Notizia dagli Stati Uniti: Elon Musk ha fondato un nuovo partito che ha chiamato America Party. Ecco come è stato tradotto il nome in un programma di Rete 4:
La traduzione “Festa d’America” è un errore eclatante ma faccio fatica a credere che la conduttrice, che a quanto pare ha vissuto e lavorato a New York, e altri nella redazione del programma ignorino che la parola inglese party è polisemica. Non ha unicamente il significato di “festa, ricevimento” con cui è entrata nell’uso in italiano, ma ha anche altre accezioni, tra cui “partito, organizzazione politica” che è ciò che intende Musk.
E se la spiegazione per l’errore non fosse l’ignoranza di chi dà la notizia ma dei destinatari? Potrebbe farlo pensare la scritta alle spalle della conduttrice, PARTY IN MUSK, che presumo sia un gioco di parole che dovrebbe richiamare “festa in maschera”. Non conosco il programma, che non ho mai visto, ma se fosse diretto a un pubblico di persone poco scolarizzate, che credono facilmente a qualsiasi cosa si dica in televisione, allora forse le traduzioni maccheroniche potrebbero essere scelte consapevoli per attirare l’attenzione.
Festa d’America fa sicuramente più effetto e incuriosisce di più di un poco originale “partito [d’] America” (chi ha una conoscenza solo rudimentale del lessico inglese probabilmente non noterà l’errore di traduzione) e il gioco di parole party in musk ha tutte le caratteristiche dell’inglese farlocco:
inglese farlocco – brevi comunicazioni o nomi destinati a un pubblico italiano ma formati assemblando parole inglesi poco idiomatiche o addirittura errate o inesistenti però facilmente comprensibili da chi ha solo conoscenze scolastiche della lingua, tanto che ogni spiegazione italiana viene ritenuta superflua
Chi ha solo conoscenze approssimative del lessico inglese probabilmente ignora che festa in maschera si dice fancy dress party, o anche masquerade in inglese americano, e che in ogni caso maschera è mask e non musk. Ma per chi non va troppo per il sottile il gioco di parole potrebbe funzionare: nella pronuncia italianizzata entrambe le parole si dicono “masc” (in inglese invece le vocali sono diverse: mask si dice /mɑːsk/ in Europa e /mæsk/ in America, mentre musk si dice /mʌsk/).
Cos’hanno in comune party e partito?
La traduzione fuorviante di party mi ha fatto venire la curiosità di capire qual è stata l’evoluzione della parola inglese che ha consentito accezioni apparentemente alquanto diverse come 1 “festa”, 2 “partito”, 3 “gruppo di persone [coinvolte in un’attività comune]”, 4 “parte in causa” e altre ancora.
L’etimologia di party, parola entrata in inglese dal francese antico partie, è la stessa di partito in italiano: è riconducibile al latino partīri “dividere, separare”, verbo denominale da părs, genitivo părtis, “parte”.
Nel XIII secolo party era usato nell’accezione giuridica 4 e nel senso di “gruppo di persone unite a sostegno di una persona, di una causa o di un’idea politica” che è alla base dell’accezione 2. Nel XIV secolo party ha acquisito un senso più generico 3 di gruppo di persone che si ritrovano per un’attività comune, ad es. dinner party o hunting party (cfr. partita di caccia in italiano, locuzione in cui la parola partita ha il senso ora desueto di “azione collettiva di una compagnia che si riunisce per scopi vari, specialmente per divertimento”).
Nel XVIII secolo per metonimia la parola party 3 ha assunto anche il significato 1 di “riunione di persone che si ritrovano per intrattenimento”, che è l’accezione con cui il prestito party è entrato in italiano negli anni ‘30 del secolo scorso.
Fonti: dizionari Collins, OALD, Sabatini Coletti e Online Etymology Dictionary
Grazie ad Andrea Fontana per lo spunto
Vedi anche:
- Giochi di parole incompresi: Let that sink in! (traduzioni sballate in tema Elon Musk nei media italiani)
- Pseudoanglicismi: “il bachelorette” (a proposito di party nel senso festaiolo)

Giulia V.:
Vorrei ricordare la réclame di un’automobile, una utilitaria se ben ricordo, che qualche anno fa sui manifesti esibiva l’invito: «Prendi e party». All’epoca mi era parso un bel gioco infralinguistico. Vedo ora che è stato adottato da una agenzia di viaggi.
Ricordo anche la canzone eseguita da Robbie Williams «Party like a Russian»: riferendosi a feste chiassose ed ostentate, probabilmente, ma non senza una lievissima eco politica, forse?
ps «partita ha il senso ora desueto di “azione collettiva di una compagnia che si riunisce per scopi vari»: sì, però si continua a dire «sei anche tu della partita?»
Mauro Venier
“Festa d’America” mi ricorda la canzone “Festa d’Aprile” di Sergio Liberovici 😉
John Dunn
Si dice [ma:sk] solo nel sud d’Inghilterra. Nel tutto il resto dell’Europa anglofona la vocale è breve [mask].
Licia
@Giulia, nell’italiano contemporaneo però il senso ora desueto di “partita” rimane solo in espressioni cristallizzate come appunto “essere della partita” ma non nella singola parola usata individualmente.
@Mauro non la conoscevo
@John, grazie per la precisazione. Qui però per comodità riporto le pronunce di riferimento per chi impara l’inglese come seconda lingua.