Uno zerbino che ha attirato la mia attenzione per il gioco di parole ibrido latino-inglese:
Non l’avevo mai visto prima ma ho scoperto che non è una novità. Anche in inglese si dice carpe diem e si trovano infatti varie occorrenze della spiritosaggine carpet diem anche nel mondo anglofono, però in contesti piuttosto diversi. Il gioco di parole ibrido sullo zerbino italiano mi pare invece adatto solo a chi ha conoscenze limitate dell’inglese.
In inglese mi pare improbabile che uno zerbino venga descritto come carpet, non solo perché si chiama invece door mat / doormat ma anche perché nell’inglese contemporaneo carpet non è una parola che verrebbe usata genericamente per indicare un tappeto, che di solito si dice rug: è una differenza che evidenzia l’erronea equivalenza tappeto ➝ carpet che in molti avevamo imparato a scuola (e che si trova ancora in alcuni dizionari).
In generale, in inglese il tessuto che si stende sul pavimento per protezione, decorazione o maggiore confortevolezza ha un nome diverso determinato dalla superficie che viene coperta:
- Rug è un tessuto spesso di lana o di altri materiali, di dimensioni medie o grandi, che copre solo una parte del pavimento, ed è la parola prevalentemente usata per ciò che in italiano chiamiamo tappeto.
- Carpet è un rivestimento spesso di tessuto di lana o di altri materiali che copre interamente il pavimento da parete a parete (o gli scalini di una scala) e su cui è incollato o fissato in altro modo. Corrisponde quindi alla moquette: se una stanza o scale sono descritte come carpeted, di solito si intende che hanno la moquette (sono moquettate!).
Eccezioni: in alternativa a rug, la parola carpet può però essere usata per tappeti annodati a mano, come i tappeti orientali, anche se nell’inglese contemporaneo c’è chi lo ritiene un uso improprio (e si nota comunque la tendenza alla frequenza maggiore di rug su carpet). E c’è anche il red carpet (vedi sotto). - Mat è un pezzo di tessuto spesso o di altro materiale di piccole dimensioni, come possono essere uno zerbino, doormat, o altri tipi di stuoino o tappetino (bath mat in bagno ed exercise mat, yoga mat, prayer mat ecc. per varie attività).
Queste differenze spiegano perché in inglese gli esempi del gioco di parole carpet diem appaiono quasi esclusivamente in nomi commerciali relativi a moquette, ma non per gli zerbini. L’uso italiano è quindi simile a quello di nomi e messaggi in inglese farlocco, pensato da italiani per italiani con scarse conoscenze di inglese.
Perlomeno però la spiritosaggine sullo zerbino non è un marchionimo imbarazzante come quello del tappetino per cani descritto in Giochi di parole con lingue altrui: Tapiss!
Zerbini e zerbinotti
La parola zerbino ci arriva dall’arabo zirbī, “tappeto”, e può avere il senso figurato di persona che si sottomette in maniera servile ai desideri di qualcun altro. Anche doormat in inglese può avere un senso figurato, ma di persona che si fa trattare come una pezza da piedi: si fa umiliare e maltrattare senza opporre resistenza.
Tutt’altro etimo per zerbinotto, “giovanotto azzimato, dai modi ostentatamente galanti, con un senso di affettazione fra ridicola e urtante”, che invece deriva per antonomasia da Zerbino, personaggio dell’Orlando Furioso. Peccato sia una parola desueta perché mi è sempre piaciuta molto, infatti l’ho già citata in #parolefuorimoda: zerbinotto, gagà, cicisbeo…
Tappeti(ni) rossi
Il red carpet può essere moquette rossa che ricopre l’intero pavimento oppure una passatoia che viene stesa (rolled out) per accogliere una personalità.
È una locuzione entrata da tempo anche nel nostro lessico, ma in italiano se ne fa un uso più ristretto dell’inglese, specifico del mondo spettacolo o riferito a celebrità varie. Per evidenziare le differenze tra le due lingue prendo spunto da una notiziola dello scorso marzo che riguarda l’arrivo a Quebec City del segretario di stato americano Marco Rubio subito dopo ripetuti annunci ostili e minacce di Trump nei confronti del Canada:
In inglese la locuzione red carpet si usa anche nel contesto di eventi istituzionali in cui indica il ricevimento con tutti gli onori di dignitari o altre figure di rilievo, allo stesso modo di tappeto rosso in italiano (esempio: the minister was given a red-carpet treatment).
Ne derivano il senso figurato di trattamento ossequioso e l’espressione roll out the red carpet [for someone] che indica un’accoglienza solenne e formale, anche in senso metaforico.
Ecco quindi che il minuscolo tappeto rosso riservato a Rubio diventa particolarmente significativo e che titoli sarcastici come Canada rolls out tiniest red carpet they could find for Marco Rubio non hanno bisogno di spiegazioni.
Vedi anche: Paracadute e paracadutismi elettorali, in cui ho descritto l’origine della parola americana carpetbagger, il politico opportunista che si candida in un collegio elettorale con cui non ha alcun legame.
Aggiungo un altro gioco di parole ibrido in tema, in questo caso latino-italiano per un negozio di calzature:
via Lorenza Destro (Linkedin)
John Dunn
C’è anche magic (o flying?) carpet — tappeto volante.
Non conoscevo la parola moquette in italiano; sembra che sia un falso amico: in inglese moquette è un tessuto usato p.es. per le sedie di mezzi pubblici (secondo Chambers Dictionary: a carpet and soft-furnishing material with a loose velvety pile, the back made of thick canvas)
DrixD.
Inglese medio (che indica un tessuto spesso utilizzato per coprire un tavolo o un letto): dal francese antico carpite o dal latino medievale carpita, dall’obsoleto italiano carpita “copriletto di lana”, basato sul latino carpere “strappare, tirare a pezzi”.