
In italiano le rane gracidano e per imitarle si dice cra cra. In inglese invece il verbo è croak, che è anche l’onomatopea, ma si imitano con ribbit ribbit.
Ho descritto i versi in βρεκεκεκὲξ κοὰξ κοάξ → ribbit e cra cra e proprio un riferimento al post mi ha fatto scoprire* un’accezione inglese alquanto curiosa di frog che non si trova nei dizionari.
Riguarda infatti il lessico informale molto particolare del lavoro a maglia (knitting) e all’uncinetto (crochet), e ha un’origine divertente.
Per disfare velocemente un lavoro o una sua parte, ad esempio perché c’è un errore, si può usare il verbo frog. Disfare si dice rip (o undo o unravel) e l’azione ripetuta, rip it, rip it assomiglia al verso della rana – ribbit, ribbit – da cui frogging (“fare la rana”):
Un video per l’uncinetto qui.
A proposito di uncinetto, in inglese frogging è usato da appassionati di tutto il mondo anglofono, ma per il resto è tutto molto più complicato. Gli stessi termini di base hanno infatti significati diversi nell’inglese britannico e nell’inglese americano, come descrive la linguista Lynne Murphy in crochet, boondoggle, scoubidou con molti esempi. Le principali differenze per i nomi dei punti:

In italiano i simboli dovrebbero chiamarsi, dall’alto in basso, catenella, maglia bassissima, maglia bassa, mezza maglia alta, maglia alta, doppia maglia alta, tripla maglia alta, tre punti lavorati nella stessa maglia di base e chiusi insieme.
Anche la pronuncia di crochet non corrisponde, con l’accento tonico su due sillabe diverse:
/ˈkrəʊʃeɪ/ nell’inglese britannico
/krəʊˈʃeɪ/ nell’inglese americano.
Un’ultima curiosità, ma per il lavoro a maglia: per disfare un punto alla volta c’è il verbo tink, che è knit al contrario!
Vedi anche: βρεκεκεκὲξ κοὰξ κοάξ → ribbit e cra cra 🐸
* Grazie a C. per avermi fatto scoprire il significato molto particolare del verbo frog. Chissà cosa ne pensano i francesi (che sono frogs per gli inglesi poco cortesi).
Lele
Chissà cosa ne pensano i francesi (che sono frogs per gli inglesi poco cortesi)
Curioso che i francesi siano chiamati “rane” dagli inglesi poco cortesi, e invece “mangiarane” dagli italiani poco cortesi!
Licia
@Lele non mi sembra però che in italiano ci sia un verbo “ranare”.
FAUSTA ALBERTA LIBARDI
Altrettante differenze ho scoperto tra lo spagnolo di Spagna e le varietà sudamericane. Curiosità: il “pippiolino” (una breve catenella richiusa nel suo primo punto) in spagnolo si chiama “picot”, che immagino sia un prestito dal francese.
Grazie per questo blog, davvero.
Licia
@Fausta, la parola pippiolino è bellissima! Ho cercato l’etimo: pippiolino (“nei lavori di maglia e di uncinetto, pallino di filo eseguito per ornamento o finitura”) è forma diminutiva di pippolo, descritto come “voce espressiva” in uso dalla fine del XIX secolo che inizialmente aveva il significato di “bacca, granello; chicco d’un cereale; acino d’uva” esteso poi in seguito a indicare “piccolo oggetto rotondeggiante: pallottolina; piccola escrescenza”. Fonte: Dizionario Sabatini-Coletti