Spesso i falsi amici rivelano scarsa padronanza dell’italiano e incapacità di riflettere sul significato delle parole in contesto. Ne è un esempio la spiegazione prevalente nei media per la parola inglese incel, che ha ricevuto molta attenzione in seguito alla serie televisiva Adolescence:
Riprendo la descrizione di incel fatta in Techlash e altre parole “tossiche” del 2018:
Incel è una parola macedonia formata da involuntarily + celibate (non è un acronimo, come farebbe supporre la grafia INCEL di alcuni titoli qui sopra). Gli incel sono maschi giovani che loro malgrado non hanno alcuna vita sessuale e covano enorme risentimento verso chi invece ce l’ha e in particolare verso le donne, odiate perché li rifiutano. Per la frustrazione e il rancore gli incel possono addirittura arrivare a uccidere, come è successo a Toronto nell’aprile 2018.
In inglese l’accezione prevalente di celibate nell’uso contemporaneo è “che non ha rapporti sessuali”, “in stato di castità”, e identifica chi per propria scelta si astiene dall’attività sessuale e da quanto vi è connesso, come ad es. chi appartiene a specifici ordini religiosi (celibate descrive sia uomini che donne). Non corrisponde all’aggettivo italiano celibe che invece indica uno stato civile (“uomo non coniugato”) e che in questo contesto è quindi un falso amico.
Tradurre involuntary celibate con celibe involontario dimostra di non avere le idee molto chiare sul significato di celibe in italiano (“non sposato”, “scapolo”), altrimenti ci si renderebbe conto che in questo contesto ogni rimando al matrimonio è del tutto irrilevante. Purtroppo è un errore che si trova non solo nei media ma anche in alcuni dizionari.
La traduzione di celibate prevalente tra chi invece ha riconosciuto il falso amico è casto, aggettivo che però ha connotazioni di purezza, innocenza e sobrietà che sono in conflitto con il concetto di incel. Mi pare più adatto in astinenza, eventualmente specificando sessuale se non è palese dal contesto.
Si potrebbero inoltre considerare alternative a involuntary ➝ involontario perché è un aggettivo che può far pensare a qualcosa che succede in modo fortuito, accidentale, per sbaglio, anziché indipendentemente dalla propria volontà, e optare invece per non intenzionale, proprio malgrado, non per scelta, forzato ecc.
Concludo con una nota sulla pronuncia: in inglese si dice /ˈɪnsel/, con l’accento sulla prima sillaba, in italiano invece ho sentito spesso anche “insèl”. Un esempio paragonabile è influencer, che in inglese è /ˈɪnflʊənsə/ ma che in italiano si dice “influènser”.
Chissà se chi traduce involuntary celibate con celibe involontario, senza cogliere alcuna incongruenza, arriverebbe a pensare che addio al celibato possa significare la fine della condizione di incel?!?
A scanso di equivoci, in inglese i festeggiamenti per un uomo in procinto di sposarsi non si chiamano farewell to celibacy, come si legge in alcune traduzioni letterali dall’italiano, ma stag party / night / do in Europa e bachelor party in America.
Mauro Vanetti
E perché si chiamano stag party? Ho visto molte volte sui mezzi pubblici in Inghilterra gruppi di amici maschi piuttosto alticci che esibivano finte corna da cervo.
Licia
@Mauro è un’informazione reperibile nei dizionari: stag nel mondo animale non è solo il maschio dei cervidi ma in passato indicava anche genericamente l’animale maschio di altre specie; nel XIX secolo stag ha assunto anche il significato figurato di uomo che va a una festa o a un ballo da solo, senza essere accompagnato da una partner, e ha iniziato a essere usato con funzione aggettivale per indicare incontri / riunioni di tipo mondano a cui partecipano esclusivamente uomini, e nello specifico anche intrattenimento “per soli uomini” (ad es. stag film).