Regionalismi: allora poi!

Campione di 466 persone che su Twitter hanno risposto a una domanda sul significato dell’esclamazione allora poi:

Minidialogo sul nome “Daily Tampon”: — “Ma perché non hanno verificato che avesse senso e non hanno consultato qualcuno che l'inglese lo sa?” — “Eh, allora poi!” Usate anche voi o comunque vi risulta familiare l'esclamazione “ALLORA POI”?

Molti non ne conoscevano il significato perché allora poi è un regionalismo – una parola, una locuzione o un costrutto tipici di una determinata area geografica. Si dice in Romagna, calco della forma dialettale alôra pu, a Bologna, a Modena e in qualche altra zona limitrofa.

Si può usare in più situazioni con significati diversi, ad esempio per rimarcare con ironia che si è pienamente d’accordo con un commento critico fatto in riferimento ad altri.

Altri esempi d’uso raccolti su Twitter:

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“Gatti”, pinzare e altri regionalismi

dust bunny

Qualche anno fa in Animali di polvere avevo raccolto alcuni nomi italiani e inglesi per descrivere il laniccio, gli accumuli di polvere e peluria che si formano sotto i letti e altri mobili e che in alcune regioni settentrionali si chiamano gatti (o gatte o gattini).

Ho aggiornato il post con nuovi contributi ricevuti su Twitter, tra cui lana e lanetta in Lombardia e altrove, laniccia a Roma, gomitoli in Sardegna e parecchi altri. Mi ha colpita molto la puffia dell’Alto Piemonte, parola che trovo molto evocativa anche per potenziali aspetti fonosimbolici.

Ho scoperto inoltre che in inglese americano non ci sono solo dust bunnies (coniglietti di polvere) ma anche dust mice (topi) e dust kitties (gattini) e poi beggar’s velvet (velluto del mendicante), ghost turds (stronzi di fantasma) e house moss (muschio).

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Dialettismi e regionalismi

lavagnaCos’hanno in comune le parole scoglio, lavagna, lavandino, pettegolo, scontrino, lava e sfarzo?

Sono dialettismi, anche se ormai sono privi di connotazioni regionali. Come spiega l’Enciclopedia dell’Italiano, i dialettismi (o dialettalismi) sono parole, locuzioni, forme e costrutti di origine dialettale inseriti in contesti di italiano.

Nell’evoluzione delle lingue i dialettismi sono considerati lo stadio successivo dei regionalismi (parole, locuzioni e costrutti tipici di una determinata area geografica) perché fanno ormai parte del lessico standard o comunque sono entrati nella competenza attiva anche di parlanti di regioni diverse da quella di origine.

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Regionalismi a Palermo

scarrozzoSono sempre incuriosita dai geosinonimi e dai geoomonimi usati in zone diverse d’Italia.

Ne ho notato qualcuno a Palermo: il passo carraio, ad esempio, in alcuni quartieri della città è scarrozzo, parola marcata come “siciliana” nei dizionari.

manderiniSi notano differenze anche nei nomi di alcune verdure. Sulle bancarelle dei mercati ho visto quasi sempre la scritta manderini e quelli che per me sono cavolfiori verdi, lì sono broccoli, nome che io associo a brassicacee con le infiorescenze verde scuro, dello stesso colore delle foglie, e che invece a Palermo si chiamano sparacelli.

broccoli siciliani sparacelli
Broccoli a Palermo Sparacelli a Palermo

In alcuni casi vengono privilegiati sinonimi che fanno parte dell’italiano standard ma che altrove non sono altrettanto frequenti nello stesso tipo di contesto, ad es. negli annunci immobiliari viene indicato il numero dei vani o degli ambienti e non dei locali (ad es. si parla di bivano arredato). Negli autobus, la richiesta all’autista di aprire la porta posteriore è espressa con la frase bussola dietro!

Questi fenomeni di variazione diatopica mi piacciono molto perché evidenziano la ricchezza espressiva della nostra lingua.


Vedi anche: Altitudine 4500 (iscrizione palermitana) e Cartelli insoliti (esempio datato marzo 2012).

Regionalismi e gestione della terminologia

Prendo spunto da un commento a Ciaspole, ciaspe, racchette da neve… e da un articolo di BBC News, You have a regional dialect – even on Twitter, per accennare a due tipi di regionalismi che descrivono fenomeni di variazione diatopica (il modo in cui una lingua cambia nello spazio geografico):

  • Geosinonimi: parole diverse che in luoghi diversi descrivono gli stessi concetti. Esempi: affittare al nord, appigionare in Toscana e fittare e locare al sud; anguria al nord, cocomero in Romagna e al centro, melone d’acqua al sud; i nomi dei dolci fritti tipici di carnevale (frappe, chiacchiere, cenci, crostoli, bugie, galani, sfrappole…) o le espressioni per marinare la scuola.
  • Geoomonimi: parole identiche nella forma che in luoghi diversi sono associate a concetti diversi. Esempi: in alcune parti del Veneto il balcone è l’imposta (scuro) mentre il cocomero è il cetriolo (anche in alcune zone della Sicilia); in Romagna il panno è la coperta; al sud tovaglia equivale ad asciugamano (telo); in alcune parti d’Italia temperino è un coltello, in altre un temperamatite; in Toscana il mestolo è un cucchiaio di legno, al nord invece è un utensile per cibi liquidi (ramaiolo in Toscana).

I fenomeni di geosinonimia e geoomonimia riguardano in particolare cibo, mestieri e nomi di oggetti e strumenti di uso comune, per i quali non c’è stata una standardizzazione terminologica a livello nazionale (l’italiano standard è modellato su una lingua letteraria abbastanza estranea a questi argomenti).

In quest’ottica, anche per un’azienda che operi in un contesto unicamente monolingue è un vantaggio avere un sistema di gestione della terminologia che documenti le varianti regionali: l’ottimizzazione delle ricerche dei propri prodotti è l’applicazione pratica più ovvia.

oggetto1Ad esempio, in un catalogo online di articoli per l’ufficio, lo strumento raffigurato a destra dovrebbe risultare nelle ricerche per cucitrice, oggetto2puntatrice, pinzatrice, spillatrice e graffettatrice; in un catalogo di forniture per cucine potrebbero venire inclusi lavello, lavandino, acquaio e secchiaio (cfr. i sanitari lavabo e lavandino!); chi produce l’articolo a sinistra dovrebbe tener conto di appendiabiti, ometto, appendino, attaccapanni, gruccia, stampella, croce...   

Altri esempi in:

♦  Nespole!
♦  Si dice in Romagna…
♦  …e si dice in Lombardia
♦  Regionalismi a Palermo
♦  Dialettismi e regionalismi
♦  Geosinonimi italiani in ALIQUOT
♦  Ciaspole, ciaspe, racchette da neve… e racchettoni


Nota  In inglese dialect può indicare due concetti diversi:

  1. qualsiasi varietà linguistica associabile a un gruppo specifico di parlanti (il significato usato nell’articolo citato all’inizio)
  2. lo stesso significato di dialetto in italiano, “un sistema linguistico usato in zone geograficamente limitate e in un ambito socialmente e culturalmente ristretto, divenuto secondario rispetto a un altro sistema dominante e non utilizzato in ambito ufficiale o tecnico-scientifico” (De Mauro)

[Aggiornamento] Maggiori dettagli in Esempi di "dialetti" inglesi.

Il “posto figo” della PA

Per la serie comunicazione istituzionale che fa discutere, un nuovo esempio dal Ministero per la Pubblica Amministrazione:

Immagine dal sito della Pubblica Amministrazione con foto di 5 persone sorridenti e slogan: “PA: più che un posto fisso, un posto figo!”
(alla fine del post il video promozionale)

Dalla presentazione ufficiale della campagna, che è dichiaratamente rivolta alle nuove generazioni:

Testo dal sito funzionepubblica.gov.it:  Il claim “Più che un posto fisso, un posto figo!” gioca sui falsi pregiudizi del passato per ribaltare l’immagine fantozziana del dipendente pubblico e il mito del posto fisso raccontato da Checco Zalone in un celebre film.

Trovo curiosa la scelta di citare esplicitamente Fantozzi e Zalone ed evocare così un immaginario negativo che anziché essere ribaltato potrebbe condizionare sfavorevolmente l’interpretazione di tutto il messaggio.

A quanto pare, però, l’idea non è di esperti di comunicazione ma del ministro Zangrillo, che si era già espresso in questi termini mesi fa (cfr. Il piano del Ministro Zangrillo per rendere più attrattiva la Pa).

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Seppiette, calamari, granchi(etti)… ai piedi

Non ho mai posseduto un paio di calzature di plastica da mare come quelle nell’immagine e non avrei saputo come chiamarle:

tweet di @insopportabile: “Trovo ingiusto che siano di gran moda le Birkenstock e siano invece ormai dimenticate e altrettanto eleganti le immortali seppiette” con immagine di calzatura per scogli di plastica trasparente

Dai commenti ho scoperto che sono conosciute non solo come seppiette ma anche con molti altri nomi: granchietti, granchiolini, meduse, medusine, ragnetti, ragnette, calamari, calamaretti, scorfani, totani, scoglìne, scoglierine, plastichini, plastichine, ghiaccioli, ghiacciolini, cacine (?), scheletrini...

A quanto pare non sono affatto dimenticate ma sono invece molto in voga nell’estate 2023 (ma solo nella versione deluxe!) e da chi disquisisce di moda sono descritte come sandali granchio o a gabbia e, per non farsi mancare gli anglicismi, sandali fisherman, sandali possession (con iniziale minuscola un esempio di volgarizzazione del marchio) o cage shoes.

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Per sorridere: elepants

La realizzazione dello stesso gioco di parole in due diverse varietà di inglese dà lo spunto per ricordare alcuni termini linguistici.

Variazione diatopica

vignetta intitolata Elepants con elefanti che indossano slip

Moose Allain è un vignettista britannico e nell’inglese parlato in Europa pants è un indumento intimo: sono mutande da uomo o mutandine da donna.

Nell’inglese parlato in America pants sono invece i pantaloni, come nell’interpretazione di John Atkinson, vignettista canadese:

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“Speriamo che faremo bene”: dov’è l’errore?

speriamo che faremo

Subito dopo il giuramento del governo Draghi (febbraio 2021), su Twitter è scoppiata una polemica linguistica, riportata poi da vari media, su alcune frasi del neoministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, emiliano. Esempio: 

Bianchi si è fermato a parlare con i cronisti rispondendo a chi gli chiedeva quando aveva scoperto della sua nomina: “L’ho imparato ieri”, dice invece del corretto “l’ho appreso ieri”. Poi un altro scivolone: “Speriamo che faremo bene”.

Per quel che ho potuto vedere si tratta di notizie “acchiappaclic” perché non sono state date spiegazioni che giustifichino la presunta gravità degli errori.

L’accettabilità di l’ho imparato ieri

Tutti i dizionari di italiano registrano l’accezione “venire a sapere” di imparare, marcata come uso regionale. Non è una forma dialettale, come è stato affermato impropriamente da alcuni: si tratta invece di un uso circoscritto ad Emilia-Romagna e alcune altre regioni ed è un esempio di variazione diatopica (il modo in cui una lingua cambia nello spazio geografico).

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Inglese farlocco: stender

immagini di “stender” cromati e di legno

Ho scoperto solo recentemente l’esistenza dello pseudoanglicismo stender, usato da diversi produttori di appendiabiti per modelli con una barra orizzontale a cui agganciare gli appendini / grucce / ometti e che si espandono in larghezza come si vede nelle immagini.

In inglese si chiamano invece [clothes / coat] rack e non esiste né la parola *stender né un potenziale verbo *stend, quindi mi domando che origine abbia. Due ipotesi:

1 ha come base il verbo italiano stendere a cui è stato aggiunto il suffisso agentivo inglese –er, spesso usato per creare nomi in inglese farlocco che indicano la funzione dell’oggetto che denominano, come Smuffer per un antimuffa;

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Parole per giornate assolate

foto di girasole con ape e bombo

Alcune parole in tema con queste giornate molto calde:
🌻 Notti tropicali e notti calde, c’è differenza! (parole vs termini)
🌻 Caldo torrido, afoso, opprimente, asfissiante… (aggettivi per le ondate di caldo)
🌻 Dopo il temporale: petricore (in attesa degli acquazzoni della seconda metà di agosto),
🌻 Staycation in italiano (un anglicismo di nuovo attuale per le vacanze di prossimità)
🌻 Cocomeri strampalati (ma per me sono angurie)
🌻 Solstizio d’estate e midsummer (una parola inglese polisemica)
🌻 Equilibrio psicotermico: criofilia e criofobia (terminologia per chi litiga sull’aria condizionata)
🌻 Avete mai sofferto di brain freeze? (effetti spiacevoli di cibi o bevande molto freddi)
🌻 Agosto con mucche, pecore, squali e grossi felini (tipiche notizie estive britanniche)

Buon Ferragosto! 🌻

Honesty box

Un tweet dalla Germania della giornalista Jeanne Perego:

tweet di Jeanne Perego: #Germania, Baviera. Altro pianeta, seconda puntata. Poco fa sono andata a raccogliere un mazzo di gladioli in uno dei tanti campi dove ci si serve da soli. 80 centesimi a fiore, volendo ci sono anche girasoli. Si lasciano le monete dentro un bussolotto sotto il cartello.

In inglese britannico il contenitore dove si mettono i soldi per pagare qualcosa di cui ci si è serviti da soli ha un nome che mi piace molto, honesty box.

Non credo esista una parola equivalente in italiano: il poter fare affidamento sulla responsabilità individuale per il pagamento, senza che venga fatto alcun controllo, è un concetto che purtroppo nel nostro paese dei furbetti risulta poco familiare.

carrettino con pomodori che possono essere acquistati per 100 kr
Honesty box in Islanda per pomodori coltivati in serra

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Altalena per due, con reduplicazione

Come si chiama il gioco infantile dove due bambini si siedono alle estremità di un asse in bilico su un fulcro e lo fanno alzare e abbassare ritmicamente? Se ne è discusso grazie a un tweet di Alessandra Vita:

tweet di Alessandra Vita: Italiani, come chiamate questo gioco? Io l'ho sempre chiamato “su e giù”, ma temo sia un regionalismo (Ancona). Secondo Wikipedia, è un’“altalena (basculante)”, ma non mi convince  (con foto del gioco per bambini)

Per me il gioco è genericamente un’altalena ma sapevo già che ha nomi alternativi. È stato divertente scoprirne di nuovi e vedere che si possono dividere in due categorie.

I nomi usati dai produttori di giochi sono descrittivi e seguono il modello altalena + determinante: altalena a due, altalena [a] bilancia, altalena carosello, altalena basculante, altalena a dondolo, [altalena a] bilico.

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Ricicloni estivi di Ferragosto

Notizie: 1 Avvistata una pantera nel Cremonese, partita la caccia al felino   2 Più grande di una bici e di un cane, ho visto la pantera”  3 Cremona, avvistata una pantera vicino alla pista ciclabile, scatta l’allarme

Immancabile, come ogni estate, la notizia dell’avvistamento di una pantera in qualche campagna o periferia italiana. Ma non verrà mai catturata, nonostante accurate ricerche.

Silly season

Gli avvistamenti di fiere non sono un fenomeno esclusivamente italiano: se ne sente parlare anche nel Regno Unito nel periodo estivo. È la silly season, così chiamata perché nei media proliferavano notizie frivole o poco credibili (ora invece sono propinate tutto l’anno e il concetto di silly season sta diventando obsoleto).

Le pantere non sono gli unici animali protagonisti delle silly season: in Agosto con mucche, pecore, squali e grossi felini ce ne sono altri, con vari riferimenti tipicamente britannici.  

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Alternative al siberino

Al telefono con un’amica che mi raccontava dei disagi di avere un braccio ingessato, non ho saputo cosa rispondere quando mi ha chiesto se poteva metterci sopra un siberino. Le ho dovuto chiedere cosa fosse perché per me era una parola nuova, mai sentita prima.

Ho così scoperto che è l’oggetto raffigurato nell’immagine. Può avere forme e dimensioni diverse e ha una peculiarità lessicale: coesistono molti nomi alternativi, un esempio delle grandi capacità espressive e denominative dell’italiano.

immagine di piastre termiche

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