Irrilevanti “neologismi d’agosto”?

Alcuni titoli del 19 agosto 2025:

Titoli: 1 Da skibidi a tradwife, nuove parole nel Cambridge DIctionary” (AGI); 2 Skibidi e tradwife, dai social al dizionario Cambridge cos’ cambia il linguaggio (ANSA); 3 Da delulu al tormentone skibidi. TikTok cambia il vocabolario inglese (Il Messaggero); 4 Skibidi e le altre: i meme ora diventano parole sul Cambridge DIctionary (Avvenire); 5 Skibidi e Delulu, cosa significano le nuoe parole aggiunte al Cambridge (Euronews); 6 Skibidi, Delulul e Tradwife, cosa significano le nuove parole nate su TikTok (Adnkronos)

Neologismi d’agosto: da qualche anno in questo periodo i media italiani, probabilmente a corto di notizie più sostanziose, danno spazio a neologismi della lingua inglese nati sui social. Nel 2024 è stato un proliferare di articoli su demure e brat, adesso invece è il turno di alcune parole descritte in Cambridge Dictionary adds skibidi, delulu and tradwife among over 6,000 new words, un articolo promozionale della casa editrice del dizionario britannico poi rilanciato da parecchi media di lingua inglese.

Come spesso succede per molte tendenze del mondo anglofono, agenzie e vari media italiani hanno riproposto pedestremente le stesse informazioni, limitandosi a discutibili traduzioni letterali di definizioni ed esempi del testo inglese, ma senza aggiungere alcun dettaglio, ad es. se sono parole effettivamente usate anche in italiano e come.

Quando ho sentito la notizia a un giornale radio RAI, annunciata con “arrivano direttamente da TikTok le nuove parole entrate nel chembrig disciònari”, non ho potuto fare a meno di pensare che non tutti hanno familiarità con l’inglese, a partire dal conduttore (dictionary si pronuncia /ˈdɪkʃənri/, con l’accento sulla prima sillaba), e ancora una volta mi sono chiesta quale rilevanza abbiano gli aggiornamenti a un dizionario britannico per il pubblico italiano dei media tradizionali. Ho già espresso le mie perplessità:

[…] sono parole del momento, effimere, che non rappresentano veri e propri concetti ma solo sensazioni, microtendenze, memi, “estetiche” che esistono solo su TikTok e altri social e sono riconducibili in gran parte alla generazione Z (nati tra la fine del XX secolo e il primo decennio del XXI) – e ora anche alla generazione Alfa / Alpha (i nati dopo il 2010, a quanto pare gli unici che usano la parola jolly skibidi) – ma non sono rilevanti in altri contesti o gruppi sociali.

Una caratteristica comune ai neologismi di questo tipo è che spesso vengono coniati soprattutto per cercare di farli diventare di tendenza, ma poi vengono anche facilmente abbandonati. Inoltre, va considerato che l’attenzione mediatica può compromettere la vitalità di nuove parole di origine gergale: è l’“effetto osservatore linguistico”. 

In questo contesto, la rilevanza linguistica di parole inglesi diventa ancora più dubbia se ci si rivolge a un pubblico italiano limitandosi a riprodurre pedissequamente le informazioni scelte per un pubblico anglofono, come ho discusso in Punti di vista: davvero ci interessa demure?

Se si osservano le parole descritte in Cambridge Dictionary adds skibidi, delulu and tradwife among over 6,000 new words, a cui vi rimando per le definizioni, si nota che ce ne sarebbero state alcune non specifiche dei social ma con un uso ampio e quindi più rilevante anche per un pubblico italiano, che però sono state ignorate, come ad es. forever chemicals, il nome informale con cui sono chiamate le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), composti chimici sintetici che persistono nell’ambiente molto a lungo e hanno conseguenze per la salute umana. C’è anche broligarchy, che ho già descritto in Come si traduce broligarchy?


Negli articoli dei media italiani si notano anche i soliti fraintendimenti sulle finalità dei dizionari. Un paio di esempi: 

  • “Skibidi” e le altre: i meme ora diventano parole sul Cambridge Dictionary ➜ le parole esistono indipendentemente dalla loro presenza in un dizionario
  • La nuova edizione del Cambridge Dictionary ha ufficializzato l’ingresso di termini come "Skibidi", "Delulu" e "Tradwife" nel repertorio linguistico ➜ i i dizionari dell’uso descrivono il lessico contemporaneo ma non “approvano”, “certificano” o “ufficializzano” l’esistenza delle parole (e chi consulta dizionari dovrebbe sapere che i lemmi hanno iniziale minuscola: nessuno di questi esempi è un nome proprio)
  • Tik Tok cambia il vocabolario inglese ➜ una manciata di neologismi di uso ristretto ha un impatto irrilevante sul lessico di una lingua!
    Nuovo esempio con l’affermazione iperbolica che la lingua viene riscritta:
    Titolo: Da “Skibidi” a “Delulu”: i social riscrivono l’inglese nel Cambridge Dictionary. Cosa vogliono dire. Sommario: La nuova edizione del celebre vocabolario registra oltre 6mila neologismi, molti nati dai social. Tra ironia, politica e polemiche di genere, l’influenza della Generazione Z e Alpha entra ufficialmente nella lingua.

Sconsolante, ma non sono sorpresa: la superficialità è una caratteristica comune delle notizie linguistiche incentrate su specifiche parole inglesi, tradotte letteralmente senza verificare corrispondenza di significati, connotazioni, registri, uso e aspetti culturali, sociolinguistici e pragmatici. Altri esempi degli anni scorsi:

2 commenti su “Irrilevanti “neologismi d’agosto”?”

  1. John Dunn

    Non so se si tratta di un’ufficializzazione o meno, ma dalla discussione nei media britannici risulta che la parola ‘delulu’ è stata usata nel parlamento australiano (He’s delulu without a solulu), e non da un deputato qualsiasi, ma dallo stesso primo ministro, Anthony Albanese.

    Questi elenchi di neologismi hanno una certa utilità per chi studia l’influenza dell’inglese su altre lingue (nel mio caso il russo) e chi per motivi anagrafici (e altri) non usa i social media, perché aiutano a capire se parole di questo tipo esistano davvero in inglese o meno.

  2. Licia

    @John, anche a me interessano molto le raccolte di neologismi nelle lingue che conosco, però evito quelle meramente acchiappaclic, come sono le notizie italiane che riproducono letteralmente senza alcun adattamento o integrazione il testo di articoli destinati a un pubblico anglofono (ad es. nessuno spiega perché il concetto di tradwife è rilevante e presumibilmente più longevo, in particolare in riferimento al clima politico degli Stati Uniti). 

    Per rimanere nell’ambito di Cambridge University Press, trovo molto utile About words, il blog dei lessicografi di Cambridge Dictionary che in New words monitorano i neologismi con definizioni canoniche ed esempi d’uso, di solito raggruppandoli per tema. L’esempio più recente del 18 agosto include queste parole:

    • technofossil – an object that could remain on the Earth for a very long period after it has been thrown away and is likely to be found and studied by people in the future;
    • fast tech – electronic products that are made and sold cheaply, and often replaced, leading to e-waste;
    • digital decay – the gradual process by which information online disappears or becomes inaccessible

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