Chissà se chi preferisce i biscotti morbidi ai biscotti secchi ne mangerebbe volentieri uno che in inglese è descritto come morbid:
È un esempio che trovo perfetto per ricordare i falsi amici morbid ≠ morbido.
Nel suo uso più frequente l’aggettivo inglese morbid equivale a morboso nel senso figurato di malsano, ossessivo, anche macabro. L’ho già descritto in Parole inglesi da paura con l’esempio dell’infelice marchio italiano Morbid line.
In inglese morbid però può significare anche morboso nel senso medico di “relativo o caratteristico di morbo o di malattia”, patologico. Esempi: morbid anatomy equivale ad anatomia patologica e morbid obesity è l’obesità patologica o di 3° grado (indice di massa corporea > 40).
Morbidità che confonde
Ho fatto l’esempio di morbid obesity perché mi è capitato di assistere a una conversazione in cui due persone con problemi di peso si rassicuravano a vicenda che un’obesità morbida poteva essere armoniosa e attraente. A me invece è apparso evidente e preoccupante un problema di comunicazione non inusuale in ambito medico.
Nel lessico medico (ambito specialistico) sono in uso molti calchi dall’inglese con accezioni particolari che non hanno corrispondenza nel lessico comune. Se vengono usati anche in contesti generalisti, ad es. nella comunicazione con i pazienti, possono creare confusione e distorcere l’informazione perché è molto probabile che non vengano interpretati correttamente.
Ne sono un esempio i calchi morbido e morbidità, dall’inglese morbid e morbidity, usati in ambito medico come alternative a patologico (morboso) e morbosità (o morbilità), ma che al di fuori del contesto specialistico vengono intesi invece con le loro accezioni generiche. Sui social ho trovato varie conferme della convinzione che obesità morbida (morbid obesity, il livello più grave) indichi forme piacevolmente prosperose e non una patologia molto seria.
Lo stesso fraintendimento si riscontra per la locuzione morbidamente obeso, modellata sull’inglese morbidly obese: anche in questo caso, al di fuori dell’ambito medico all’avverbio morbidamente viene attribuita la connotazione positiva che ha nel lessico comune (nulla di grave: qualche kg di troppo, ma distribuito in maniera armoniosa).
È un errore diffuso e ricorrente che appare anche nella sintesi generata automaticamente da intelligenza artificiale se si cerca “morbidamente obeso” in Google. È il primo risultato, forse l’unico che verrà considerato da chi ha fretta:
Non c’è da sorprendersi: i modelli linguistici di grandi dimensioni non hanno la minima cognizione dei contenuti che generano ma si limitano ad assemblare una sequenza di parole statisticamente verosimile ma non necessariamente veritiera.
Non mi addentro in considerazioni sull’affidabilità dell’IA e del materiale usato per l’addestramento dei modelli linguistici perché si possono trovare discussioni molto informate altrove, però vorrei aggiungere un’osservazione dal mio punto di vista terminologico.
Terminologia, questa sconosciuta
Ritengo che l’esempio dell’interpretazione errata di morbidamente obeso, ribadita anche dall’IA, sia riconducibile a un problema “a monte” su cui torno spesso: in molti ambiti specialistici italiani e nella comunicazione pubblica non c’è molta consapevolezza linguistica e manca del tutto una cultura terminologica, con conseguenze negative per la divulgazione e per la qualità dell’informazione rivolta a pubblico non settoriale.
La mancanza di cultura terminologica si manifesta in vari modi, tra cui arbitrarietà denominativa, uso smodato di anglicismi – prestiti e calchi – senza alcuna attenzione a potenziali ambiguità e fraintendimenti al di fuori dell’ambito specialistico (morbido ne è un esempio tipico), innumerevoli incongruenze (ad es. diversi termini per un unico concetto, come la coesistenza di obesità patologica, obesità grave, obesità severa, obesità di 3° grado, obesità morbida), manifestazioni di “maledizione della conoscenza”. Nella comunicazione pubblica di concetti specialistici si ignora inoltre l’importanza di riferimenti accessibili (ad es. glossari facilmente consultabili, con definizioni appropriate).
Se ne sono visti gli effetti durante la pandemia: comunicazione poco efficace e ambigua dovuta anche a un uso superficiale e poco ragionato della terminologia, come descritto ad esempio in Preparedness e readiness nel setting scolastico.
Disordini severi e condizioni morbide…
Mi ricollego all’uso improprio di morbido per concludere con qualche altro esempio di falsi amici e calchi ricorrenti in ambito medico che possono risultare ambigui e creare fraintendimenti tra chi non ha nozioni specifiche e non riconosce le accezioni “inglesi”: condizione da condition, disordine da disorder, severo / severità da severe / severity, eleggibile [a una cura, a un vaccino] da eligible, evidenze da evidence, aneddotico da anecdotal, processare [ad es. tamponi] da process, trattare / trattamento / trattabile da treat / treatment / treatable, suggestivo da suggestive, immunizzazione nel senso di vaccinazione da immunization.
Altri esempi negli interventi con il tag COVID-19.
Russ
chi mangia troppi morbidoni può diventare morbidamente obeso