Dopo la scomparsa di papa Francesco sono apparsi due occasionalismi informali, totopapa e fantapapa, che sono ottenuti con lo stesso meccanismo linguistico. Fanno ricorso entrambi a elementi formativi con funzione prefissale recenti e alquanto produttivi, per cui il significato di totopapa e fantapapa risulta facilmente intuibile.
Totopapa
Totopapa non è esattamente un neologismo ma una “parola cometa”: era già apparso nel 2013 per indicare le supposizioni su chi sarebbe uscito pontefice dal conclave, argomento che ha ampio spazio sui media quando scompare un papa, anche se solo per pochi giorni.
L’elemento toto- è usato per conferire il significato di pronostico e quindi di previsioni su un evento futuro. Ha consentito di formare varie parole, come ad es. totoelezioni, totoministri, totonomine e totofestival, ed è facilmente riconducibile a Totocalcio che invece è un nome con un’origine meno nota, totalizzatore [del] calcio: dettagli e altri esempi in Dal Totocalcio alle totoparole.
Fantapapa
Fantapapa invece è una parola del tutto nuova. Dà il nome a un gioco a cui si partecipa online con squadre virtuali composte da cardinali; si guadagna il massimo dei punti indovinando chi sarà il nuovo pontefice e ulteriori punti in base ad alcuni eventi come il numero di fumate nere, il nome scelto, la nazionalità, l’aspetto ecc.
L’elemento fanta- è infatti usato per denominare gare o campionati virtuali a cui si partecipa con squadre composte da atleti o altri personaggi selezionati da campionati o competizioni esistenti e che consentono di guadagnare punti che dipendono dal verificarsi di eventi reali. Alla fine della competizione vince chi ha accumulato più punti.
Fanta- ha come origine fantacalcio, un gioco ideato nel 1988. Ne sono derivati nomi propri di altri giochi (FantaSanremo, FantaChilhavisto, Fantacitorio…) e varie parole correlate (fantatorneo, fantasquadra, fantaschedina…): dettagli e altri esempi in Fantaparole.
Maiuscole reverenziali
Si notano alcune discrepanze sulla grafia delle due parole: ho visto totopapa, Totopapa, TotoPapa, toto-Papa, toto-papa e fantapapa, Fantapapa, FantaPapa. Presumo siano dovute all’incertezza se usare o meno la maiuscola reverenziale per la parola papa.
Come spiega il Dizionario di stile e scrittura, nei titoli usati per riferirsi a una persona all’interno di un discorso in genere è preferibile evitare l’iniziale maiuscola: il presidente Mattarella • è scomparso il papa • i funerali di papa Francesco.
La maiuscola può invece essere usata, in base al contesto e alle sensibilità personali, se ci si rivolge a una persona direttamente, ad es. in una comunicazione scritta nell’indirizzo o nelle formule di esordio. In particolare, in ambito religioso la maiuscola riverenziale è molto comune, soprattutto per le posizioni più alte della gerarchia e se il titolo è seguito dal nome: Sua Santità Papa Bergoglio • Santissimo Padre.
Papabile
Un aggettivo molto frequente nelle supposizioni sul nuovo pontefice è papabile, che si fa notare perché è usato con il senso letterale di “di cardinale che può uscire eletto papa dal conclave”.
Di solito invece è più frequente il senso esteso che ne è derivato di “che ha molte probabilità di essere nominato o eletto a una carica”, usato sia come aggettivo che come sostantivo.
Sul modello di papabile negli anni ‘60 è stato formato l’aggettivo quirinabile, “possibile candidato a presidente della repubblica”.
Anche in spagnolo l’aggettivo papable può essere usato sia in senso letterale che esteso come in italiano. In inglese esiste la parola papable /ˈpeɪpəb(ə)l/ ma è desueta e in riferimento all’elezione di un nuovo pontefice nei media anglofoni capita invece di trovare l’italianismo papabile, soprattutto nella forma plurale papabili. [Aggiornamento] Aggiungo Papability Index, il nome di un algoritmo che determina la probabilità che un cardinale sia eletto papa e che sta avendo una certa visibilità sui social.
Vedi anche:
- i commenti a ILY: 3 dita, 3 lettere, 1 gesto, 1 emoji 🤟🏻 (2017) per una nota sulle polemiche gratuite in seguito a un esempio di sensibilità linguistica e di cortesia di papa Francesco verso un gruppo di sordi americani
- “white smoke billowing”, per la locuzione che in inglese è immancabile nelle descrizioni della fumata bianca che segnala l’elezione del nuovo papa
Valentina:
A proposito di “toto” ho partecipato a un baby shower in cui abbiamo fatto il gioco di indovinare alcune caratteristiche della nascitura (giorno e ora di nascita, colore di occhi e capelli, ecc) e il nome del gioco era “Toto Emma”, creato col nome della bimba, ed era la prima volta che lo sentivo fatto così 🙂
Mauro Vanetti:
Buongiorno Licia, ti leggo sempre con piacere.
Sono il tizio che si è inventato il Fantapapa, nel senso del gioco online sul prossimo conclave. Sono stato un po’ un gufo perché mi è venuto in mente in occasione del ricovero di Bergoglio, ma siccome lo sviluppo del software è stato frenetico posso dire di aver spesso augurato a Francesco una guarigione duratura per poter programmare e fare il game design con più calma.
Siccome continuavo a parlarne coi miei amici e in particolare col mio “socio” Pietro che mi ha aiutato in questa impresa goliardica, ho usato la parola «fantapapa» moltissime volte da prima che praticamente esistesse come vocabolo consolidato. La cosa buffa è che immediatamente quando volevo spiegare l’idea la gente capiva cosa fosse, come se il potenziale di quel termine fosse già presente tra gli italoparlanti.
Ovviamente abbiamo scelto di chiamarlo così perché percepivamo che sarebbe diventata una parola d’uso comune, soprattutto se disgraziatamente Bergoglio fosse venuto a mancare non troppo dopo l’ultimo Sanremo (in cui l’esistenza di Fantasanremo è diventata definitivamente mainstream). L’esperienza di vedere la parola emergere dal “brodo primordiale” dei social e delle chiacchiere da bar, nascendo in parallelo nelle menti di moltissime persone, è stata davvero una prova empirica clamorosa di come funziona la lingua.
Licia
@Valentina, grazie per l’esempio che conferma che toto- è un elemento molto produttivo!
@Mauro, grazie per questo contributo con il “dietro le quinte” di Fantapapa, che ribadisce non solo la produttività consolidata di fanta- ma anche la sua appartenenza ormai evidente al lessico comune. Eppure se si guarda ai dizionari di italiano solo il Vocabolario Zingarelli sembra essersi accorto di questo uso: nell’edizione 2024 ha aggiunto l’accezione “in altre parole composte di formazione recente indica un gioco di simulazione basato su una competizione virtuale collegata a una gara reale: Fantasanremo”. Non ce n’è invece ancora traccia negli altri dizionari, a dimostrazione che è più difficile monitorare i neologismi semantici.
Mauro
Non so perché, ma mi sono fischiate le orecchie 😉
Licia
😆