In Italia, si sa, c’è un debole per gli anglicismi. Sono soprattutto sostantivi e nella grafia la tendenza attuale è il prestito non integrato: le parole sono accolte nella forma originaria, senza alcuna modifica e con invariabilità al plurale, mentre in passato si preferivano i calchi (outlaw > fuorilegge) e i prestiti venivano adattati (beefsteak > bistecca, jungle > giungla).
In un commento ricordavo che la pronuncia può essere influenzata dal modo in cui gli anglicismi sono entrati in italiano, ad es. per via orale o scritta o attraverso altre lingue, C’è sempre un’assimilazione dei fonemi stranieri anche se, più che in passato, si cerca di imitare la pronuncia originaria (cfr. esempio di puzzle in Parla come mangi 1).

Surfing the Information Superhighway: the changing face of Internet language, un articolo di Oxford Dictionaries [non più disponibile] rifletteva sulla continua evoluzione della terminologia informatica con gli esempi di alcuni termini che, se venissero introdotti ora, risulterebbero inadeguati, datati o poco efficaci: cyberspace, Information Superhighway, surf, netizen, Web ring e il prefisso hyper.
A cosa associate la parola sommelier?
espressioni inizialmente non marcate e non offensive diventano inaccettabili e vengono sostituite da altre ritenute migliori.
Ho sfogliato il numero di marzo 2013 di IL, il mensile del Sole 24 Ore. Tutti gli articoli e le parole chiave sulla storia di copertina, La vita indiretta. L’amore, il sesso, la fede e la guerra al tempo degli algoritmi, iniziano con cyber, ad es. in cyberlife si trova cyberreputazione, cybertruffa, cyberpunizioni e cyberbullismo. 


