Ingenuità e ingegnosità

copertina di La chimica delle lacrimeIn Chimica, alchimia, affinità e feeling ho accennato al romanzo The chemistry of tears di Peter Carey. Ieri ho visto l’edizione italiana, La chimica delle lacrime, e la donna della foto mi è parsa troppo giovane per rappresentare la protagonista. Guardando anche il retro della copertina ho concluso che chi l’ha realizzata non può avere letto il romanzo o coinvolto chi l’ha tradotto. Lo suggerisce la citazione scelta come sintesi:

“La prima pagina è scioccante e irresistibile come tutto il romanzo, Una combinazione unica di cruda passione e ingenuità umana.”  A.S. Byatt, Financial Times (quarta di copertina di La chimica delle lacrime)

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Chimica, alchimia, affinità e feeling

The chemistry of tears di Peter Carey

copertina di The chemistry of tearsThe chemistry of tears (2012) è un romanzo di Peter Carey con protagonista Catherine, la conservatrice di un museo londinese che nel 2010 è distrutta dal dolore per la morte improvvisa del collega di cui era l’amante segreta da 13 anni. Il suo capo, l’unico al corrente della relazione, le affida il riassemblaggio di un complesso automa del XIX secolo per cercare di distrarla.

La storia di Catherine si intreccia con quella descritta nel diario di Henry Brandling, il committente della macchina, tormentato dalla sofferenza per il figlio malato a cui è destinato l’automa, ultima speranza per farlo vivere. Leggendo le sue parole Catherine pondera il senso di amore, mortalità, creatività e distruttività.

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Netymology, parole del mondo digitale

Netymology: From Apps to Zombies: A Linguistic Celebration of the Digital World – Tom ChatfieldHo trovato molto piacevole Netymology: From Apps to Zombies: A Linguistic Celebration of the Digital World di Tom Chatfield. È una raccolta di parole rappresentative della cultura digitale del XXI secolo, raccontate attraverso la loro etimologia e la loro storia in 100 brevissimi capitoli ricchi di riferimenti e dettagli che evidenziano origini eterogenee e a volte alquanto bizzarre.

Mi hanno incuriosita parecchio gli esempi di linguaggio delle community di giochi online, un mondo che mi è del tutto sconosciuto, e l’origine di alcuni termini specifici di Apple, come il simbolo sul tasto Comando dei Macintosh, in inglese soprannominato anche squiggle, pretzel o splodge.

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Il libro dell’ignoto

The Book of the UnkonwnDue giorni fa ho avuto il piacere di partecipare a una Serata al caffè letterario di Lugo con Jonathon Keats, autore di The Book of the Unknown, e Silvia Pareschi, autrice della traduzione italiana Il libro dell’ignoto (e di molte altre traduzioni di autori americani contemporanei e del blog Nine hours of separation).

Silvia ha aperto la serata con riflessioni molto stimolanti su traduzione e ruolo del traduttore, sulla ri-creazione dei testi e sull’esperienza davvero unica di poter tradurre un libro con il suo autore a fianco: Jonathon Keats è il marito di Silvia.

Per la prima volta ho letto un libro in versione originale e subito dopo la sua traduzione, e mi sono piaciuti molto entrambi. The Book of the Unknown e Il libro dell’ignoto sono molto belli: per la poeticità della scrittura, sospesa in una dimensione atemporale, per la narrazione che riesce a essere contemporaneamente tradizionale e molto moderna, per l’imprevedibilità e il continuo senso di sorpresa delle storie e dei personaggi. Lo descrive meglio di me Benedetta Tobagi in Come sono belle le storie dei giusti nell’era digitale.

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Lavoro, dunque scrivo!

copertina di  Lavoro, dunque scrivo!Qualche giorno fa ho avuto il piacere di ascoltare Luisa Carrada a una presentazione del suo libro Lavoro, dunque scrivo! Creare testi che funzionano per carta e schermi.

È un manuale di scrittura bello, piacevole e facile da leggere, con molti esempi che incuriosiscono e rimangono impressi anche mesi dopo la lettura.

Il libro è diviso in 14 capitoli organizzati in una struttura molto efficace: una citazione che li caratterizza, una descrizione sintetica, brevi testi con titoletti intriganti e in chiusura Tiriamo le fila, un elenco che riassume e “rafforza” i contenuti, e un Bonus con altre riflessioni o approfondimenti. 

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Dizionario Analogico della Lingua Italiana

I dizionari “tradizionali” vengono consultati per trovare i significati associati a una parola. I dizionari analogici funzionano con il meccanismo opposto: il significato è noto ma non ci si ricorda o non si conosce la parola che si sta cercando e per trovarla ci si affida ad analogie o correlazioni con altre parole.

Dizionario AnalogicoQualche mese fa è uscito il Dizionario Analogico della Lingua Italiana (Zanichelli), venduto con CD e licenza online per una consultazione rapida e ora disponibile anche come app per iPhone e iPad.

L’impostazione grafica è efficace e consente di individuare subito le diverse aree di significato anche nel volume cartaceo: le voci sono articolate in rubriche predefinite che suddividono le informazioni in sottoinsiemi lessicali (tipi, parti, caratteristiche, azioni, modi, persone, luoghi, discipline, oggetti, strumenti, patologie, modi di dire, detti e proverbi, curiosità ecc.).

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The Joy of Books

Per chi non l’ha già visto, un video davvero accattivante realizzato nella libreria Type di Toronto da Crazedadman che immagina cosa succeda di notte tra gli scaffali dei libri. Dedicato a chi vive o ha vissuto in una casa stracolma di libri e più di una volta si è domandato se i libri possano avere vita propria:

Via Il Post

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Numeri per parlare

copertina del libroMi è stato regalato un libretto interessante, Numeri per parlare, di Carla Bazzanella con Rosa Pugliese ed Erling Strudsholm.

La premessa sottolinea che “di solito consideriamo i numeri cardinali un modo preciso per descrivere una quantità” ma che in realtà  “spesso usiamo i numeri per indicare una quantità indeterminata o approssimata e solo in pochi casi ce ne accorgiamo”.

Un capitolo del libro, con esempi in varie lingue, è dedicato proprio all’approssimazione e all’indeterminatezza che possono essere espresse con i numeri, basti pensare a un milione di volte o milleproroghe, che non hanno un significato letterale. In alcuni casi uno stesso numero può assumere valori di polarità opposta, ad es. quattro gatti indica una quantità infima mentre ai quattro venti sottintende completezza.

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