Stati Uniti: si continua a “bere Kool-Aid”

Negli Stati Uniti l’atteggiamento dei sostenitori più fanatici di Trump, quelli che si bevono tutto quello che dice e accettano pedissequamente tutto ciò che fa, è spesso descritto spregiativamente ricorrendo all’espressione drink the Kool-Aid.

Drinking the Kool-Aid significa credere ciecamente a qualcuno o in qualcosa senza mai metterlo in discussione. Ha un’origine truce (un suicidio di massa) che ho già descritto in “Bere il Kool-Aid”, un post del 2013 che ho aggiornato con questo nuovo esempio:

Foto di Jim Jones con affiancata stessa foto ma con la faccia di Trump, e didascalia “the difference between Trump and Jim Jones is that Trump would charge you for the Kool-Aid”

È un meme di cui circolano più varianti e che illustra bene il concetto di conoscenze enciclopediche, l’insieme di informazioni linguistiche e extralinguistiche che il lettore usa nell’interpretazione di un testo per formulare inferenze sul “non-detto”. Chi ricorre al meme presume che i destinatari americani conoscano o riconoscano:

  1. il formato del meme (Find the differences)
  2. Jim Jones (nome, aspetto e nefandezze)
  3. suicidio di massa di Jonestown (come e perché è avvenuto)
  4. drink the Kool-Aid (senso letterale e figurato)
  5. propensione al “guadagno facile” di Trump

Se il meme venisse tradotto in italianoLa differenza tra Trump e Jim Jones è che Trump ti farebbe pagare per il Kool-Aid – il formato (1) sarebbe facilmente riconoscibile da chiunque (Trova le differenze), e presumo anche la mancanza di scrupoli di Trump nel far soldi (5), ma il senso dell’intero testo risulterebbe oscuro per chi non possiede le stesse conoscenze enciclopediche dei destinatari americani (2, 3, 4).

Anche questa vignetta di Tim Eagan richiede alcune conoscenze enciclopediche per formulare inferenze sul “non detto”:

  1. La faccia arancione di Trump ha le fattezze del Kool-Aid Man, la caraffa di vetro tonda e antropomorfa che appare sulle confezioni del prodotto e nelle pubblicità
  2. l’elefante è il simbolo del partito repubblicano (e per estensione dei suoi sostenitori)
  3. le parole sono un inquietante rimando orwelliano

Ho aggiunto la vignetta anche per un dettaglio linguistico: le parole up is down, wrong is right, true is false sono un esempio di un meccanismo che in inglese è descritto come phrasal template, una frase che segue uno schema specifico con una o più variabili che possono essere sostituite solo da alcune categorie di parole. Nel modello x is <antonym of x>, ripetuto tre volte, è riconoscibile la nota sequenza War is peace. Freedom is slavery. Ignorance is strength, lo slogan del partito unico nel romanzo distopico 1984 di George Orwell.

Altri dettagli e un’altra vignetta in “Bere il Kool-Aid”


Epstein files

Riporto anche qui un altro aggiornamento recente in tema Stati Uniti: in Cosa sono i “file declassificati”? ho aggiunto una nota sulla locuzione Epstein files, che è spesso fraintesa dai media italiani. Esempi: 

Trump, il Wsj: "Era nei file di Epstein"    Trump sapeva di essere nei file su Epstein    Il Wsj: ‘Trump fu avvertito che era nel file Epstein    Wsj: «Bondi avvertì Trump che era nei file su caso Epstein a maggio»

In italiano l’anglicismo file ha unicamente l’accezione informatica, mentre in questo contesto con files si intende l’ampia mole di incartamenti processuali e indagini su Jeffrey Epstein, l’imprenditore americano condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori e morto in carcere nel 2019.

Vedi anche: Stein: “stain” o “stin”? sulla pronuncia del cognome Epstein.

Gerrymandering

Nelle notizie dagli Stati Uniti di questi giorni è apparsa anche nei media italiani la parola gerrymandering, che indica la pratica di definire i confini dei collegi elettorali in modo da favorire un partito o un candidato: è quanto intendono fare i repubblicani che controllano il Texas per ottenere 5 deputati in più alle prossime elezioni.

salamandraLa parola ha un’origine particolare che ho descritto in Eponimi inglesi (e capi di abbigliamento).   

4 commenti su “Stati Uniti: si continua a “bere Kool-Aid””

  1. Eev

    La bevanda usata nel suicidio di Jonestown pare non fosse di marca Kool-Aid, ma Flavor Aid.
    Ai fenomeni linguistici sarebbe quindi da aggiungere anche la volgarizzazione del marchio; il Kool-Aid non c’entrava nulla ma è stato tirato in ballo in quanto “bevanda solubile alla frutta per eccellenza”.

    Sulla storia del Kool-Aid è recentemente uscita una puntata piuttosto buffa della serie “The Studio” con Seth Rogen. Al protagonista, produttore di uno studio cinematografico, viene imposto di progettare un “brand movie” che faccia pubblicità alla Kool-Aid. Lui, spocchioso amante del cinema d’autore, inizia a lavorarci molto controvoglia, finché non scopre che Martin Scorsese sta scrivendo un film sul massacro di Jonestown…

  2. Licia

    @Eev e a quanto pare non è stato un suicidio ma un omicidio di massa (scenario altrettanto agghiacciante). Sulla volgarizzazione del marchio, lo è sicuramente se in qualsiasi contesto le polverine per bevande alla frutta vengono chiamate Kool-Aid, e non solo nella frase idiomatica, ma bisognerebbe chiedere conferma a chi vive negli Stati Uniti perché non saprei proprio.

    Un dettaglio linguistico sul nome è che Aid in Kool-Aid ma anche in Flavor-Aid, il principale concorrente, sfrutta l’omofonia di aid e –ade, il suffisso in parole come lemonade e orangeade.

  3. Pietro:

    Post interessantissimo come sempre! Con l’occasione del rimando, volevo segnalarti che “Gerrymander” si pronuncia (o si pronunciava originariamente) con una “g” dura /g/, e non con la “g” dolce di Jerry. Così si pronunciava infatti il nome dell’eponimo Elbridge Gerry (https://en.wikipedia.org/wiki/Elbridge_Gerry).

    (Anche se dal canto mio l’ho sempre sentito pronunciare con la “g” dolce da americani qualunque)

  4. Licia

    @Pietro, grazie per il dettaglio. Non sapevo della pronuncia originale, avevo sempre sentito la forma ora prevalente e non avevo notato che nei dizionari per l’inglese americano c’è l’indicazione di entrambe le pronunce:

    /ˈdʒɛriˌmændər/; originally /ˈgɛrɪˌmændər/

    Per l’inglese britannico invece viene riportata solo la pronuncia con /dʒ/.

    Presumo che il cambiamento di pronuncia sia dovuto alla diffusione della parola nel XIX secolo e in gran parte del XX principalmente in forma scritta attraverso i giornali, per cui è prevalsa la pronuncia presunta (da cui anche la grafia alternativa jerrymander, per quanto poco frequente). Fa pensare al concetto di book word:

    Definition of book word: a word learned solely or principally from reading and often understood without knowledge of its customary pronunciation – Dizionario Merriam-Webster

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