari e per l’ignoranza del concetto di registro.

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Risorse lessicali per tradurre dall’inglese

link a Scartabellando e navigando. ALLA RICERCA DEI TRADUCENTI IN SCAFFALE E IN RETE a cura di Norman Gobetti Il repertorio (forse) completo dei dizionari e degli strumenti di ricerca terminologici che si trovano a stampa o digitali. – Rivista Tradurre, primavera 2014Un pagina da aggiungere ai Preferiti: Scartabellando e navigando, raccolta ragionata e dettagliatissima di dizionari e di altre risorse lessicali per tradurre dall’inglese, con un centinaio di link. È stata compilata da Norman Gobetti ed è completata da Come un prete il suo breviario, osservazioni di traduttori sull’uso di questi strumenti.

Non si possono aggiungere commenti all’articolo, altrimenti ringrazierei l’autore per tutte le informazioni e suggerirei altre due risorse molto utili per il lavoro terminologico:

[Non più disponibile] Il database lessicale DANTE (Database of Analysed Texts of English), che si può poteva usare come un dizionario avanzato per verificare sfumature di significato di parole e locuzioni inglesi, i loro usi figurati e i contesti d’uso con collocazioni e colligazioni, illustrati da moltissimi esempi. Ne ho avevo parlato qui.

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Wortschatz: 230 corpora

Ho accennato all’uso di corpora nel lavoro terminologico in Non solo per gioco: frequenza delle parole e anche con un riferimento a WebCorp e con alcuni esempi di tendenze e variazioni diacroniche ricavate dai corpora di Google Books e rappresentate graficamente in Google Ngram Viewer*.

Wortschatz – Universität LeipzigAggiungo una risorsa messa a disposizione  dall’università di Lipsia: Wortschatz, 230 corpora  per altrettante lingue o loro varietà (ad es. tedesco di Germania, Austria e Svizzera), descritti come  “dizionari monolingui basati su corpora”.

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